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Una donna affetta da celiachia può avere problemi di fertilità e rischi per la gravidanza? I dati scientifici suggeriscono purtroppo una risposta affermativa, ma anche una concreta speranza: se la malattia non è diagnosticata e dunque trattata, può indurre complicanze, mentre- al contrario- un corretto regime dietetico privo di glutine può semplificare molto le cose e permettere il percorso verso la maternità in modo significativamente sereno. La consapevolezza di tutti gli aspetti riguardanti questa tematica è dunque essenziale. Ecco cosa occorre sapere al riguardo: cos’è di preciso la celiachia, come può influire sul concepimento, quali rischi può comportare e a chi rivolgersi per una gestione multidisciplinare del problema.

Celiachia e gravidanza: fertilità, rischi, gravidanza

Cos’è la celiachia

La celiachia (o malattia celiaca) è un disturbo autoimmune cronico: l’assunzione di glutine (proteina presente nel grano, orzo, segale) induce una reazione del sistema immunitario che danneggia la mucosa dell’intestino tenue. Da qui può derivare un mancato o non adeguato assorbimento di nutrienti preziosi come le vitamine (ad esempio i folati, la B12 e la D), i minerali (ferro, zinco, selenio, magnesio), oligoelementi e proteine. Non sempre è sintomatica, talvolta ha manifestazioni extra intestinali, ma comunemente si presenta con disturbi gastroenterici come diarrea, perdita di peso e malassorbimento. Le carenze nutrizionali possono svilupparsi anche nelle forme silenti. Tale condizione è altresì associata a fenomeni infiammatori sistemici e a disfunzioni immunitarie che possono avere effetti su diversi organi. La diagnosi si effettua con semplici esami del sangue, atti a testare anticorpi anti‑transglutaminasi e anti-endomisio, ma necessita poi spesso di una conferma con biopsia della mucosa intestinale. Il trattamento prevede un’alimentazione assolutamente priva di glutine, da mantenere a vita, atta a consentire la riparazione e la tutela della mucosa intestinale e dunque il recupero della funzionalità dell’assorbimento dei nutrienti.

Celiachia, come interferisce sulla fertilità?

La celiachia può interferire con la fertilità in diversi modi, se non diagnosticata e trattata, come i seguenti:

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  • Malassorbimento e carenze nutrizionali, come quelle di ferro, folati, zinco, vitamine B, vitamina D possono compromettere l’ovulazione, la qualità degli ovociti e l’equilibrio ormonale.
  • Modificazioni endocrine e ormonali: la malnutrizione e lo stress metabolico possono alterare l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, inducendo amenorrea, ciclo irregolare o anovulatorio.
  • Autoimmunità e infiammazione: gli anticorpi prodotti possono interferire con la fecondazione, l’impianto o la funzione placentare.
  • Riduzione del periodo fertile: donne affette da una celiachia non diagnosticata possono manifestare un menarca ritardato o una menopausa precoce.

Tuttavia, secondo alcuni studi scientifici, la maggioranza delle donne con celiachia trattata non presenta un rischio maggiore di infertilità rispetto alla popolazione generale; alle donne che inspiegabilmente non riescono a concepire un bambino, dovrebbe essere consigliato un test specifico: la dieta priva di glutine in questi casi, poi diagnosticati come positivi, può contribuire a normalizzare il profilo riproduttivo. Da non trascurare anche un aspetto che riguarda gli uomini celiaci: presentano casi di ipogonadismo e alterazioni della qualità dello sperma (morfologia, motilità), che comunque migliorano con una dieta gluten-free.

Celiachia e rischi in gravidanza

Un discorso a sé stante va fatto sulla gravidanza, laddove si riesca ad ottenerla. La malattia celiaca materna è associata a esiti avversi quali basso peso alla nascita, restrizione della crescita intrauterina (IUGR) e parto prematuro, in circa il 50% dei casi se la dieta non è gluten free, mentre con almeno 6–12 mesi di alimentazione controllata, il rischio tende ad avvicinarsi a quello della popolazione generale. Altri potenziali pericoli includono anemia materna, iposviluppo fetale, ritardo di crescita, prematurità, e occasionalmente difetti congeniti legati a carenza di folati. Da qui l’importanza di una diagnosi precoce e di un trattamento adeguato, gluten free, prima durante e dopo la gravidanza, con lo scopo di garantire un adeguato apporto nutrizionale e ridurre l’infiammazione intestinale.

Celiachia, fertilità e gravidanza: a chi rivolgersi

La gestione della celiachia in relazione alla fertilità e alla gravidanza richiede un approccio multidisciplinare. Fondamentale è ovviamente il gastroenterologo, per la diagnosi, il monitoraggio della dieta e la remissione della infiammazione, ma anche per la valutazione di eventuali carenze nutrizionali e la necessità di integrazione. Questa figura professionale deve lavorare in sintonia ed in parallelo con un ginecologo/ostetrico specializzato preferibilmente in medicina della riproduzione, per valutare la fertilità, pianificare la gravidanza, monitorare la gestazione e gestire le complicanze ostetriche. È poi imprescindibile la figura di un dietista o nutrizionista esperto in celiachia, per elaborare un piano alimentare senza glutine, che garantisca i fabbisogni nutrizionali -personalizzati-della donna in età fertile e durante la gravidanza. È utile, dunque, che tali professionalità lavorino in team: per una maggiore gestione delle cose è importante rivolgersi ad un centro per la fertilità come Raprui, in grado di garantire il giusto approccio medico in un’unica sede. Chi desiderasse approfondire le informazioni circa il proprio stato nutrizionale, o avviare un percorso di fertilità compatibile con la celiachia, può rivolgersi alla clinica Raprui è a vostra disposizione. Qui i contatti per una consulenza.

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