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Il progesterone è definito “ormone della gravidanza” in quanto è essenziale nel predisporre l’organismo femminile allo sviluppo di una corretta gestazione. È naturalmente prodotto dal corpo, ma dopo una Fivet o una Icsi c’è bisogno di una sua supplementazione farmacologica. Ecco come e perché.

Progesterone dopo Fivet, a cosa serve?

Cos’è il progesterone e come incide sulla gravidanza

Il progesterone è definito ormone della gravidanza perché assume un ruolo determinante nelle varie fasi della gestazione dal concepimento alla nascita del bambino. È fisiologicamente prodotto dal corpo luteo, all’interno delle ovaie, nei follicoli ovarici, a partire dal momento dell’ovulazione. Serve a preparare l’endometrio all’eventuale impianto dell’embrione. Se non c’è fecondazione, i livelli del progesterone iniziano gradualmente a scendere, il corpo luteo degrada, fino al sanguinamento del ciclo mestruale. In caso di concepimento invece si trasforma in corpo luteo gravidico e la sua produzione di progesterone continua per circa 8-10 settimane. Dopo questo periodo la principale fonte di progesterone non sono più le ovaie, ma la placenta. Fino alla nascita del bambino. In questa seconda fase il progesterone aiuta l’utero a mantenersi rilassato. In più agisce sul sistema immunitario affinché accetti il DNA estraneo del bambino. Non solo: gli estrogeni in questo periodo stimolano la crescita del tessuto uterino ed il progesterone serve a regolarne l’attività. Affinché non si sviluppi in eccesso. Livelli troppo bassi di progesterone possono quindi mettere a rischio la gravidanza, nelle varie fasi. Spesso sono infatti alla base di aborti spontanei. Per tale motivo in determinati casi è consigliata l’assunzione di integratori di progesterone. Ciò è particolarmente importante in percorsi di fecondazione in vitro.

Progesterone dopo Fivet, quando e come viene somministrato?

In un percorso di fecondazione in vitro l’impianto dell’embrione è l’ultimo e fondamentale passaggio. Per garantire che questo avvenga in modo adeguato è necessario assicurarsi che l’endometrio, ovvero il rivestimento interno dell’utero sia pronto ad accogliere l’ovulo fecondato, per l’annidamento. L’assunzione di farmaci che servono a bloccare l’ovulazione precoce prima del prelievo ovocitario può inibire l’efficacia del progesterone in tal senso, così come il prelievo durante il pick-up di cellule produttrici. Senza un’integrazione di progesterone c’è il rischio che l’endometrio non si sviluppi correttamente per accogliere l’embrione e dunque favorirne l’impianto. È per tale motivo che alla maggioranza delle donne sottoposte a fecondazione in vitro viene somministrato progesterone, l’ormone essenziale a tale scopo. Il trattamento inizia subito dopo il pick-up ovocitario (ovvero il prelievo degli ovociti) e prosegue in genere per tutto il primo trimestre. Il progesterone si assume solitamente tramite iniezioni intramuscolari o ovuli/ gel vaginali, su dosaggi personalizzati.

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Progesterone dopo Fivet, effetti collaterali

L’assunzione di progesterone non ha sostanzialmente effetti pericolosi sulla gestante e sul bambino. Tuttavia, può provocare effetti collaterali lievi come i seguenti:

  • Aumento dell’appetito
  • Mal di schiena
  • Sbalzi umorali
  • Disturbi gastrointestinali
  • Ritenzione di liquidi

E’ sempre opportuno riferire questa sintomatologia al medico specialista che ha prescritto l’integrazione, onde eventualmente ricalibrare i dosaggi o comunque solo per tranquillizzarsi. Più raramente si possono manifestare sintomi più gravi da che richiedono un rapido intervento:

  • Sanguinamento anomalo
  • Reazioni allergiche (come gonfiore, prurito o orticaria)
  • Cambiamenti del seno o secrezione
  • Stati confusionali
  • Disturbi della vista
  • Disturbi dell’equilibrio
  • Urine scure
  • Dolore all’addome
  • Inappetenza
  • Dolore al torace
  • Dispnea.

 

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