Io e mio marito avevamo provato ad avere figli e non riuscivo a rimanere incinta in modo naturale, ma nonostante le analisi ed i controlli, non veniva rilevata alcuna anomalia.
Dopo una serie di controlli più accurati, richiesti dalla mia ginecologa e fatti in ospedali pubblici, siamo giunti ad una diagnosi: salpingite bilaterale.
Così, nel marzo 2017 sono stata operata.
A giugno 2017, a 39 anni, sono arrivata in Raprui, nello studio del professore Cerusico, tramite la mia ginecologa. Ho preso appuntamento e da lì abbiamo iniziato il nostro percorso per la fecondazione. Ho fatto il primo ciclo di cure, primo transfer a settembre 2017. Per la precisione, ho fatto prima il prelievo e poi il transfer: la prima parte è andata bene, la seconda purtroppo no.
A novembre 2017 abbiamo riprovato con la stessa procedura, ma questa volta sono stata io a scegliere di interrompere: le cure erano molto pesanti ed io ero totalmente demoralizzata. A gennaio dell’anno successivo ci abbiamo riprovato ancora, ma anche in questo caso i prelievi non mostravano nulla di buono. Poi di nuovo a maggio, e di nuovo un buco nell’acqua.
La Dottoressa mi ha consigliato di intraprendere un’altra strada, ovvero utilizzare un ovulo del primo prelievo, che era stato conservato in laboratorio. Abbiamo fatto quest’ultimo tentativo: il transfer è avvenuto il 10 giugno.
Il 21 giugno ho fatto il test di gravidanza ed era positivo! La gravidanza è andata bene e a febbraio 2019, con un cesareo per mia scelta, è nata la Giulia.
È stato un percorso difficile, ma ce l’abbiamo fatta! Devo ringraziare veramente la Dottoressa Antinori, che secondo me è fantastica ed anche tutto il personale della clinica: tutti sono attenti e carini. Sono al 100% soddisfatta e consiglierei, e già consiglio, di rivolgersi a Raprui perché il sostegno medico e psicologico che si riceve è non solo utile, ma soprattutto indispensabile quando si intraprende la strada per realizzare il proprio sogno, quello di avere un figlio.