Dopo un’isterosalpingografia, quali sono le percentuali di gravidanza? La domanda è lecita e se la pongono molte donne alle prese con difficoltà di concepimento. Prima di rispondere però è opportuno capire di cosa si tratta. È sostanzialmente un’indagine diagnostica, che serve a valutare la fertilità femminile ed in particolare ad identificare eventuali problematiche nelle tube di Falloppio, nell’utero o nel tratto riproduttivo femminile che possono ostacolare il concepimento: sono tra le cause più frequenti di infertilità nelle donne. Fatta la diagnosi del disturbo è quindi possibile procedere con terapie mirate, come la fecondazione assistita, per ottenere una gravidanza. Non solo. Molti studi suggeriscono come l’isterosalpingografia possa non solo diagnosticare ma anche migliorare le possibilità di concepimento, grazie ad un effetto secondario della stessa procedura. Ecco tutto quello che occorre sapere al riguardo.

Cos’è l’isterosalpingografia e a cosa serve
L’isterosalpingografia (HSG) è un’indagine diagnostica che impiega i raggi X delle comuni radiografie, insieme ad un mezzo di contrasto. Ha l’obiettivo di esplorare la cavità uterina e le tube di Falloppio per individuare o escludere anomalie o ostruzioni che possano impedire il concepimento. Viene in genere consigliata nei seguenti casi:
- alle donne che non riescono a concepire un bambino in modo naturale dopo un determinato periodo di tentativi prolungati nel tempo, in genere oltre 12 mese
- in presenza di cicli mestruali irregolari
- dopo aborti ricorrenti
- dolore pelvico cronico
Inoltre, l’isterosalpingografia è spesso richiesta prima di intraprendere trattamenti di fertilità, come la fecondazione in vitro, per valutare se le tube siano pervie e se l’utero sia in grado di sostenere una gravidanza. È un test solo lievemente fastidioso – se praticato da mani esperte- che non richiede ricovero ospedaliero e può essere fatto anche nell’ambulatorio di un medico specialista in ginecologia, supportato da un radiologo e dalle opportune strumentazioni. Il liquido di contrasto viene somministrato attraverso la cervice con un catetere. Una volta riempite la cavità uterina e le tube, si effettua la radiografia che può dunque evidenziare eventuali anomalie.
Percentuale di gravidanza dopo isterosalpingografia
L’isterosalpingografia aumenta le possibilità di gravidanza? Effettivamente sì, e questa è una buona notizia, anche se non va intesa come un intervento mirato. Molti studi scientifici, aventi origine dalla pratica clinica, hanno infatti evidenziato come non solo aiuti a diagnosticare problemi legati alla fertilità, ma abbia anche un effetto positivo sulle possibilità di concepimento, con percentuali che variano a seconda delle circostanze individuali della paziente. In generale, si stima che circa il 30-40% delle donne che si sottopongono a tale esame riescono a concepire entro sei mesi, laddove le tube di Falloppio risultino pervie, ovvero senza ostruzioni. Questo è normale, poiché significa spesso individuare altre cause e trattarle. Tuttavia, esiste anche una possibilità in più, che risiede direttamente nel test: l’immissione del mezzo di contrasto nelle tube, che avviene con una minima pressione, può aiutare a liberare eventuali piccole ostruzioni o cicatrici, o muco o secrezioni che potrebbero impedire il passaggio degli spermatozoi o l’accesso dell’ovulo. In molti casi, questo effetto di “pulizia” aumenta la probabilità di concepimento nelle settimane o nei mesi successivi all’esame. È comunque importante sottolineare come l’isterosalpingografia non rappresenti una garanzia di gravidanza: le donne con anomalie strutturali più gravi, come le tube chiuse o malformazioni dell’utero, potrebbero comunque necessitare di ulteriori trattamenti di fertilità, come la chirurgia o la fecondazione in vitro.
Isterosalpingografia: a chi rivolgersi e cosa fare
Per sottoporsi a un’isterosalpingografia, è importante rivolgersi ad un medico specializzato in ginecologia e infertilità, con esperienza nella somministrazione di questo test. Questi, una volta valutata la storia clinica della paziente potrà suggerire tutte le indagini diagnostiche del caso e consigliare l’HSG se necessaria. L’esame può essere eseguito in ospedale o in ambulatori specializzati, sotto la supervisione di un radiologo e/o di un ginecologo con esperienza, in genere tra il 7° e il 10° giorno del ciclo mestruale, quando non c’è il rischio di gravidanza. Prima della procedura la paziente viene informata sui dettagli e sulle possibili sensazioni di disagio che potrebbero verificarsi. Comunemente si suggerisce l’assunzione di un analgesico per ridurre l’eventuale fastidio -dolore, poiché l’isterosalpingografia può indurre crampi uterini temporanei. Il tutto dura circa 15-30 minuti e può essere effettuato in day hospital, senza necessità di ricovero. In base ai risultati, lo specialista consiglierà le varie opzioni terapeutiche, che possono includere la chirurgia per liberare le tube o risolvere un’anomalia dell’utero, oppure trattamenti di fecondazione in vitro. Rivolgersi a strutture specializzate come la clinica per la fertilità Raprui significa iniziare un iter e proseguirlo fino alla nascita del bambino, sempre nello stesso luogo, seguiti da specialisti di comprovata esperienza. Qui tutti i contatti per un appuntamento.