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Quale è lo spessore dell’endometrio nelle varie fasi della vira riproduttiva della donna, ovvero durante il ciclo mestruale, la gravidanza e la menopausa? Perché è importante conoscerne i valori? L’endometrio è il rivestimento interno dell’utero, ed è determinante durante i nove mesi di gestazione e prima ancora: è qui che si impianta l’embrione per iniziare il suo percorso di crescita. Lo spessore dell’endometrio cambia in questo contesto, stimolato dagli ormoni, proprio per favorire l’annidamento. Scopriamo insieme tutte le peculiarità dell’endometrio ed il suo prezioso ruolo nello sviluppo di un bambino.

Spessore endometrio nelle varie fasi: ciclo, gravidanza, menopausa

Endometrio, cos’è

L’endometrio è il tessuto, principalmente di tipo mucoso, che riveste internamente l’utero. È suddivisibile in due strati. Il primo, definito basale è attaccato al miometrio (tessuto muscolare liscio dell’utero) che serve da ancoraggio e rimane sempre invariato. Il secondo è invece più dinamico, ovvero cambia in base agli influssi ormonali legati al ciclo mestruale: è detto strato funzionale. È questa la parte dell’endometrio in cui un ovulo fecondato o blastocisti o embrione, va ad impiantarsi e da cui inizialmente trae nutrimento. In prossimità dell’ovulazione lo spessore endometriale dello strato funzionale tende ad aumentare e si assottiglia nuovamente per poi staccarsi ed essere espulso con le mestruazioni se non si raggiunge la gravidanza.

Spessore endometrio durante il ciclo mestruale, tutto quello che occorre sapere

Il normale spessore dell’endometrio cambia durante il ciclo mestruale di ogni donna. Durante la fase mestruale è più sottile, arrivando a misurare tra i 2 ed i 4 millimetri (mm). La prima metà della fase proliferativa va dal 6° al 14°mese del ciclo: corrisponde alla fine del sanguinamento e precede l’ovulazione; l’utero si comincia quindi a preparare in previsione di una gravidanza e l’endometrio inizia ad ispessirsi fino ai 5-7 mm. Man mano che il ciclo progredisce e si avvicina all’ovulazione, l’endometrio diventa più spesso, arrivando anche gli 11 mm circa. Nella cosiddetta fase secretiva, a metà del ciclo, ovvero quando avviene il rilascio dell’ovulo innescato dagli ormoni, lo spessore endometriale tocca il suo livello massimo fino anche ai 16 mm. Questo fattore è particolarmente importante in una gravidanza: se si è sviluppato correttamente c’è una maggiore probabilità che l’embrione si impianti e riesca a trarre tutti i nutrienti di cui ha bisogno.

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Spessore endometrio in gravidanza

Lo spessore dell’endometrio è dunque molto importante per la gravidanza. In un corretto inizio deve essere di almeno 7 mm; se è inferiore le probabilità di rimanere incinta, ovvero di un annidamento sono significativamente ridotte. Questo perché il suo ruolo è particolarmente prezioso: è l’organo in cui un ovulo fecondato si impianta e si sviluppa. La sua funzione più importante è quella di stabilire una sorta di dialogo con l’embrione per favorire l’annidamento e il corretto sviluppo della gravidanza. L’endometrio cresce grazie all’azione degli ormoni, in particolare l’ormone luteinizzante (LH), durante il ciclo mestruale. Quando una donna rimane incinta, lo spessore dell’endometrio rimane stabile mese dopo mese.

Spessore endometrio in menopausa

Nella menopausa, l’endometrio perde ogni funzionalità legata al concepimento e quindi il suo spessore si riduce e rimane stabile, non essendo più sollecitato dagli ormoni: in media in una donna in post menopausa e dell’endometrio è inferiore a 5 mm.

Endometrio, l’importanza in un percorso di pma (e come trattarlo)

Lo spessore dell’endometrio è importante nel processo di procreazione medicalmente assistita (PMA). Gli studi mostrano che è più difficile per una gravidanza progredire quando le sue misure sono ridotte, basse. Per tale motivo in un percorso avviato in un qualificato centro per la fertilità come Raprui si tende a controllare questo valore prima dell’embryo transfer. Basta una semplice ecografia, preferibilmente transvaginale per effettuare la misurazione: è il metodo più comune e rapido, utile anche a diagnosticare condizioni come l’iperplasia endometriale o per monitorare la risposta all’uso di terapie ormonali. Tuttavia, questa indagine può essere accompagnata da dosaggi ematici degli ormoni o ad un’analisi specifica, nota come test della recettività endometriale. Nel caso qualcosa non andasse bene? Lo specialista potrà rimandare l’impianto dell’embrione e procedere con una terapia: a base di estrogeni se lo spessore è troppo sottile o di progestinici se invece è eccessivamente sviluppato.

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