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Stress e concepimento, c’è un legame? I risultati di recenti ricerche scientifiche suggeriscono di sì, anche se non sempre sono chiari e congruenti tra loro. Tuttavia è la quotidianità che ci suggerisce una correlazione: quante volte in periodi di stress il ciclo mestruale salta o diventa irregolare? Non va inoltre dimenticato che la fisiologia riproduttiva, così come lo stress sono due argomenti molto complessi da dirimere individualmente e che quindi metterli in rapporto diventa ancora più complicato. Cerchiamo insieme di capire come e perché questa relazione può essere dannosa.

Stress e concepimento, una relazione dannosa

 

Cos’è lo stress?

E’ un termine spesso abusato, entrato ormai nel linguaggio comune. Di fatto indica una reazione dell’organismo che si manifesta in seguito ad uno squilibrio tra sollecitazioni (stressors) e risorse disponibili. Tale reazione si sviluppa con una sindrome di adattamento in cui si hanno alterazioni a livello endocrino, biologico, organico, del tono dell’umore. E’ una sorta di autodifesa: quando non ci sono abbastanza mezzi per affrontare una determinata situazione, il corpo va in protezione riducendo al minimo il suo impegno e sopprimendo funzioni non necessarie. Lo stress può essere “buono”, ovvero stimolante, ma anche negativo (distress) e diventare cronico con danni a breve e lungo termine. Può definirsi lieve, moderato o grave, ma poiché ogni individuo reagisce in modo diverso è difficile da misurare e comprendere come affrontarlo. In generale comunque non è ritenuto pericoloso un periodo stressante legato ad un trasloco o ad una consegna di lavoro, mentre può esserlo quello legato ad un lutto o ad un prolungato stato di disoccupazione. L’approccio diagnostico non è semplice ed in genere parte da una base psicologica attraverso la compilazione di questionari. Tuttavia negli ultimi anni si è passati ad individuarne alcune alterazioni fisiologiche. Le più comuni, spesso identificate come veri e propri biomarcatori, sono le seguenti:

  • Misurazione dei livelli di noradrenalina, ACTH, corticotropina (CRH) , alfa-amilasi e cortisolo
  • Misurazione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.

I valori di questi marcatori sono più alti della norma nelle persone stressate.

 

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Come influisce lo stress sul concepimento?

I modi in cui si ritiene che lo stress influisca sul concepimento sono diversi e possono variare da persona a persona. Chi è stanco mentalmente o fisicamente non ha solitamente voglia di avere rapporti sessuali e l’abbattimento della libido può inibire a priori la possibilità di un concepimento. Inoltre gli individui sotto stress tendono a  a curarsi di meno, a fumare di più, ad abusare di caffeina ed alcolici: tutti fattori che non predispongono al meglio l’organismo al fine di una gravidanza. Importante però al riguardo è la reazione che innesca il corpo: attiva ad esempio l’ asse ipotalamo-ipofisi-surrene e rilasciando ormoni dello stress come il cortisolo e l’ormone di rilascio della corticotropina (CRH). Il primo può interferire con lo sviluppo follicolare e i processi infiammatori necessari per l’ovulazione, mentre il secondo con l’impianto avendo un potenziale impatto sul rivestimento uterino e sulla placenta. Lo stress può anche inibire o alterare l’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, che controlla il sistema riproduttivo. Ciò comporterebbe ovulazioni riterdate o assenti e mestruazioni irregolari. Uno studio ha inoltre evidenziato come lo stress possa influire sul sistema immunitario e la gravidanza, aumentando l’attività delle cellule killer naturali (NK) associate all’infertilità. In una situazione di stress il sistema nervoso produce catecolamine (come la dopamina, l’epinefrina e la norepinefrina) che influenzano il flusso sanguigno verso gli organi riproduttivi. Questi composti chimici sono anche associati alla secrezione dell’enzima alfa-amilasi, uno dei biomarcatori dello stress. Un ulteriore lavoro scientifico ha evidenziato invece come alti livelli di stress siano correlati a livelli bassi di estrogeni, ormone luteinizzante e progesterone e livelli alti di ormone follicolo-stimolante durante la fase luteale, con maggiore probabilità quindi di anovulazione. Infine alcuni studi (confutati da altrettanti) hanno correlato lo stress maschile ad una scarsa qualità degli spermatozoi.

 

Come abbattere lo stress per concepire un bambino?

Si stima che fino al 30% di tutti i casi di infertilità possa essere controllato da fattori di stress. Non riuscire ad avere un bambino al momento sperato può inoltre innescare o esacerbare una situazione stressante emotivamente e subentra così un circolo vizioso, anche e soprattutto se si inizia un percorso di procreazione medicalmente assistita. Dunque cosa fare? La ricerca scientifica che mette in correlazione stress e fertilità è piuttosto recente e caratterizzata da studi di piccole dimensioni che non permettono di avere un quadro chiaro e definitivo sulla questione: non prendono in considerazione altri fattori come l’età o la salute degli organi riproduttivi, sono sostanzialmente riferiti a donne bianche e sottoposte a fecondazione in vitro (quindi con altri problemi di fertilità sottostanti). Sappiamo come lo stress può influenzare la fertilità, ma non ancora quali livelli possono avere un impatto negativo e quali effettivamente i tassi di concepimento. Nonostante ciò è fondamentale imparare a gestire l’ansia e lo stress, ricavandosi degli spazi di relax, con terapia comportamentale, anche di gruppo, psicologica, yoga e sport. Resta fondamentale comunque, se non si riesce a concepire un bambino, rivolgersi ad un centro per la fertilità qualificato per individuare le cause quanto prima ed evitare un aumento dello stress.

 

 

 

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