Come funziona un test dell’ovulazione e quando è consigliato farlo per rimanere incinta? Cominciamo col ricordare che il momento dell’ovulazione è quello che corrisponde all’apice della fertilità femminile: l’ovaia rilascia l’ovulo in una tuba, pronto per essere fecondato. Purtroppo, ha una breve vita, dalle 24 alle 48 ore circa, un tempo brevissimo per incontrare uno spermatozoo. Per tale motivo è importante conoscere il momento preciso dell’ovulazione se si vuole avere un bambino quanto prima, ma non è facile poiché i sintomi non sempre sono evidenti. A tale scopo si può impiegare un test dell’ovulazione. Ecco cosa occorre sapere al riguardo.
Cos’è un test dell’ovulazione e su quali principi si basa?
Un test di ovulazione è un dispositivo che permette di rilevare la presenza e la concentrazione di alcuni ormoni correlati all’ovulazione nell’urina della donna. L’ovulazione è il momento in cui una delle ovaie rilascia un ovulo maturo, da fecondare; in genere si manifesta a metà del ciclo mestruale, ma non è una certezza matematica poiché anche nella stessa donna ogni mese possono esserci dei cambiamenti tali da alterare la produzione ormonale e dunque il momento del rilascio dell’ovulo. Questo test, quindi, aiuta ad individuare il momento giusto per avere rapporti intimi mirati al concepimento: si basa sul principio che alcuni ormoni subiscono delle variazioni nel corso del ciclo mestruale, in particolare l’ormone luteinizzante (LH) e l’estradiolo. LH è l’ormone che stimola il rilascio dell’ovulo dall’ovaia, mentre l’estradiolo è prodotto dalle ovaie per preparare l’utero a ricevere l’eventuale embrione. Entrambi gli ormoni raggiungono il loro picco massimo nelle 24-36 ore precedenti l’ovulazione, indicando il periodo di maggiore fertilità.
Test ovulazione: a cosa serve e come usarlo quando si cerca una gravidanza
Il test di ovulazione serve quindi ad identificare i giorni in cui si ha la maggiore probabilità di rimanere incinta, in modo da poter pianificare i rapporti in quel lasso di tempo. Importante però è il suo corretto utilizzo: va eseguito ogni giorno a partire da due o tre prima della presunta ovulazione (da calcolare in base all’ultima mestruazione), seguendo le indicazioni del produttore riportante nella confezione. Il risultato si ha nell’arco di pochi minuti, qualunque sia il tipo di test impiegato (digitale o con strisce): è positivo quando rileva grandi picchi di LH o di estradiolo, segnalando così l’innesco dell’ovulazione che a quel punto è prossima. Si consiglia quindi di avere rapporti intimi nelle 24-48 ore successive al risultato positivo, in modo da sfruttare al massimo la finestra fertile. Il test di ovulazione è negativo quando non rileva un aumento degli ormoni o quando questo è inferiore alla soglia stabilita dal produttore. In tal caso occorre ripeterlo fino al giorno della positività. Nell’eventualità di un risultato negativo per tutto il mese si può parlare di ciclo anovulatorio ed è opportuno segnalarlo al proprio ginecologo per gli approfondimenti diagnostici del caso.
Test ovulazione: quanti e quali tipi esistono?
Esistono diversi tipi di test di ovulazione, che si differenziano per il metodo di rilevamento degli ormoni e per la modalità di lettura del risultato. I principali sono:
- Test ovulazione in strisce: sono i più economici e semplici da usare. Si tratta di strisce reattive che vanno immerse nell’urina per alcuni secondi e poi confrontate con una scala dei colori. Il test è positivo quando la linea dell’LH ha un’intensità uguale o superiore a quella della linea di controllo.
- Test ovulazione digitali: sono più costosi ma più facili da interpretare. Si tratta di dispositivi elettronici che vanno collegati a una striscia reattiva immersa nell’urina. Il test mostra il risultato su un display digitale, indicando con una faccina sorridente o con una scritta se il test è positivo o negativo.
- Test di ovulazione avanzati: sono i più sofisticati e completi. Elettronici, misurano sia l’LH che l’estradiolo nell’urina, identificando un periodo fertile più ampio. Il test mostra il risultato su un display digitale, indicando con una faccina sorridente lampeggiante i giorni di fertilità elevata e con una faccina sorridente fissa i giorni di fertilità massima.
- Test di ovulazione Persona: combina la misura dell’LH e dell’estradiolo con un algoritmo che tiene conto delle caratteristiche individuali della donna. Il test mostra il risultato su un display digitale, indicando i giorni di massima fertilità e quelli no.
Test ovulazione: quando è consigliato farlo per rimanere incinta?
Il test di ovulazione è consigliato a tutte le donne che desiderano avere una gravidanza e che quindi vogliono conoscere il periodo fertile con maggiore precisione per ottimizzare i tempi del concepimento. Il test di ovulazione può essere utile anche in caso di cicli mestruali irregolari o di sindrome dell’ovaio policistico, in quanto può aiutare a individuare se e quando avviene l’ovulazione. Non è invece indicato per quelle donne che assumono farmaci che interferiscono con gli ormoni, come i farmaci per la fertilità, in quanto possono alterarne il risultato. Quando va eseguito? Seguendo le indicazioni del produttore presenti sul foglietto illustrativo che variano a seconda del tipo di test e della durata del ciclo mestruale. In generale, si consiglia di iniziare qualche giorno prima della data presunta dell’ovulazione e di proseguire quotidianamente fino alla positività o al termine del ciclo mestruale, preferibilmente sempre alla stessa ora al mattino o nel pomeriggio, senza bere troppi liquidi prima. Se la gravidanza non arriva nonostante il rispetto della finestra fertile o si evidenziano cicli anovulatori èimportante rivolgersi ad un centro per la fertilità come Raprui, per trovare tutta l’assistenza del caso.