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Quando si parla di periodo fertile nelle donne e nella coppia si fa riferimento ad uno specifico lasso di tempo in cui è possibile concepire un bambino. Si tratta di una specifica fase del ciclo mestruale che dipende da diversi fattori, come la durata e la regolarità dello stesso, la produzione di ormoni, l’ovulazione e la sopravvivenza degli spermatozoi e dell’ovulo. In pratica il concepimento non può avvenire in un qualunque rapporto intimo, ma solo durante un limitato arco temporale. Ecco cosa occorre sapere al riguardo, come si calcola il periodo fertile nelle donne e quali sono i metodi più affidabili.

Periodo fertile donne, come si calcola?

Il ciclo mestruale, spiegato giorno dopo giorno

Per comprendere bene quale è il periodo fertile di una donna è opportuno ricordare come funziona il suo apparato riproduttivo a partire dal complesso processo che caratterizza le mestruazioni. Il ciclo mestruale rappresenta il sistema che regola la funzione riproduttiva femminile. Si divide in quattro fasi: mestruale, follicolare, ovulatoria e luteinica. La durata media di tutto il ciclo è di 28 giorni, ma può variare da 21 a 35 giorni a seconda della donna. Il primo giorno si conta dall’inizio del sanguinamento, ovvero della perdita di sangue dall’utero. Vediamo nel dettaglio:

La fase mestruale o desquamativa

Dura da 2 a 7 giorni e coincide con la perdita ematica. Quando comincia inizia anche il conto dei giorni del ciclo mestruale.

La fase follicolare

Inizia dal primo giorno del ciclo e termina con l’ovulazione. In questa fase, sotto l’azione dell’ormone follicolo-stimolante (FSH), si sviluppano diversi follicoli ovarici, ciascuno contenente un ovocita immaturo. Uno di questi diventa dominante e continua a crescere fino a raggiungere la maturità, producendo anche estrogeni, ormoni che stimolano lo sviluppo dell’endometrio, lo strato interno dell’utero deputato ad ospitare l’eventuale embrione.

La fase ovulatoria

Coincide con il rilascio dell’ovocita maturo dal follicolo dominante. Questo avviene in genere intorno al 14° giorno del ciclo, ma può variare da 10 a 20 giorni, laddove si abbiano mestruazioni irregolari. L’ovulazione è innescata da un forte aumento delle concentrazioni dell’ormone luteinizzante (LH), che provoca la rottura del follicolo e la fuoriuscita dell’ovocita nella cavità addominale. L’ovocita inizia quindi da qui il suo viaggio verso l’utero attraverso le tube di Falloppio.

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La fase luteinica

Inizia subito dopo l’ovulazione e termina con le mestruazioni successive. In questa fase, il follicolo rotto si trasforma in corpo luteo, una struttura ghiandolare che produce progesterone. Il progesterone mantiene lo spessore dell’endometrio e prepara l’utero all’impianto dell’embrione. Se non avviene la fecondazione, il corpo luteo regredisce e il livello di progesterone diminuisce, provocando il distacco dell’endometrio e le mestruazioni ovvero il flusso di sangue.

Cosa si intende con periodo fertile o finestra fertile?

Il periodo fertile o finestra fertile è l’intervallo di tempo in cui è possibile concepire un bambino. Si estende da circa 5 giorni prima dell’ovulazione fino a poco più di 24 ore dopo. Questo perché gli spermatozoi possono sopravvivere nell’apparato riproduttivo femminile fino ad un massimo di 5 giorni, mentre l’ovocita ha una vita media di 12-24 ore dopo l’ovulazione. Quindi, se il rapporto sessuale avviene in questo intervallo, c’è la possibilità che gli spermatozoi incontrino l’ovocita e lo fecondino. Altrimenti no. Le percentuali di successo aumentano tanto più il rapporto intimo è prossimo all’ovulazione. Il periodo fertile, quindi, non coincide necessariamente con i giorni centrali del ciclo, ma dipende dalla data dell’ovulazione, che può variare da ciclo a ciclo e da donna a donna. Per tale motivo, è importante conoscere i segnali che indicano l’avvicinarsi o il verificarsi dell’ovulazione.

Come si calcola il periodo fertile nelle donne, quando il ciclo è regolare?

Se il ciclo è regolare, ovvero ha sempre la stessa durata, si può calcolare il periodo fertile con una formula semplice: si sottrae 14 dal numero dei giorni del ciclo e si ottiene il giorno presunto dell’ovulazione. Ad esempio, se il ciclo dura 28 giorni, l’ovulazione avverrà intorno al 14° giorno (28-14). Il periodo fertile sarà quindi compreso tra il 9° e il 15° giorno del ciclo. Ovviamente questa formula è indicativa e meramente esplicativa: non è un metodo preciso per calcolare l’ovulazione perché questa può subire fluttuazioni mese dopo mese, anche nella donna con mestruazioni regolarissime fino a quel momento. Inoltre, non fornisce informazioni sul momento esatto dell’ovulazione, ma solo una stima approssimativa. Per questo motivo, si consiglia di usare altri metodi più affidabili per individuare il periodo fertile, suggeriti dal proprio ginecologo.

Come si calcola il periodo fertile quando il ciclo è irregolare?

Se il ciclo è irregolare, ovvero ha una durata variabile, il criterio della formula ovviamente non è applicabile. In questo caso, si possono usare altri metodi che si basano sull’osservazione dei segnali fisiologici che comunemente accompagnano l’ovulazione. I principali sono:

  •  Osservazione del muco cervicale: questa secrezione prodotta a livello del collo dell’utero cambia aspetto e consistenza durante le varie fasi del ciclo mestruale, riflettendo le variazioni ormonali. In particolare, nei giorni che precedono l’ovulazione, il muco diventa più abbondante, trasparente, filante e scivoloso, simile alla chiara d’uovo: ciò favorisce la sopravvivenza e il movimento degli spermatozoi. È questo il periodo fertile. Dopo l’ovulazione, il muco diventa più scarso, opaco, denso e appiccicoso.
  • Controllo della temperatura basale: consiste nel misurare la temperatura corporea al mattino appena sveglie, prima di alzarsi dal letto o di fare qualsiasi attività. La temperatura basale varia durante il ciclo mestruale in relazione al livello di progesterone. Prima dell’ovulazione, la temperatura basale è relativamente bassa (intorno ai 36°C). Dopo l’ovulazione, sale di circa 0,3-0,5°C. Questo aumento persiste fino alle mestruazioni successive. Il periodo fertile inizia dal primo giorno in cui si osserva una temperatura più bassa rispetto ai sei giorni precedenti e termina il giorno in cui si verifica l’aumento termico.
  • Impiego di stick ovulatori: ovvero uso di test diagnostici che rilevano la presenza dell’ormone luteinizzante (LH) nelle urine. L’LH raggiunge il suo picco circa 24-36 ore prima dell’ovulazione. Questi dispositivi, simili al test di gravidanza, indicano con una linea colorata o un simbolo se il livello di LH è alto o basso. Il periodo fertile inizia dal primo giorno in cui si osserva un test positivo (LH alto) e termina 24-36 ore dopo.

Periodo fertile donne, identificarlo bene importante per capire se ci sono problemi di fertilità?

Sì. Identificare bene il periodo fertile è importante per capire se ci sono problemi di fertilità. Infatti, se i rapporti intimi avvengono nei giorni giusti e non si ottiene una gravidanza dopo un anno di tentativi (o sei mesi se la donna ha più di 35 anni), si può sospettare che ci sia un problema di fertilità da parte della coppia. In questo caso, è opportuno consultare un medico specialista che possa effettuare degli esami più approfonditi per individuare le possibili cause e proporre le soluzioni più adatte, preferibilmente in un centro per la fertilità qualificato come Raprui.

Periodo fertile donne e fecondazione assistita, cosa occorre sapere

La fecondazione assistita è un insieme di tecniche mediche che aiutano le coppie con problemi di fertilità a concepire un bambino. In questo contesto si evince una stretta relazione con il periodo fertile delle donne, perché si basa sull’ovulazione. Infatti, per poter agire adeguatamente con una di queste pratiche mediche è necessario conoscere il momento dell’ovulazione o stimolarla farmacologicamente. Per tale motivo, le donne che si sottopongono a fecondazione assistita devono monitorare il loro ciclo mestruale con metodi precisi, come gli stick ovulatori o gli esami del sangue ed ecografie. Tutto secondo le indicazioni dello specialista in fertilità.

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