Sono rimasta incinta naturalmente all’età di 31 anni, ma la gravidanza purtroppo si è interrotta per un aborto spontaneo. È stato necessario fare il raschiamento e nei successivi 8 mesi sono stata molto male, con forti dolori alla pancia a cui nessun ginecologo aveva dato risposta.
Faccio un lavoro a contatto con il pubblico e parlando con una cliente amica mi ha detto che se avevo bisogno di un ginecologo bravo mi avrebbe messo in contatto con il suo. È così che ho contattato e preso appuntamento con il Prof. Fabrizio Cerusico del centro RAPRUI.
Dopo qualche giorno sono andata in clinica e con una visita abbiamo scoperto che a causa del raschiamento si era sviluppata un’infezione che aveva colpito le tube. Abbiamo provato a rimediare con una prima cura farmacologica ma è stato necessario fare l’intervento. Ho sperato fino alla fine di non doverle togliere entrambe ma purtroppo non c’era più nulla da fare.
Al primo controllo, a distanza di un mese, con mio marito abbiamo deciso di provare con la fecondazione assistita sempre seguiti dal centro RAPRUI. Dopo qualche mese, il tempo di recuperare bene dall’intervento, abbiamo iniziato la stimolazione ovarica per tentare una ICSI. Dopo il transfer a fresco sono rimasta subito incinta come mi aveva promesso il prof. Cerusico.
Sembrava tutto andare per il meglio, ma purtroppo a 4 mesi ho avuto emorragie che mi hanno costretta a un mese di ricovero in ospedale. Al quinto mese un nuovo aborto ha interrotto questo sogno. Dalla clinica sono venuti a trovarmi in ospedale per starci vicino e rassicurarci che tutto sarebbe andato per il meglio, che dovevamo riposarci bene e una volta pronti avremmo riprovato.
A metterci a riposo forzato ci ha pensato la pandemia perché siamo rimasti 5 mesi bloccati all’estero dalla nostra famiglia. Nonostante la distanza dalla clinica ci hanno continuato a seguire, dandoci una dieta particolare e controllando che stessimo recuperando sia fisicamente che mentalmente.
Non vedevamo l’ora di riprovarci e al nostro rientro a Roma siamo andati subito in clinica. Abbiamo prelevato 9 ovociti di cui due sono arrivati a blastocisti. Al transfer con la dottoressa Monica Antinori abbiamo scelto di tentare con tutti e due e questa volta è stata quella giusta. Nessuna brutta sorpresa durante la gravidanza e sono arrivati due stupendi gemelli, che abbiamo chiamato Pietro e Paolo proprio perché vogliamo ricordarci sempre di Roma e della clinica.
Questa esperienza ci ha insegnato molto: l’importanza di fare dei controlli seri e specifici, di chiedere aiuto e di affidarsi a chi dimostra di tenere ai propri pazienti. Perché solo a medici così si possono affidare le speranze. Tutta la clinica era riunita attorno a noi e sempre disponibile come in una vera famiglia.