Ogni 24 ore nel mondo nascono circa 200.000 bambini. Molte di queste gravidanze non sono programmate, ma altre sì: soprattutto nei Paesi sviluppati come in Italia avere un figlio significa riorganizzare la propria vita, dare uno stop alla carriera o comunque trovare un equilibrio tra la vita lavorativa e le necessità economiche, sistemare la casa e soprattutto sognare una famiglia nuova e felice, ricca di gioia e novità che un bimbo può donare. Ma quali accortezze occorre avere nel pianificare una gravidanza? Ecco alcuni consigli.
L’importanza di programmare una gravidanza
Programmare una gravidanza significa prepararsi logisticamente e psicologicamente ad una nuova meravigliosa avventura, quella della genitorialità. Tuttavia non bisogna dimenticare la salute: un papà ed ancor di più una mamma sani, hanno maggiori possibilità di concepire rapidamente, portare a termine la gestazione senza problemi e mettere al mondo un bimbo in salute. Per questo è importante rivolgersi ad uno specialista non appena si decide di avere un figlio, per controllare il proprio stato di salute generale e quello riproduttivo e non quando si scopre di essere in stato interessante (come avviene nella stragrande maggioranza dei casi). Il tempo c’è: una coppia impiega in media 4 mesi per raggiungere l’agognato concepimento da quando inizia a provare! Tale tempo, può essere utilizzato per una valutazione preconcezionale. Non va inoltre dimenticato che a causa di cicli irregolari o in conseguenza di perdite da impianto che vengono confuse con le mestruazioni, alcune donne scoprono di essere incinte solo dopo alcune settimane, periodo nel quale possono inconsapevolmente esporre il feto a dei rischi, ad esempio assumendo farmaci nocivi per lui ma necessari per la presenza di una malattia cronica materna, o di contrarre una pericolosa infezione. Pianificare una gravidanza in tal senso quindi significa aumentare le possibilità di avere un bambino sano ed una gestazione senza complicazioni.
Come programmare una gravidanza passo dopo passo
Il periodo preconcezionale (da 3 a 6 mesi prima della gravidanza) è il momento giusto per apportare cambiamenti nello stile di vita in grado di aumentare la fertilità, ridurre i rischi gravidici, mettere al mondo un bimbo sano e favorire un più facile recupero dopo il parto. Ecco cosa fare passo dopo passo.
1. La visita ginecologica preconcezionale
Il primo step è sicuramente quello di rivolgersi ad uno specialista non appena si decide di mettere su famiglia. Questi prescriverà una serie di test preconcezionali (analisi del sangue) e un’ecografia che verifichi una fisiologia normale dell’apparato riproduttivo. Fondamentale è anche la ricostruzione dell’anamnesi familiare e personale dei futuri genitori: occorre stabilire se in famiglia sono presenti anomalie genetiche o se la mamma o il papà soffrono di alcune patologie croniche ed assumono farmaci che possono ridurre la fertilità o essere incompatibili con una crescita fetale sana. A seconda dei casi sotto guida medica si può risolvere il problema o proseguire con altri eventuali approfondimenti diagnostici.
2. I test preconcezionali
Il medico solitamente prescrive alla futura mamma una serie di test:
- Emocromo (per valutare se si è in presenza di anemia)
- Glicemia (per escludere il diabete)
- Transaminasi (per controllare la salute epatica)
- Creatinemia (per valutare la presenza di patologie renali)
- Ricerca anticorpi per rosolia, varicella, citomegalovirus e la toxoplasmosi. Se assenti occorrerà fare un vaccino o applicarsi in alcune regole igieniche precise in quanto tali infezioni se contratte in gravidanza possono essere molto pericolose per il bambino.
Ad entrambe i partner invece potranno essere richiesti un test per l’HIV, l’Epatite B e l’identificazione del gruppo sanguigno.
3. Malattie croniche e farmaci
Future mamme che soffrono di patologie croniche come il diabete, l’epilessia, ipertensione, disturbi della tiroide o cardiaci necessitano di accortezze maggiori nel programmare una gravidanza ed affrontarla. In alcuni casi la terapia farmacologica va interrotta prima del concepimento, in altri modificata. Non tutti i farmaci infatti sono sicuri per il bambino: un esempio è l’acido retinoico impiegato per trattare le forme di acne gravi, che è teratogeno, ma anche gli antiepilettici, antipertensivi, ormoni androgeni ed alcuni antibiotici possono essere controindicati o non totalmente sicuri. Nella visita preconcezionale con il ginecologo vanno elencati tutti i farmaci e gli integratori che si assumono per questo motivo.
4. Assunzione di acido folico
L’integrazione di acido folico è preziosa per la salute del nascituro: riduce il rischio di difetti del tubo neurale come la spina bifida. Solitamente si inizia ad assumere appena si scopre la gravidanza, ma è preferibile cominciarlo in fase preconcezionale. Il dosaggio raccomandato è in genere di 0,4 mg al dì, che va aumentato su prescrizione medica in determinati casi, ovvero in presenza di obesità, epilessia o diabete.
5. Dieta sana e controllo del peso
L’obesità può rendere più difficile il concepimento e aumenta il rischio di sviluppare problemi durante la gravidanza (ipertensione, trombosi venosa profonda, aborto spontaneo e diabete gestazionale). E’ dunque fondamentale quando si inizia a programmare una gravidanza controllare la bilancia ed assicurarsi di perdere i chili di troppo. Sia prima che dopo il concepimento occorre seguire una dieta equilibrata con tutti i nutrienti, senza eccessi e fare esercizio fisico moderato. La gravidanza non è il momento per dimagrire, dopo sarà più difficile, quindi è meglio cambiare stile di vita alimentare già in fase preconcezionale.
6. Smettere di fumare
Smettere di fumare prima della gravidanza significa avere più chances di concepire in modo naturale ed in tempi rapidi e meno rischi di aborto spontaneo, parto prematuro, basso peso alla nascita del bambino, sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS), nota anche come morte in culla, o problemi respiratori nei primi 6 mesi di vita. L’obiettivo è importante e quindi si tratta di una buona motivazione per smettere di fumare, una in più!
7. Evitare alcolici
Non esiste una quantità sicura di alcol da bere durante la gravidanza; quindi, per le donne incinte o che stanno pianificando una gravidanza, non bere è l’opzione più sicura. Le sostanze alcoliche attraversano la placenta e quindi il feto che le assorbe senza avere la capacità di metabolizzarle con conseguenze per il corretto sviluppo delle cellule cerebrali e di quelle di organi in formazione. Questo vale anche dai primissimi giorni dal concepimento, quindi se si sta cercando un bambino è meglio smettere di bere subito gli alcolici, di qualunque tipo e gradazione.
8. Il periodo fertile
Programmare una gravidanza significa anche concentrarsi sul proprio corpo e ciclo mestruale per individuare la “finestra fertile” ovvero quel periodo di pochi giorni la cavallo dell’ovulazione, considerato utile per avere rapporti non protetti al fine di un concepimento.
9. Se il bambino non arriva
Se la gravidanza non arriva dopo un anno di tentativi (o 6 mesi se la donna è over 35) è utile rivolgersi ad uno specialista della fertilità che attraverso una anamnesi approfondita e test diagnostici possa individuare la causa di infertilità e proporre una soluzione terapeutica. In alcuni casi può essere necessario sottoporsi a tecniche di PMA (procreazione medicalmente assistita) come la FIVET, l’ICSI o la IUI.