Abbiamo iniziato a cercare una gravidanza alla fine del 2020. Io avevo 38 anni, il mio compagno 40. Dopo qualche mese è arrivata una prima gravidanza naturale, ma purtroppo si è conclusa con un aborto spontaneo al terzo mese. Dopo quella perdita, abbiamo continuato a sperare per più di un anno e mezzo, ma non succedeva nulla. A quel punto abbiamo deciso di fare dei controlli per capire cosa stesse succedendo.
Io convivo da tantissimi anni con l’endometriosi, e il mio compagno ha scoperto un’infiammazione cronica mai curata, che comprometteva la motilità degli spermatozoi. Il medico ci ha confermato che sarebbe stato difficile ottenere una gravidanza naturale e ci ha consigliato di ricorrere alla fecondazione assistita.
Ci siamo rivolti a un primo centro a Roma, legato a una struttura internazionale. L’approccio era molto tecnico e ben organizzato, ma purtroppo l’esperienza non è andata bene. Durante quel percorso, abbiamo prelevato 13 ovuli, di cui 8 sono stati fecondati, ma nessuno è sopravvissuto fino allo stadio di blastocisti. Non siamo nemmeno riusciti ad arrivare al transfer.
È stato un fallimento molto pesante da affrontare, sia fisicamente che emotivamente. È stato il mio compagno a suggerire un cambiamento. Sentivamo il bisogno di un ambiente più raccolto, con un approccio più umano. È così che siamo arrivati alla Clinica Raprui e alla Dottoressa Monica Antinori. Fin dal primo incontro abbiamo trovato disponibilità, ascolto e un atteggiamento accogliente che ha fatto subito la differenza.
Dopo averci illustrato con grande chiarezza tutte le opzioni disponibili e le probabilità di successo, abbiamo deciso di passare alla fecondazione eterologa. A 40 anni sentivo che non potevamo più permetterci tentativi incerti e l’eterologa aveva probabilità maggiori di riuscita. Siamo partiti con 8 ovociti e di tre fecondati uno è arrivato a blastocisti. Una blastocisti fortunata che è stata trasferita ed è bastata per avere subito la gravidanza.
Il percorso non è stato facile, soprattutto dal punto di vista emotivo. La paura di un altro fallimento era sempre presente. Ma la presenza costante della Dottoressa Antinori, sempre disponibile, ci ha dato la forza di continuare. Dopo tante delusioni, sapere di avere accanto qualcuno che ti ascolta davvero fa la differenza. Oggi, con il nostro bimbo tra le braccia, possiamo dire che ne è valsa la pena. Anche quando tutto sembra incerto, a volte basta una sola possibilità. Ma deve essere quella giusta.