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È stato come fare qualcosa di facilissimo

Ci siano sposati nel 2018, avevo 27 anni e mio marito 35. Abbiamo iniziato a provare ad avere un bimbo ma niente. Passati i primi sei mesi ci siamo detti: “iniziamo a fare qualche controllo”. Dal suo spermiogramma è uscita una motilità lenta e la presenza di un varicocele.

Dopo l’operazione ci hanno rassicurato che tempo sei mesi sarebbe tornata una motilità normale e avremmo avuto un bambino senza problemi, ma nonostante gli integratori questo miglioramento non c’è stato.

Un giorno ho accompagnato mio sorella per una visita ginecologica e ho visto che in quello studio si potevano fare su prenotazione anche visite specialistiche sulla fertilità, proprio con la dottoressa Monica Antinori della clinica Raprui. Solo a vederla in foto mi ha ispirato fiducia e ho fatto richiesta di visita.

Abbiamo fatto la visita a febbraio 2020, tempo di fare i monitoraggi e poi il Covid è arrivato a bloccare tutto. Nel periodo di lockdown abbiamo tentato con dei rapporti mirati (non potevamo fare altrimenti) e appena possibile a maggio abbiamo fatto l’esame per verificare lo stato delle tube. Una è risultata completamente chiusa per cui avere una gravidanza naturale diventava ancora meno probabile.

Abbiamo deciso che il percorso migliore era tentare una ICSI. Una scelta che ci ha portato a una doppia felicità. Da 9 ovuli fecondati i due embrioni migliori sono stati trasferiti a Luglio 2020 e tutto è andato per il meglio. Ora abbiamo due monelle che girano per casa e ancora non ci crediamo.

Ci siamo trovati benissimo, siamo andati in clinica a Roma solo tre volte in tutto il percorso (viviamo in un’altra regione), ed è stato come fare qualcosa di facilissimo, la dottoressa era sempre a disposizione, anche le ostetriche, Stella, tutti erano con noi nessuno escluso. La fecondazione assistita poteva essere un’esperienza difficile invece grazie a loro è stata bellissima.

 

 

Foto di repertorio