Dopo aver cercato tanto una gravidanza nel 2013 prendiamo la decisione di fare il primo passo nella PMA. La scelta ricade su un centro in Toscana perché convenzionato. Ho scoperto così di avere dei fibromi all’utero e sono stati necessari ben due interventi per liberarmene.
Superato questo ennesimo ostacolo abbiamo ripreso il percorso in un altro centro di Roma, ma non è andato a buon fine perché la gravidanza si è interrotta al secondo mese con un aborto spontaneo. Al di là dell’esito, in tutta onestà, non ci era piaciuto il trattamento riservato dal punto di vista umano. Motivo per cui siamo tornati a selezionare altri centri.
La scelta finale è ricaduta su un centro privato, Raprui, perché godeva di un’ottima fama e di una lunga esperienza nella fecondazione assistita. Molto serenamente sono andata a conoscerli di persona, perché ero ancora scottata dalle precedenti esperienze, ma l’incontro con la Dott.ssa Monica Antinori mi ha aperto il cuore. Mi sono sentita ascoltata, capita e mi ha dato la fiducia giusta per cominciare un nuovo percorso nel 2017. Nel frattempo non mi sono fatta mancare un nuovo fibroma che abbiamo rimosso senza ripercussioni. Al secondo tentativo, avevo 45 anni, abbiamo fatto centro con una ICSI.
Rispetto agli altri centri, nella mia esperienza, sono stata seguita in modo capillare sia con le analisi, prima, durante e dopo il transfer, che con il supporto farmacologico. Tutto è stato fatto in modo tale da preparare il mio corpo ad accogliere e sostenere una gravidanza.
Tutti sperano in un esito positivo, le donne che si sottopongono alla PMA ma anche i dottori, perché l’arrivo di un figlio rappresenta un successo per tutti. Quello che mi piace sottolineare di questo percorso con Raprui è che la sinergia verso lo stesso obiettivo era condivisa da tutta l’equipe. Non ero una paziente speciale, ho incrociato sorrisi e occhi che brillano perché questo è il vero modus operandi di Raprui.