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Più forti dell’endometriosi

Io e mio marito abbiamo iniziato a 32 e 34 anni con i primi screening. Un amico medico lavora in RAPRUI e ci siamo rivolti a lui…mi ha dato “tremila” esami da fare ma dai risultati niente di anomalo. Anche per mio marito tutto nella norma.

Facciamo allora con il dott. Muscatello e il Prof. Cerusico delle ecografie più approfondite alle tube. Hanno scoperto così che soffrivo di endometriosi. Non so dire se “per fortuna o purtroppo” non avevo sintomi dolorosi… mai avrei pensato di averla e a un livello così preoccupante.

Da RAPRUI mi hanno consigliato di procedere subito con un intervento. Anche il chirurgo mi confermò dopo l’operazione che stavo messa malissimo, avevo tantissimi focolai e una grossa cisti era cresciuta nell’ovaio sinistro. È stato necessario un intervento chirurgico su un’area molto estesa e per i 7 mesi successivi ho dovuto seguire una cura specifica.

Dopo questo stop forzato potevamo provare la PMA. La riserva ovarica era molto bassa e l’ovaio sinistro fuori uso… abbiamo tentato una stimolazione ovarica ma al pickup c’era un solo ovulo utile che non ce l’ha fatta ad arrivare al transfer.

Parlando con la dott.ssa Monica Antinori l’alternativa da provare era una ICSI eterologa. A dire la verità l’idea mi dispiaceva non usare i miei di ovuli, però non c’era un’altra strada possibile. Con gli ovuli della donatrice al primo transfer sono andati subito avanti 2 embrioni (al 3° giorno) che abbiamo trasferito a fresco, ma niente di fatto.

Pensavamo già al dramma di ricominciare: nuova richiesta, nuova donatrice… tutto da capo. Restava un’ultimissima speranza con l’embrione crioconservato che era riuscito ad arrivare a blastocisti. Non si poteva fallire e ringrazio che quella blastocisti sia diventata una stupenda gravidanza!!!

Nella PMA ci sono le storie più assurde, coppie che vanno all’estero o che provano per anni e anni senza mai capire bene cosa vada storto. Da RAPRUI invece mi sono sentita tutelata, mi hanno seguita facendo tutto il percorso con tempi strepitosi. In altre strutture questa velocità non la vedo, soprattutto nel pubblico e mi dispiace molto ammetterlo. Sono contentissima di essere arrivata fino in fondo con loro nonostante l’endometriosi.

 

 

Foto di repertorio