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Vitrificazione ovociti: di cosa si tratta? Chi affronta un percorso per risolvere disturbi della fertilità di coppia può trovarsi di fronte a terminologie mediche complesse e che spaventano, proprio come questa. In realtà si tratta di una tecnica di PMA, ben consolidata da tempo: gli ovuli immaturi o ovociti della paziente vengono congelati per un successivo uso nei trattamenti di fertilità. Ma come avviene questo congelamento? È rischioso? Cosa occorre sapere? Scopriamolo insieme.

Vitrificazione ovociti: cos’è e come funziona

Vitrificazione ovociti, cos’è

La vitrificazione degli ovociti è una procedura che prevede il congelamento degli ovuli prelevati ad una paziente, di solito dopo una stimolazione ovarica, per essere impiegati successivamente in un qualunque trattamento per la fertilità. Originariamente il processo di vitrificazione degli ovociti è stato molto utilizzato in presenza di trattamenti medici necessari, ma responsabili di indurre sterilità: una finestra sul futuro per le giovani pazienti che avrebbero un giorno desiderato un bambino. Sempre più donne poi hanno deciso di congelare gli ovociti per preservare quelli sani più a lungo. Come è noto, infatti, l’età media per avere il primo figlio si è molto spostata in avanti, per motivi familiari, di lavoro, carriera, economici, o semplicemente perché non s trova un compagno con cui condividere la genitorialità. La vitrificazione permette a queste donne di conservare ovociti giovani e sani, per un momento più idoneo alla maternità. Ultimamente, inoltre, grazie allo sviluppo di nuovi farmaci e di procedure, è possibile indurre una stimolazione ovarica tale da permettere la produzione di più ovuli in un solo ciclo. Quelli in eccesso, rispetto al trattamento di fecondazione assistita previsto, vengono prelevati e congelati grazie al processo di vitrificazione, anche per evitare nuove stimolazioni ovariche in caso di necessità.

Vitrificazione ovociti, come funziona?

Il processo di vitrificazione prevede la lavorazione del gamete con una soluzione fortemente concentrata di crioprotettori congelanti: serve a disidratarlo e a prepararlo al congelamento vero e proprio. Questo avviene in modo istantaneo, rapidissimo. Gli ovociti o ovuli vitrificati vengono poi conservati, mantenuti in azoto liquido a -196 °C o -321 °F, fino all’eventuale utilizzo. Gli studi scientifici hanno dimostrato come la maturità dell’ovulo sia comunque strettamente correlata al successo della procedura, ovvero più l’ovocita è maturo, meglio sarà. Poi cosa accade? Il congelamento dell’ovulo può indurre un indurimento del suo involucro esterno, a tal punto da diventare impenetrabile da uno spermatozoo, nel caso di una IUI (inseminazione intra uterina) o di una FIVET. Ne consegue che dopo lo scongelamento l’ovulo dovrà essere sottoposto ad ICSI ovvero ad iniezione intracitoplasmatica di spermatozoo per essere fecondato e dare origine ad un embrione. Il tasso di gravidanza con vitrificazione di ovociti è diverso per ogni donna, a seconda di quanto è maturo l’ovulo e per quanto tempo è stato congelato e altri fattori tipici dei trattamenti per la fertilità.

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Vitrificazione ovociti, rischi e opportunità

Il rischio di cristallizzazione è stato ridotto negli ultimi anni, prevenendo danni cromosomici. Questo era il pericolo più grande, ma oggi, alla luce dei fatti e delle esperienze è possibile evidenziare come il congelamento rapido degli ovociti sia decisamente migliore dei precedenti metodi di congelamento lento. Non sembra ad esempio esserci un rischio maggiore di anomalie nei bambini quando si utilizza la procedura di vitrificazione degli ovociti rispetto ad altre forme di tecnologia di riproduzione assistita. Cioè: i rischi di anomalia sono gli stessi di un ovulo che non fosse stato congelato. Tuttavia, il congelamento e lo scongelamento non eliminano l’eventualità di difetti congeniti o anomalie nel feto. Esistono comunque altre alternative per preservare la fertilità e rimandare la nascita di un figlio. Tra queste, ad esempio, c’è la crioconservazione o vitrificazione degli embrioni, che permette anche una diagnosi pre-impianto in caso servisse per anomalie genetiche trasmissibili. Oppure non va dimenticata la possibilità di ricorrere alla donazione di ovociti, ovvero alla fecondazione eterologa.

Vitrificazione ovociti, a chi rivolgersi?

Le coppie alle prese con problemi di fertilità dovrebbero rivolgersi ad uno specialista del settore, prima di prendere in considerazione una qualunque procedura di PMA. Non ne esiste infatti una migliore di altre, ma semplicemente la più idonea per ogni singolo caso. Per stabilire quale sia, è necessario effettuare una diagnosi, e quindi capire la causa dell’infertilità, che può essere maschile, femminile o di coppia. Rivolgersi ad un centro qualificato come RAPRUI può essere la scelta giusta: qui si trovano tutti gli specialisti del caso (ginecologi, andrologi, ostetrici, embriologi, biologi, endocrinologi riproduttivi, psicologi, nutrizionisti, eccetera) in grado di lavorare in team. Aspetto necessario data la complessità della materia e delle procedure attivabili. Ogni dubbio, ansia, timore o speranza va condivisa con questi esperti, capaci di grande ascolto e di spiegare passo dopo passo ogni cosa. Solo dopo un’attenta valutazione del caso e una diagnosi certa sarà possibile comprendere quale sia il miglior iter verso la genitorialità, con o senza la vitrificazione degli ovociti. Qui tutti i recapiti per una prima visita.

 

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