Erano 8 anni su per giù che ci provavamo da soli senza nessun risultato. Facendo analisi e screening con la ginecologa non erano emersi problemi particolari se non dei limiti nella motilità degli spermatozoi di mio marito. Io avevo già 34 anni, lui quasi 40, quindi non ci è sembrato utile aspettare altro tempo prezioso.
Avevamo cercato una clinica privata tramite internet che fosse vicino a casa. Abbiamo fatto un sacrificio economico perché in quel momento con i centri convenzionati sarebbero passati mesi e mesi in lista d’attesa e amici erano riusciti ad accedere al pubblico ma con tempi biblici.
Abbiamo iniziato nel 2018 con un altro centro di fecondazione assistita, ma se devo essere sincera mi sono trovata malissimo. Il dottore rinomato che doveva seguirci l’abbiamo visto solo al primo incontro e poi mi ha affidato ad altri due ginecologi. Con il primo non ci siamo capiti neanche sulla terapia ormonale che dovevo fare, tanto che l’ho dovuta interrompere e riprendere da capo per riuscire a fare due mesi dopo il transfer (ovuli fecondati con ICSI e selezione degli spermatozoi). Quando ho comunicato i valori delle analisi mi hanno detto telefonicamente che sicuramente sarebbero andati a zero e la gravidanza si sarebbe interrotta. Una mancanza di empatia che mi ha fatto rimanere senza parole. Mi erano rimasti anche due embrioni congelati ma non volevo ritentare.
Solo dopo ho ripreso le ricerche, sempre tramite internet, ho conosciuto la RAPRUI e l’ho scelta per la qualità del rapporto medico-paziente che per me era diventata fondamentale. Infatti prima di tutto hanno curato me, pensavo di trasferire gli embrioni congelati e fare subito transfer ma c’erano da risolvere prima endometriosi e polipi che si erano manifestati in seguito alle precedenti cure ormonali.
Ho potuto tentare solo a Marzo 2019 con quegli embrioni congelati, non avevo grandi aspettative perché non erano di grande qualità ma comunque dovevo tentare. Passata l’estate con la Dott.ssa Monica Antinori abbiamo dovuto ricominciare da zero un percorso ed è andato benissimo.
Abbiamo raccolto tanti ovuli e in fase di coltura mi aggiornavano continuamente sullo stato della loro maturazione. È in questa fase che ho sentito la differenza rispetto a qualsiasi altro centro. I miei embrioni non si stavano sviluppando bene e mi hanno spiegato tutti gli scenari possibili con grande vicinanza, umanità e rispetto della mia emotività. Su 10 embrioni infatti solo 3 hanno poi superato lo sviluppo e la diagnosi genetica pre-impianto. Con mio marito abbiamo scelto di provare con i due migliori e adesso ci godiamo questo doppio miracolo che sono i nostri figli.