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Quell’ultimo tentativo ci ha reso una famiglia

Tutto è iniziato nel 2012 dopo un primo aborto spontaneo. La gravidanza successiva a tre mesi di distanza una extrauterina, per cui mi sono giocata anche una tuba. Abbiamo fatto un’isterosalpingografia per controllare che l’ultima tuba fosse pervia, e invece no, era chiusa senza la possibilità di poterla riaprire.

Ci eravamo giocati tutte le carte per una gravidanza naturale. Iniziata la PMA con un dottore rispondevo poco alle stimolazioni ovariche. Dopo 5 tentativi pensavo che i miei ovociti fossero ormai vecchi.

Ne seguirono tanti transfer andati male in tre anni, al massimo delle biochimiche. Anche l’aspetto economico cominciava a pesare tanto da chiedere al nostro medico di consigliarci un centro convenzionato per poter continuare a costi inferiori. Dopo l’esperienza in ospedale ci siamo resi conto che la differenza non era tanta e dopo altri tentativi siamo tornati al privato passando alla fine, per avere più probabilità, all’ovodonazione.

Conoscevo già la dottoressa Monica Antinori e la RAPRUI perché il primo dottore si appoggiava alla loro struttura per effettuare pickup e transfer. Abbiamo pensato quindi che fosse il posto migliore dove poter fare un consulto, conoscevamo già tutti, ci sentivamo di famiglia, non un numero.

Con la prima ecografia in 3D notarono subito un setto nell’utero che andava corretto… nessuno l’aveva riscontrato in precedenza. Avevo 41 anni e dopo l’operazione abbiamo continuato con l’ovodonazione. Dopo 3-4 tentativi le beta ancora non salivano, eravamo entrati in piena pandemia e non ne volevo più sapere. Dico basta, mi allontano e mi convinco che dopo 12 transfer falliti il mio utero non era fatto per una gravidanza.

Non sentendomi più la dottoressa provò a richiamarmi più volte dandomi la possibilità di tentare un’ultima volta. Non so cosa sia scattato, forse l’aver affrontato questo ultimo transfer senza aspettative e stress, fatto sta che il risultato delle prime beta fu di 198.

Chiamai Monica demoralizzata pensando che di li a poco sarebbero scese nuovamente, invece dopo due giorni, raddoppiate, poi triplicate! È solo da pochissimi giorni che stringiamo nostra figlia tra le braccia e ci sembra la cosa più bella di questo mondo.

 

 

Foto di repertorio