Picco Lh ed ovulazione? Sono elementi importanti per chi cerca una gravidanza. L’ovulazione rappresenta quel momento in cui un ovulo maturo viene rilasciato da un’ovaia al fine di essere fecondato da uno spermatozoo, nel naturale e fisiologico meccanismo del sistema riproduttivo della donna. Ogni mese, ovvero ogni ciclo mestruale, viene rilasciato un unico ovulo. Per aumentare le probabilità di rimanere incinta, è quindi fondamentale saper riconoscere il momento dell’ovulazione ed il conseguente periodo fertile. Il picco di ormone Lh è utile a tale scopo. Ecco tutto ciò che occorre sapere al riguardo.
LH, cos’è, a cosa serve questo ormone
LH è l’acronimo di ormone luteinizzante, sostanza prodotta dall’ipofisi, ghiandola situata alla base del cervello: ha il compito di regolare il ciclo ovarico e la produzione di estrogeni e progesterone, gli ormoni sessuali femminili; stimola la crescita e la maturazione dei follicoli ovarici, le strutture che contengono gli ovuli, e induce il loro rilascio, cioè l’ovulazione. L’ormone luteinizzante ha anche un ruolo nella formazione del corpo luteo, il tessuto che si forma nell’ovaio dopo l’ovulazione e che produce progesterone per preparare l’utero all’impianto dell’eventuale embrione.
LH, valori di riferimento
I livelli di LH variano durante il ciclo mestruale, in base alla fase in cui ci si trova. In quella follicolare, ovvero nella prima parte, l’LH è basso e favorisce la crescita dei follicoli. Nella fase ovulatoria, intorno alla metà del ciclo, l’LH aumenta improvvisamente e raggiunge il suo picco massimo, innescando l’ovulazione. Nella fase luteinica, l’ultima parte del ciclo, infine, l’LH diminuisce e il corpo luteo inizia a degenerare, a meno che non ci sia stata una gravidanza. I valori di riferimento possono variare anche a seconda del metodo di misurazione e del laboratorio che li effettua, ma in generale si considerano normali i seguenti intervalli:
– Fase follicolare: 1,9 – 12,5 UI/L
– Fase ovulatoria: 8,7 – 76,3 UI/L
– Fase luteinica: 0,5 – 16,9 UI/L
– Menopausa: 15,9 – 54,0 UI/L
Picco di LH e ovulazione: come funziona, quando si verifica il picco, dopo quanto avviene l’ovulazione, quanto dura
Il picco di LH, dunque, coincide con il momento in cui tale ormone raggiunge il suo valore più alto durante tutto il ciclo mestruale, segnalando di fatto che l’ovulazione è imminente. Il picco di LH si verifica di solito da 12 a 16 giorni prima del ciclo successivo, ma può variare a seconda della durata e della regolarità delle mestruazioni. Dura poche ore, in media 12-24, e poi l’LH torna a livelli più bassi. L’ovulazione avviene normalmente da 24 a 36 ore dopo il picco di LH, ma anche questo intervallo può variare da donna a donna e da ciclo a ciclo. L’ovulazione consiste nel rilascio di un ovulo maturo dall’ovaio, che viene catturato dalle tube di Falloppio e trasportato verso l’utero. L’ovulo può essere fecondato solo fino a 24 ore dopo l’ovulazione, dopodiché inizia a degenerare.
Come e quando individuare il picco di LH con i test di ovulazione
Detto ciò, è facile capire quanto sia importante individuare il picco di Lh se si cerca una gravidanza. I test di ovulazione sono utili in tal senso. Si tratta di strumenti che permettono di rilevare il picco di LH nelle urine e di identificare i giorni di massima fertilità anche al proprio domicilio. Si presentano sotto forma di stick o strisce reattive, che devono essere immersi nell’urina o esposti al flusso urinario per alcuni secondi. Il test mostra una linea di controllo, ed una relativa alla presenza di LH. Se la seconda è uguale po più scura della prima il risultato è positivo e significa che ci sono alti livelli di ormone in circolo. Queste semplici prove vanno eseguite ogni giorno, a partire da qualcuno prima della prevista ovulazione, fino a quando non si ottiene una positività. Il picco è identificativo del periodo fertile.
Picco di LH: quando avere rapporti?
Per aumentare le possibilità di concepire un bambino è importante avere rapporti intimi nei giorni fertili. Questi sono quelli che precedono e seguono l’ovulazione, in quanto gli spermatozoi possono sopravvivere fino a cinque giorni nell’apparato riproduttivo femminile, mentre l’ovulo può essere fecondato solo fino a 24 ore dopo l’ovulazione. Il picco di LH è un buon indicatore della massima fertilità, in quanto segnala che l’ovulazione è vicina. Una volta rilevato con i test, si consiglia di avere rapporti intimi mirati entro le successive 24-36 ore, per sfruttare il periodo di massima fertilità. Tuttavia, questo non è l’unico fattore da considerare, in quanto non sono escluse variazioni individuali. Inoltre, il picco di LH non garantisce che l’ovulazione avvenga effettivamente: nei casi di anovulazione, cioè di assenza di ovulazione, i livelli di ormone luteinizzante in circolo possono comunque risultare alti. Per tale motivo, gli specialisti suggeriscono di avere rapporti intimi non solo dopo il picco di LH, ma anche nei giorni precedenti, in modo da coprire tutto il periodo fertile.
LH e disturbi della fertilità: cosa fare e a chi rivolgersi
L’LH è dunque un ormone fondamentale per la fertilità femminile. Purtroppo può anche essere coinvolto in alcuni disturbi in grado di compromettere la capacità di ovulare e quindi concepire un bimbo, come i seguenti:
- Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): le donne che ne sono affette hanno spesso livelli elevati di LH, che possono rendere inutili i test di ovulazione e rendere difficile prevedere l’ovulazione.
- Insufficienza ovarica primaria: una condizione in cui le ovaie smettono di funzionare prima del tempo, con la fine delle mestruazioni e dunque avviando la menopausa. Le donne con IOP hanno livelli molto alti di LH, che indicano un tentativo dell’ipofisi di stimolare le ovaie ormai esaurite.
Se si sospetta di avere un disturbo della fertilità legato all’LH, è importante consultare un medico specialista in ginecologia e riproduzione assistita, che potrà effettuare gli esami necessari per fare una diagnosi accurata e proporre le possibili soluzioni. Esistono infatti diversi trattamenti farmacologici o chirurgici che possono aiutare a regolarizzare il ciclo ovarico, a stimolare l’ovulazione o a correggere eventuali anomalie anatomiche. In alcuni casi, si può ricorrere alla fecondazione in vitro (FIVET) o alla donazione di ovuli, per aumentare le possibilità di avere un figlio. Raprui è un centro per la fertilità in grado di offrire una soluzione personalizzata e all’avanguardia ad ogni coppia che trova difficoltà a concepire un bambino.