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L’età influisce sulla fertilità maschile? La risposta è affermativa. Contrariamente a ciò che si pensa abitualmente, l’orologio biologico non riguarda solo le donne! Anche gli uomini possono affrontare difficoltà riproduttive legate all’invecchiamento, seppur con modalità diverse. La produzione degli spermatozoi infatti non si ferma, non termina, come avviene con il rilascio di ovociti e la menopausa, ma subentrano altre problematiche, di qualità e quantità dei gameti, nonché legate a disturbi di erezione e/o eiaculazione.  Comprendere come gli anni che passano possano influire negativamente in tal senso, è quindi importante per adottare strategie preventive appropriate per preservare la capacità riproduttiva nel tempo. Ecco tutto quello che occorre sapere.

Fertilità maschile ed età: come preservarla al meglio

Fertilità maschile ed età: tutti i cambiamenti

Con il passare degli anni, cosa accade al sistema riproduttivo maschile? Sostanzialmente la qualità del liquido seminale tende a diminuire. Lo hanno evidenziato alcuni studi scientifici: a partire dai 40 anni, è già possibile osservare riduzioni significative nella concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi. Non solo. Aumenta la frammentazione del DNA spermatico, un fattore che può compromettere la capacità di concepire e aumentare il rischio di anomalie genetiche nei bambini. Da non trascurare anche la modifica in negativo della funzionalità ormonale: la produzione di testosterone diminuisce gradualmente, con la possibilità di sviluppare un importante calo della libido e dell’energia fisica generale, oltre che- ovviamente- un peggioramento della qualità dei gameti prodotti. Sempre più spesso, gli uomini, così come le donne, si ritrovano ad affrontare il percorso di genitorialità in età avanzata. Ciò accade per diversi motivi: la ricerca di una posizione professionale stabile prima di mettere su famiglia, l’incontro con una nuova compagna in età matura, la presenza di patologie particolari, che peggiorano nel tempo, o la necessità di sottoporsi a determinate cure, come quelle oncologiche (chemioterapia ad esempio), che possono alterare la situazione. Diventare papà però può comunque essere possibile, magari con il ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA), o semplicemente cercando di preservare la propria fertilità con modifiche sul personale stile di vita.

Come preservare la fertilità maschile negli anni: consigli pratici

Alcuni fattori legati all’invecchiamento non sono modificabili, altri sono trattabili e per il resto si possono intraprendere percorsi di prevenzione generale che, oltre a migliorare la qualità della vita, possono anche preservare più a lungo la fertilità maschile. Basta avere alcune accortezze, come le seguenti:

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  • Adottare uno stile di vita salutare, e costante nel tempo: evitare il consumo eccessivo di alcolici e smettere di fumare ad esempio è fondamentale! Entrambe queste abitudini, infatti, sono associate ad una riduzione della qualità del seme e a un aumento della frammentazione del DNA spermatico. È altresì consigliabile ridurre l’esposizione a sostanze chimiche tossiche presenti nell’ambiente, come pesticidi e inquinanti atmosferici, che possono danneggiare gli spermatozoi.
  • Preferire un’alimentazione equilibrata: la dieta deve essere ricca di antiossidanti, vitamine e minerali. È essenziale per proteggere i gameti dallo stress ossidativo. Alimenti come frutta, verdura, noci, semi e pesce grasso forniscono nutrienti essenziali come vitamina C, vitamina E, zinco e omega-3, che supportano la salute riproduttiva oltre che- ovviamente- quella generale. È consigliabile limitare l’assunzione di grassi saturi e trans, zuccheri raffinati e cibi processati, che possono avere effetti negativi sulla qualità del seme.
  • Svolgere attività fisica senza eccessi e con regolarità. È un altro passaggio fondamentale. Tale pratica, abbinata ad una dieta equilibrata, tra l’altro, aiuta a mantenere un peso corporeo idoneo: l’obesità è correlata frequentemente ad una riduzione della concentrazione degli spermatozoi e a un aumento della frammentazione del DNA. È importante evitare la pratica di attività fisica intensa, che può avere effetti negativi sulla produzione di spermatozoi.
  • Gestione dello stress. Quando è cronico, può influenzare in modo negativo la produzione dei gameti e la loro qualità. Troppo spesso si vive sotto pressione, di corsa: è quasi la normalità e talvolta non se ne ha neppure la consapevolezza. È bene dedicarsi degli spazi di tempo per il riposo, praticare tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga e la respirazione profonda: aiutano ad abbassare i livelli di stress e a migliorare la salute riproduttiva.

Preservare la fertilità maschile con la crioconservazione degli spermatozoi

Per preservare la fertilità maschile in modo più diretto si può inoltre ricorrere a tecniche specialistiche e sofisticate, come la crioconservazione degli spermatozoi. Questa di fatto, consente di congelare i gameti, tramite un processo noto come vitrificazione, per conservarli al fine di un impiego futuro. Tale pratica è particolarmente preziosa per coloro che devono sottoporsi a trattamenti medici in grado di compromettere la fertilità, come la chemioterapia, la radioterapia o interventi chirurgici. Inoltre, può essere presa in considerazione da chi desidera posticipare la paternità per motivi personali o professionali. Esattamente come avviene per la crioconservazione degli ovociti nelle donne. Ma in cosa consiste questa procedura? Il processo prevede la raccolta di un campione di liquido seminale, che viene inizialmente analizzato per valutarne la qualità. Eventualmente si procede ad una selezione. Subito dopo i gameti vengono trattati con soluzioni crioprotettive e avviati al congelamento, comunemente a temperature di -196 e -198 gradi Celsius, in azoto liquido. In tale condizione, gli spermatozoi possono essere preservati anche per decenni.

Fertilità maschile ed età, a chi rivolgersi per preservarla al meglio

In Italia la crioconservazione dei gameti è legale ed ormai è una pratica ampliamente diffusa ed impiegata in numerosi centri di medicina riproduttiva. Tra questi spicca per esperienza, accoglienza e statistiche di successo, la clinica Raprui. È una struttura specializzata in PMA, in grado di offrire ai suoi pazienti tecniche di I, II e III livello, compresa la vitrificazione degli ovociti e spermatozoi, nonché la loro conservazione nel tempo. È fondamentale rivolgersi ai professionisti giusti, qualificati e dotati di strumentazioni sofisticate all’avanguardia in questi casi. Per saperne di più, è possibile consultare il sito di Raprui, che offre informazioni dettagliate e aggiornate sull’argomento.

 

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