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Cosa si intende quando si parla di “spermatozoi lenti“? Perché possono essere causa di inferilità maschile? Come si effettua la diagnosi e quali sono i possibili rimedi? Ecco le risposte per ogni dubbio al riguardo.

Spermatozoi lenti, causa di infertilità e rimedi

 

L’infertilità maschile

Si stima che il 15-20% delle coppie sia affetto da infertilità. Di questi, nel 30-40% la causa è determinata da fattori maschili, mentre circa il 20% è riferibile ad una combinazione di problematiche sia dell’uomo che della donna. La salute dello sperma è un aspetto quindi determinante da analizzare quando non si riesce a concepire un bambino ed i criteri da considerare in un primissimo step sono la quantità, la motilità e la forma degli spermatozoi. Quando uno di questi parametri non ha valori soddisfacenti vi è un’alterazione della fertilità.

Spermatozoi lenti, come incidono sulla fertilità?

Il termine medico per definire gli spermatozoi lenti è “astenospermia” o “astenozoospermia” caratterizzata da una ridotta o assente capacità di movimento dei gameti maschili. Questo limite rende più difficile la loro risalita nelle tube di Falloppio, ma soprattutto complica la penetrazione dell’ovulo e quindi la fecondazione ed il concepimento. Le cause di tale anomalia sono numerose e comunque riconducibili alla spermatogenesi. Tra queste ci sono:

  • Varicocele
  • Criptorchidismo
  • Infiammazioni (orchiti/orecchioni)
  • Traumi ai genitali
  • Infezioni sessualmente trasmesse (come la clamidia e la gonorrea)
  • Malformazioni congenite
  • Si ritiene che in alcuni casi vi sia anche una componente genetica.

L’astenospermia può essere inoltre correlata alla teratozoospermia (ovvero ad anomalie nella forma degli spermatozoi), ad un disturbo autoimmune, all’assunzione di alcuni farmaci (dagli antibiotici ai chemioterapici), al tabagismo, alla radioterapia e all’esposizione a sostanze chimiche. Va infine ricordato che la motilità dei gameti maschili comincia a diminuire dopo i 45 anni.

Spermatozoi lenti, come si fa la diagnosi?

La diagnosi di astenospermia si ottiene attraverso un semplice test, lo spermiogramma che analizza anche la quantità e l’aspetto dei gameti maschili. Si è in presenza di una corretta motilità se oltre il 40% degli spermatozoi ha una progressione in avanti di almeno 25 micrometri al secondo. E’ comunque possibile determinare 3 tipi si astenozoospermia con conseguente gravità:

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  • motilità progressiva lenta (inferiore ai 25 micrometri)
  • motilità non progressiva (inferiore  ai 5 micrometro)
  • nessuna motilità

Oltre lo spermiogramma esiste anche una nuova tecnica per la valutazione morfologica del liquido seminale nota come MSOME (Motile Sperm Organellar Morphology Examination), capace di rilevare caratteristiche più specifiche degli spermatozoi grazie ad un sistema ad alto ingrandimento (6600x).

 

Spermatozoi lenti, quali rimedi?

Alcuni fattori possono essere modificati con un miglioramento dello stile di vita (ad esempio smettendo di fumare), in caso di disturbi ormonali può essere utile una terapia farmacologica o un intervento chirurgico in altri casi. Alcune vitamine antiossidanti come la A e la E talvolta possono essere consigliate. Tuttavia se l’astenospermia è severa, per raggiungere l’obiettivo del concepimento è possibile rivolgersi ad un centro per la fertilità per sottoporsi a tecniche di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).

 

 

 

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