Il varicocele è la causa più comune di infertilità maschile acquisita, in quanto agisce sulla qualità e quantità degli spermatozoi. Nella maggioranza dei casi non comporta sintomi e si scopre solo quando una coppia cerca di avere un bambino senza riuscire nell’intento. Va evidenziato comunque che non tutti gli uomini con varicocele hanno difficoltà riproduttive. Ecco cosa occorre sapere al riguardo del varicocele, come si fa la diagnosi e quali sono le cure.
Cos’è il varicocele e che legame ha con l’infertilità
Con il termine medico “varicocele” si intende una dilatazione della rete venosa testicolare posta all’interno dello scroto (plesso pampiforme), la sacca che contiene i testicoli, esattamente come avviene per una varice su una gamba. Ciò comporta una minore ossigenazione, un accumulo di metaboliti tossici e danno tissutale, ma anche un aumento della temperatura locale. Da qui possono dunque nascere problemi di infertilità maschile con riduzione del numero degli spermatozoi prodotti, scarsa motilità e qualità (con aumento delle forme anomale). Non tutti gli uomini con varicocele hanno però difficoltà riproduttive: la percentuale si attesta tra il 20 ed il 40%. Si tratta comunque di una patologia facile da diagnosticare e nella maggioranza dei casi è risolvibile.
Varicocele, i sintomi
Un varicocele solitamente non produce sintomi particolarmente evidenti. Laddove questi si manifestino, possono essere i seguenti:
- Fastidio ad un testicolo, continuo o estemporaneo
- Aumento del disturbo in seguito ad uno sforzo fisico o se si sta lungamente in piedi
- Difficoltà nel concepire un bambino
- Restringimento del testicolo interessato dal varicocele
In tutti questi casi è sempre opportuno rivolgersi ad un medico specialista che possa effettuare una diagnosi, confermando eventualmente la presenza di un varicocele ed escludendo altre problematiche di salute che possono essere anche molto pericolose.
Come si fa la diagnosi di varicocele?
Il primo step è quello di un esame fisico, che in caso di dubbi o comunque quale approfondimento diagnostico, può essere seguito da un’ecografia scrotale. Se si ha una conferma di varicocele e si è in presenza di una difficoltà riproduttiva è utile eseguire anche altri test, come l’analisi del liquido spermatico (spermiogramma )per verificare la qualità e quantità degli spermatozoi.
Quali cure per il varicocele?
Il trattamento del varicocele, laddove necessario (ovvero in presenza di sintomi come l’infertilità), è chirurgico, con legatura o sclerosi del plesso venoso dilatato. L’obiettivo è quello di reindirizzare il flusso del sangue dalla vena interessata ad altre sane. Tale approccio nella maggioranza dei casi migliora la qualità dello sperma. Le tecniche per intervenire sono diverse:
- Chirurgia a cielo aperto (ovvero tradizionale): la varicocelectomia ha i tassi più alti di successo, ma un post-operatorio leggermente più complesso.
- Chirurgia laparoscopica (meno invasiva)
- Embolizzazione percutanea (blocca la vena interessata con sostanze specifiche, occludendola e favorendo l’afflusso del sangue per altre vie).
In genere si può ritornare alle proprie normali attività nell’arco di un paio di giorni anche se conviene aspettare un po’ di più per avere rapporti sessuali. Per cercare di avere un bambino invece la tempistica sale da tre a sei mesi: questo è il tempo che impiegano gli spermatozoi a formarsi. Va comunque sottolineato come non sempre il trattamento chirurgico del varicocele sia risolutivo in termini di capacità riproduttiva. In tali casi una coppia può o deve optare comunque per una procreazione medicalmente assistita da valutare attentamente con lo specialista che segue la coppia.