Sono arrivata al Centro Raprui nell’ottobre 2005. Una parente che c’era stata prima di me aveva avuto un’esperienza bellissima e mi ha detto «Vai, vai, vai, io ho avuto Antonio al primo tentativo». Prima di arrivare lì avevo già avuto molte esperienze di fecondazione assistita: ho scoperto di non poter concepire naturalmente – a causa di un problema di mio marito – subito dopo il matrimonio e abbiamo iniziato immediatamente il percorso della procreazione assistita. All’inizio il Centro Raprui, che conoscevo di fama, mi sembrava una cosa lontana da me, soprattutto per il costo necessario per fare questo cammino, per cui dicevo «inizio in uno di questi altri centri, poi magari vedremo….»
Siamo arrivati a Raprui con quasi otto anni di matrimonio alle spalle e dal primo momento mi sono sentita subito a casa. Io arrivavo con molta disperazione, ero davvero all’ultima spiaggia e per me è stato qualcosa di eccezionale. Ancora oggi per me la Dottoressa Monica è la mamma dei miei figli. Io sono la mamma però lo dico sempre ai miei gemelli «c’è un’altra mamma che sta a Roma».
Quando sono arrivata ciò che mi ha colpito subito del centro è stata l’accoglienza. C’è un’umanità incredibile. Tutto quello che fai, cure ormonali, stimolazioni (e io ne ho fatte tante), vale la pena perché non perdi la speranza. Ogni volta che ho iniziato una stimolazione, che facevo un nuovo tentativo, mi dicevo sempre: «lo farò, io un figlio lo farò. Non so quando però lo farò!»
Io ho fatto tre tentativi e al terzo, quando ho detto basta, ho avuto successo.
Ricordo ancora che io, Monica e Stella – un’altra persona che porto nel cuore – eravamo in quella stanza e io dissi: «Basta adesso, forse è arrivato il momento di smetterla qui». Il caso ha voluto che proprio quando ho detto basta siano arrivati loro, i miei gemelli, un maschio e una femmina.
Ancora oggi mi emoziono quando lo racconto, io oggi ho questi bambini e rifarei tutto da capo. Non è facile, sia a livello psicologico sia a livello economico, ricordo le corse tra Roma e Napoli avanti e indietro, le notti in hotel, le giornate di lavoro perse, le ferie… non è facile, però posso dire che al Centro Raprui è possibile. Lì sì, perché l’accoglienza, l’umanità, la serietà e la professionalità non ci sono da nessun’altra parte allo stesso modo. Io ho trovato tutto questo da Raprui. Per me la Dottoressa Monica va messa su un piedistallo, perché è una persona eccezionale: io le dicevo sempre «Dottoressa, avete le mani d’oro». È possibile, anche se richiede tanta pazienza, non bisogna stancarsi e non bisogna guardare al costo. I figli non hanno un costo.
Non è stato un percorso facile, non ho avuto successo al primo colpo, ho camminato prima, ho camminato con voi per 5 anni, ciò che non mi ha fermato era la consapevolezza che stavo in ottime mani e che io un figlio l’avrei fatto sicuramente, non sapevo quando ma l’avrei fatto. Alla fine ho i miei gioielli e lo ripeto, rifarei tutto. I figli della fecondazione sono una cosa stupenda, intelligentissimi, bellissimi, peperini e soprattutto preziosi!
Il consiglio che posso dare alle coppie è di essere consapevoli che al Centro Raprui sono in ottime mani e che devono credere che ci riusciranno. Io non sono andata a Raprui pensando: fanno i miracoli! Nessuno fa i miracoli, però siamo in ottime mani. Serve pazienza e costanza, quella bisogna avere. Per il resto se deve arriverà!
Per me sono arrivati, un maschio e una femmina, e sono stati una gioia immensa. Ricordo che quando sono venuta a fare la prima ecografia a Raprui io, mio marito e la Dottoressa Monica piangevamo tutti e tre. A Napoli non avevano visto uno dei gemelli, quando il Dottor Cerusico ha visto qualcosa nell’ecografia avendo già avuto l’esperienza di un aborto durante uno dei tentativi precedenti ho pensato che fosse successo di nuovo qualcosa di brutto. Invece no, il Professore disse «Monica, tocca a te», lei controllò e disse: «Paola, sono due!!!». Una gioia infinita.
La Dottoressa Monica mi è stata vicina tutti i 9 mesi, dal primo momento sempre, sempre, sempre. Anche adesso, se ho qualche problema la cerco ed è sempre disponibile. Al di là della sua professionalità, per me è una sorella.
Al di là di tutto, quello che fa la differenza al Centro Raprui è l’umanità. È una cosa bellissima, di solito in questi centri ti trattano come un numero, ti fanno sentire una matricola, non solo una persona che ha un problema. Da Raprui invece ti senti a casa, e ti danno lo stimolo per poter andare avanti anche quando fallisce. Perché questo lo dobbiamo mettere in conto: è un punto interrogativo. Però io posso dire che ho fiducia che in questo centro i fallimenti siano rari e quasi sempre riesce a darti questa grande gioia.
Io ho fatto tre tentativi solo a Raprui e posso dire quanto sia un percorso lungo, pensante, che ti annienta psicologicamente e in certi momenti ti fa venire voglia di mandare tutto all’aria. A farti andare avanti è la speranza che sai di potercela fare, se il tuo desiderio è diventare mamma. Il mio lo era e ora posso baciare i miei gemellini che sono la mia vita. È una cosa indescrivibile, io ancora adesso, dopo 6 anni, li guardo e dico «Ma veramente? Veramente sono qui?”. Come dice la Dottoressa sono figli preziosi.
*n.b. immagine di repertorio