Cos’è l’andropausa e a quale età subentra? Può comportare problemi di fertilità? Tale termine è da sempre impiegato- nel linguaggio comune- come l’equivalente maschile della menopausa. In realtà si tratta di due condizioni profondamente diverse ed assolutamente non paragonabili. Scopriamo insieme di cosa si tratta e come può influenzare la fertilità dell’uomo, anche in eventuali percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita.
Andropausa, cos’è
Quando si parla di andropausa si fa riferimento ad una serie di cambiamenti fisici ed ormonali che si verificano frequentemente negli uomini in età avanzata, così come accade nelle donne. Tuttavia, mentre la menopausa segna una fine definitiva della fertilità femminile, per esaurimento della riserva ovarica, l’andropausa non comporta una cessazione completa della capacità riproduttiva maschile. Di cosa si tratta? Come funziona? Questa fase della vita dell’uomo è nota anche come “sindrome da carenza di testosterone” o “ipogonadismo a esordio tardivo” e consiste in un declino graduale dei livelli dell’ormone maschile, capace di influenzare vari aspetti della salute e del benessere maschile, compresa la fertilità. Un po’ come accade con gli estrogeni nella donna. Secondo alcuni studi scientifici la diminuzione progressiva dei valori di testosterone inizia già a 30-40 anni, ma essendo progressiva e lenta, spesso non se ne avvertono le complicanze. I sintomi possono variare notevolmente a seconda dei casi ed includono:
- facile affaticamento
- perdita di massa muscolare
- abbassamento del tono dell’umore fino a depressione
- diminuzione della libido
- disfunzione erettile
- aumento di grasso corporeo
- infertilità
Si tratta di disturbi non specifici, riconducibili spesso anche allo stress, alla cattiva alimentazione, alla sedentarietà o più semplicemente all’età che avanza. Per tali motivi spesso i campanelli d’allarme dell’andropausa vengono trascurati e assolutamente non diagnosticati, anche se – come è facile comprendere- talvolta questi cambiamenti ormonali possono avere un impatto negativo importante sulla qualità della vita.
Sistema riproduttivo maschile, testosterone e spermatozoi
Il sistema riproduttivo dell’uomo è incentrato sostanzialmente sulla funzionalità dei testicoli: sono le gonadi, equivalenti alle ovaie, ovvero gli organi deputati alla produzione degli spermatozoi e a secernere ormoni sessuali, a partire dal testosterone. I testicoli contengono tubuli seminiferi: qui i gameti maschili vengono generati attraverso un processo chiamato spermatogenesi. Tale evento è regolato dall’ormone follicolo-stimolante (FSH), dal testosterone e dall’ormone luteinizzante (LH), rilasciati dalla ghiandola pituitaria. Il testosterone, prodotto nelle cellule di Leydig situate nei testicoli, è fondamentale per il mantenimento della libido, della funzione erettile, della produzione di spermatozoi e dello sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie come la massa muscolare e la densità ossea.
Andropausa, a quale età?
Non esiste un’età precisa in cui l’uomo entra in andropausa, poiché il declino del testosterone può variare notevolmente tra individui. Generalmente, i livelli di testosterone iniziano a diminuire gradualmente dopo i 30 anni, con un calo medio annuo dell’1-2%. Tuttavia, non tutti sperimentano sintomi clinici evidenti. Studi scientifici evidenziano comunque come circa il 20% degli uomini di età superiore ai 60 anni presenta livelli di testosterone inferiori alla norma, e questa percentuale aumenta con il passare degli anni. A differenza della menopausa femminile, che avviene in un periodo relativamente breve e ben determinato, l’andropausa può svilupparsi in diversi decenni, rendendo difficile determinare un inizio chiaro e definito. Allo stesso tempo però la ricerca ha dimostrato anche un altro aspetto: sebbene il testosterone giochi un ruolo cruciale nella produzione di spermatozoi, il calo dei suoi livelli non comporta necessariamente la totale perdita di fertilità. È possibile che la produzione dei gameti prosegua a prescindere, ma è molto facile che si sviluppino varie problematiche: si può assistere ad una riduzione del volume seminale, della motilità e della morfologia degli spermatozoi. Alcuni studi hanno evidenziato un aumento dei danni al DNA spermatico negli uomini più anziani, il che potrebbe influire sulla fertilità e aumentare il rischio di anomalie genetiche nei figli. Inoltre, la diminuzione della libido e della funzione erettile associata all’andropausa può ridurre ulteriormente le possibilità di concepimento naturale. Esiste dunque un orologio biologico anche per l’uomo, che non va trascurato.
Andropausa e Fecondazione Assistita: cosa occorre sapere
Con l’aumento dell’età genitoriale, molte coppie si rivolgono a centri per la fertilità e a tecniche di fecondazione assistita per poter concepire un bambino. Gli uomini in andropausa possono trarre giovamento da trattamenti diversi. Il più semplice riguarda ovviamente una cura ormonale capace di aumentare i livelli di testosterone. Per accedervi è necessario effettuare una diagnosi, presso una struttura sanitaria specializzata, come la clinica RAPRUI. Può bastare anche un semplice spermiogramma. Nel caso la terapia ormonale non funzionasse è possibile ricorrere anche ad altre tecniche come la IUI e la fecondazione in vitro.