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Non tutte le gravidanze sono eguali e anche la seconda, per la stessa donna, può avere molte differenze con la prima. In genere la si vive con meno ansie perché si sa a cosa si va incontro, ma alcune sensazioni e situazioni possono cambiare, ecco, come e perché. Questo vale sia per una gravidanza naturale che per una successiva ad una fecondazione in vitro.

Seconda gravidanza, quali differenze con la prima?

Seconda gravidanza, i sintomi diversi dalla prima

I sintomi della seconda gravidanza sono sostanzialmente uguali alla prima, ma alcune donne sperimentano le seguenti differenze:

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  • Maggiore stanchezza: è frequente; gli studi scientifici non hanno evidenziato una causa certa, ma è facile pensare che molto dipenda dallo stile di vita: un primo figlio, magari piccolo, che richiede attenzione e cure, non permette un adeguato riposo. Allo stesso tempo si ricevono meno coccole (e aiuti) e si trascura maggiormente il proprio benessere: psicologicamente ci si sente più sicure e questo non aiuta neppure nel seguire un’adeguata alimentazione con i giusti nutrienti. Senza contare che anche l’età è aumentata e la risposta del fisico è diversa.
  • La pancia cresce prima. La maggioranza delle donne durante la prima gravidanza vede aumentare cospicuamente la propria pancia a partire dal 4° o 5° mese. Con il secondo figlio questo può avvenire nel primo trimestre, già sin dai primi giorni, con un posizionamento del feto solitamente più in basso rispetto alla precedente esperienza. Questo accade perché i muscoli addominali sono più rilassati, o meglio dilatati dalla prima gestazione, quindi non più in grado di effettuare un eguale contenimento.
  • Mal di schiena. Per lo stesso motivo è possibile avere maggiore dolore alla schiena e più precocemente: i muscoli addominali e dorsali non supportano bene la colonna vertebrale. E poi c’è sempre il primo bimbo da prendere in braccio, i giocattoli da raccogliere per terra ed una serie infinita di movimenti per le sue cure che certamente non aiutano il dolore.

Seconda gravidanza, le contrazioni

In genere verso la 20esima settimana le donne percepiscono i primi movimenti del bambino e delle lievi contrazioni, note come contrazioni di Braxton Hicks. Con la seconda gestazione questo può avvenire precocemente, già alla 16esima settimana. Ciò non deve preoccupare. E’ normale, perché l’addome è più dilatato ed offre maggior spazio per i movimenti fetali, ma anche perché queste sensazioni sono già note ed è più facile identificarle.

Seconda gravidanza, i cambiamenti del seno

Durante la seconda gravidanza, tutti i disturbi legati al cambiamento del seno possono attenuarsi. La tensione della pelle all’aumento di volume sarà sicuramente più lieve in quanto questa è già stata sollecitata con la prima gestazione, così come la sensibilità del capezzolo: dopo l’allattamento la cute di questa area è ben rafforzata, anche se le ragadi non sono comunque escluse, per cui è sempre utile durante i 9 mesi prendersene cura. Se si sta ancora allattando il primo figlio, nessuna paura: si può continuare tranquillamente. A differenza di ciò che si credeva un tempo allattare non aumenta il rischio di parto pretermine o aborto spontaneo, come hanno evidenziato numerosi studi scientifici.

Seconda gravidanza, travaglio e parto

Non esiste un modo preciso per sapere preventivamente il momento preciso in cui inizia il travaglio in una donna. Di fatto un picco ormonale stimola il tutto, a partire dall’organismo materno. Nella seconda gravidanza è più facile riconoscere i campanelli d’allarme, in quanto le prime contrazioni si sono già vissute. Tuttavia, non bisogna prendersela troppo comoda: il secondo travaglio solitamente dura di meno, il che è sicuramente positivo! La cervice uterina, il canale del parto, il bacino, con la prima nascita hanno subito già delle modifiche, creando una facilitazione al passaggio di un nuovo bambino. Per lo stesso motivo è meno comune un cesareo o un’episiotomia. Va sottolineato inoltre che anche il travaglio può anticiparsi: secondo gli studi, anche di 48 ore rispetto al previsto di chi non ha mai partorito. L’aspetto negativo è che i crampi post-partum, necessari a ridurre l’utero per riportarlo alle dimensioni pre-gravidanza, possono essere più dolorosi, ma nulla che non si possa gestire con un po’ di riposo ed un antidolorifico. Purtroppo anche perdere i chili di troppo accumulati nei 9 mesi potrebbe rivelarsi più difficile.

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