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Quando si può rimanere incinta? Non sempre, anzi, in pochissimi giorni fertili. Capire quali sono è di particolare importanza per chi desidera avere un bambino o, al contrario, evitarne il concepimento. Tutto gira intorno al momento dell’ovulazione e alla durata del ciclo mestruale. Sebbene questo duri in media 28 giorni, tale tempistica non è sempre precisa: ogni donna è diversa ed ogni mese qualcosa può alterare anche il ciclo più perfetto e regolare. Avere consapevolezza di come funziona il proprio sistema riproduttivo, saper riconoscere i sintomi dell’ovulazione ed impiegare metodi affidabili per calcolare i giorni fertili permette di aumentare le probabilità di concepimento.

Quando si può rimanere incinta: come calcolare i giorni fertili

L’ovulazione: tutto quello che occorre sapere

L’ovulazione è il momento chiave per il concepimento. Senza non può sussistere la possibilità di concepire un bambino, poiché rappresenta il momento del rilascio di un ovulo maturo da parte delle ovaie. Si tratta dell’ovocita, che nel corso del suo viaggio in una tuba di Falloppio, può essere fecondato da uno spermatozoo. Il sincrono di questa presenza è dunque fondamentale per l’incontro. Ciò accade ogni mese, in genere il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale che ha una durata media di 28. Come è noto, però questa tempistica non è fissa: stress, variazioni ormonali o condizioni di salute possono spostarne la data. Dopo il rilascio, l’ovulo rimane vitale per un tempo limitato, circa 12-24 ore. Se in questo periodo uno spermatozoo riesce a fecondarlo, inizia il processo che porta alla gravidanza. Se invece ciò non avviene, l’ovulo degenera e viene espulso con la mestruazione successiva.

Finestra fertile: cos’è e come funziona

Quindi esiste solo un giorno per concepire un bambino? No. Il ventaglio delle possibilità è leggermente più ampio e viene definito come periodo o “finestra” fertile che dura un arco di tempo leggermente più ampio. Fino a circa 5 giorni. La ragione di ciò sta nella capacità degli spermatozoi di sopravvivere all’interno del sistema riproduttivo femminile in media dai 3 ai 5 giorni e raramente anche fino a 7. Cosa significa? Che, se un rapporto intimo avviene ad esempio 3 giorni prima dell’ovulazione, questi gameti possono rimanere vitali “in attesa” fino al rilascio dell’ovocita. Ricapitolando: i giorni fertili sono in media 5-6: i 3-4 prima dell’ovulazione, quello dell’ovulazione e talvolta quello successivo.  Conoscere tale dinamica è dunque essenziale per chi vuole aumentare le probabilità di concepimento, ma anche per chi desidera evitarlo.

Come calcolare i giorni fertili? Tutti i metodi

Ovviamente, poiché ogni donna è diversa ed ogni mese il ciclo può cambiare, quando si parla di ovulazione il 14° giorno si fa riferimento ad una media statistica. In generale dunque -o comunque per le aspiranti mamme che hanno le mestruazioni irregolari- non è sempre facile individuare i giorni fertili. Esistono tuttavia diverse opportunità per farlo, ognuna con un grado di precisione diverso. Le principali sono:

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  • Metodo del calendario: si basa sulla durata media dei cicli precedenti per stimare quando avverrà l’ovulazione. È semplice ma meno preciso, soprattutto se i cicli non sono regolari.
  • Misurazione della temperatura basale: dopo l’ovulazione la temperatura corporea aumenta leggermente (circa 0,3-0,5°C). Monitorarla costantemente, ogni mattina per almeno tre mesi, può aiutare a capire la propria temperatura basale e il suo eventuale lieve innalzamento; richiede una certa costanza e precisione, e non prevede l’ovulazione futura, ma la conferma di quella già avvenuta. Ciò può comportare la ricerca di un rapporto intimo mirato, che può funzionare, ma anche mettere molta ansia nella coppia.
  • Osservazione del muco cervicale: durante i giorni fertili, diventa più trasparente, filante e simile all’albume d’uovo. Questo cambiamento è un segnale naturale dell’avvicinarsi dell’ovulazione: serve a rendere più facile il passaggio degli spermatozoi.
  • Test di ovulazione: consiste in strisce reattive che rilevano l’aumento dell’ormone LH (luteinizzante), che precede di circa 24-36 ore il rilascio dell’ovulo. Si acquista in farmacia ed è di facile utilizzo, a domicilio. Rappresenta uno dei metodi più affidabili per individuare i giorni fertili.
  • Monitoraggi ecografici: si utilizzano soprattutto in percorsi di procreazione medicalmente assistita (PMA), permettono di vedere direttamente la maturazione follicolare e prevedere con precisione l’ovulazione.
  • Applicazioni e dispositivi digitali: oggi esistono app e strumenti che combinano dati su temperatura, muco e cicli precedenti per fornire una stima personalizzata della finestra fertile. Combinare più metodi effettivamente, che sia con l’utilizzo di un’applicazione sul telefono o meni, aumenta l’affidabilità del calcolo e aiuta a conoscere meglio il proprio corpo.

Se il bambino non arriva, a chi rivolgersi?

E se il bambino non arriva? A volte, anche seguendo tutti i metodi di calcolo dei giorni fertili, la gravidanza non arriva subito. È importante sapere che non sempre è indice di un problema: in una coppia fertile la probabilità di concepimento per ciclo è mediamente intorno al 20-25%. Tuttavia, se dopo 12 mesi di rapporti intimi mirati (6 mesi se la donna ha più di 35 anni) non si ottengono risultati, è consigliabile rivolgersi a specialisti della fertilità. Raprui è un centro d’eccellenza, un punto di riferimento per chi cerca risposte concrete, per la diagnosi, la terapia e la PMA se necessaria. Nel centro, infatti, si possono ricevere consulenze personalizzate, esami diagnostici e percorsi mirati per individuare eventuali ostacoli al concepimento. Grazie a un team multidisciplinare e a tecniche all’avanguardia, Raprui aiuta le coppie a comprendere la propria situazione e a intraprendere il percorso più adatto, che si tratti di semplici consigli per ottimizzare i rapporti o di un supporto medico più strutturato. Qui tutti i contatti per una prima visita.

 

 

 

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