Ci siamo affidati alla fecondazione assistita perché mio marito, molti anni fa, per un tumore ai testicoli, ha dovuto subire un intervento con asportazione totale. Da li è partita tutta la nostra storia per poter avere un bambino. La struttura presso la quale mio marito subì l’intervento non aveva un centro PMA pertanto si rivolse a un centro privato presso cui far recapitare, in modo tempestivo eventuale materiale sano da crioconservare. Fortunatamente erano riusciti a prelevare una piccola riserva di tessuto seminale da poter utilizzare in futuro.
Il momento è arrivato nel 2018 quando, nella stessa struttura di Milano presso la quale il materiale era stato crioconservato, abbiamo effettuato le prime visite per la PMA. Io avevo 32 anni e nessun problema di fertilità, ma la situazione era molto delicata in quanto avevamo a disposizione un quantitativo minimo di materiale che pertanto doveva essere utilizzato con parsimonia; ricordo che a Milano il medico che ci prese in cura ci disse che nel nostro caso sarebbe stato come fare 6 al Superenalotto!
Tra maggio e settembre del 2019 abbiamo effettuato due transfer avendo a disposizione solo 3 embrioni tra tutti gli ovuli ottenuti tramite stimolazione ovarica. Ma è stata una sconfitta che ho preso abbastanza male, anche se il secondo fallimento mi ha dato l’input per cercare un parere differente rispetto a quello del centro convenzionato a cui ci eravamo affidati.
Da lì mi sono intestardita e un giorno, parlando con una mia collega di lavoro che aveva affrontato anche lei una situazione complicata, mi disse di questo centro RAPRUI. Ricordo che senza perdere tempo presi subito appuntamento con la dott.ssa Monica Antinori. Sentii subito molta empatia, trasmetteva una forza diversa. Mi sono fidata perché vedevo la sua fermezza e la sua convinzione nel descrivermi punto per punto tutto quello che avremmo fatto durante il percorso che aveva studiato per noi.
Abbiamo trasferito alla RAPRUI i restanti campioni di tessuto seminale. Ho ripetuto gli screening per la stimolazione ovarica ed il mese successivo ero già pronta per effettuare il pickup ovocitario. Mi hanno prelevato ben 15 ovuli, sei sono stati crioconservati mentre gli altri nove sono andati subito in lavorazione. Dei sei embrioni formati ci ha consigliato di fare la diagnosi pre-impianto e di questi solo tre sono risultati adatti per procedere.
A Gennaio 2020 il transfer e il successo al primo tentativo, in tempo prima che si scatenasse la pandemia. Mentre nel precedente centro avevo fatto pickup e subito transfer a fresco, da RAPRUI la dottoressa Antinori mi ha suggerito di aspettare e di far passare un ciclo mestruale per dare al mio organismo la possibilità di recuperare il giusto equilibrio. Che dire? Hanno azzeccato la terapia ed i tempi del transfer! Ci siamo trovati così bene che abbiamo deciso di farci seguire anche per le prime fasi della gravidanza.
A Settembre 2020 siamo diventati genitori di un bellissimo maschietto, il nostro dono più prezioso che ci ripaga di tutta l’ansia e le sofferenze patite in questi anni!