Nonostante riuscissi con grande facilità a restare incinta naturalmente nessuna delle gravidanze andava avanti. Avevo 39 anni, mio marito di qualche anno più giovane, e dopo tanti aborti e relativi raschiamenti volevamo capire che cosa non funzionava in noi.
Il ginecologo ci ha indicato un centro per fare una diagnosi pre-impianto e di lì la scoperta dell’incompatibilità genetica. Uniti insieme i miei ovuli e i suoi spermatozoi portavano alla formazione di embrioni alterati senza possibilità di impianto.
Davanti a noi non c’erano soluzioni alternative, l’eterologa non era ancora realtà in Italia e in quel centro erano stati davvero troppo superficiali. Ci cambiavano continuamente i referenti e a ogni visita dovevamo raccontare tutto da capo con grande imbarazzo.
Raprui ci è stata indicata da un’amica che era stata seguita molto bene da loro. Un’organizzazione completamente diversa, disponibilità e attenzione al paziente di un altro livello. Abbiamo notato subito la loro predisposizione ad approfondire ogni aspetto medico e psicologico. Soprattutto avevamo dei referenti!
Nel frattempo l’eterologa in Italia si era sbloccata e sono stata tra le prime ad approfittarne. Ricordo tante paure, ma la speranza sempre accesa. I singoli embrioni continuavano a non attecchire ma la svolta c’è stata con la decisione di trasferire contemporaneamente due ovociti fecondati. A quel punto qualcosa si è sbloccato e grazie alla Raprui abbiamo avuto successo. Un figlio che tra l’altro mi somiglia incredibilmente dimostrando anche la grande attenzione nella ricerca della giusta donatrice. Forti di questa esperienza abbiamo riprovato nuovamente tre anni dopo. Il risultato: due gemelli!
Il nostro legame con Raprui e cresciuto insieme ai nostri tre figli e ringraziamo ancora tutto lo staff per averci sostenuto nel diventare una grande famiglia.