Ovulazione in ritardo? È difficile da individuare se si tratta di un evento estemporaneo, ma anche quando è ripetuta nel tempo. In genere si scopre di avere un’ovulazione tardiva rispetto al previsto quando si sta cercando di concepire un bambino senza successo oppure se si presentano altri sintomi, come le mestruazioni irregolari, che vanno indagate. Ecco, quindi, tutto quello che c’è da sapere al riguardo, soprattutto in relazione alla fertilità.
Ovulazione e fertilità
L’ovulazione è il processo/ momento in cui le ovaie rilasciano mensilmente un ovulo maturo (in genere unico) ogni mese. La natura della fisiologia umana vuole che questo sia oggetto di fecondazione da parte di uno spermatozoo laddove sussistano rapporti intimi. Questi devono essere quanto più vicini possibile al momento dell’ovulazione poiché l’ovulo ha una vita breve, di sole 24 ore. I gameti maschili invece possono sopravvivere nell’apparato riproduttivo femminile anche 4 giorni ed è questo lasso di tempo che viene considerato come finestra fertile. È chiaro che, se si sta cercando di avere un bambino, individuare tale periodo, ovvero quello dell’ovulazione, è particolarmente importante. Questo però non è sempre facile da fare. L’ovulazione comunemente avviene il 14° giorno del ciclo mestruale, quando questo è regolare. Tuttavia, può capitare che il rilascio dell’ovulo avvenga in ritardo influenzando, tra le varie cose, le possibilità di un concepimento.
Ovulazione in ritardo di cosa si tratta
Comunemente le ovaie rilasciano un ovulo maturo pronto ad essere fecondato da uno spermatozoo il 14° giorno del ciclo mestruale, se questo è regolare, ovvero di 28 giorni. Non tutte le donne però hanno mestruazioni regolari, anzi, queste possono variare a causa di diversi fattori. Ciò significa che l’ovulazione può non avvenire più a metà del ciclo, ma in altri momenti tardivi rispetto al previsto. In genere si parla di ovulazione in ritardo quando questa avviene dopo il 21° giorno del ciclo mestruale. Ciò significa che la fase follicolare, cioè quella in cui i follicoli ovarici crescono e maturano fino a produrne uno dominante, si prolunga più del normale. Questa è influenzata da diversi fattori interni ed esterni e può durare da 10 a 16 giorni. La fase luteale, invece, cioè quella che segue l’ovulazione e che termina con l’inizio delle mestruazioni, è più stabile e persiste per circa 14 giorni. Quindi, se l’ovulazione avviene più tardi del solito, anche le mestruazioni si presenteranno con qualche giorno di ritardo.
Quali sono le cause dell’ovulazione in ritardo?
L’ovulazione in ritardo può dipendere da diverse cause, più o meno gravi. Nella maggioranza dei casi è dovuta a:
- Stress: psicologico o fisico, può alterare il normale equilibrio ormonale che regola il ciclo ovarico. In particolare, può ridurre la produzione di GnRH (l’ormone che stimola l’ipofisi a rilasciare LH e FSH, gli ormoni che a loro volta stimolano l’ovaio) e quindi ritardare o bloccare l’ovulazione.
- Variazioni di peso: un dimagrimento o un ingrassamento eccessivi possono influire sul metabolismo degli estrogeni, gli ormoni femminili prodotti dall’ovaio. Se il tessuto adiposo è troppo scarso o troppo abbondante, il corpo può interpretare la situazione come sfavorevole per una gravidanza e quindi inibire l’ovulazione.
- Alterazioni ormonali: alcune condizioni mediche possono causare uno squilibrio ormonale che interferisce con l’ovulazione. Ad esempio, la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una patologia caratterizzata da una produzione eccessiva di androgeni (ormoni maschili) che impedisce la maturazione dei follicoli ovarici e quindi l’ovulazione. Altre malattie che possono influire sull’ovulazione sono l’ipotiroidismo, l’iperprolattinemia e la menopausa precoce.
- Assunzione di farmaci: alcuni possono avere effetti collaterali sull’ovulazione. Ad esempio, i contraccettivi ormonali hanno lo scopo di bloccare l’ovulazione per prevenire una gravidanza indesiderata, ma vengono assunti con tale obiettivo e quindi se ne ha consapevolezza. Altri invece, come alcuni antidepressivo, antipsicotici, antiepilettici e determinati corticosteroidi possono ritardare o inibire l’ovulazione, e questo di solito accade inconsapevolmente.
Ovulazione in ritardo, quali conseguenze?
L’ovulazione in ritardo può avere diverse conseguenze a seconda della situazione personale di ogni donna. Tra le più comuni ci sono:
- Il ritardo delle mestruazioni: se l’ovulazione avviene più tardi del previsto, anche le mestruazioni si presenteranno con qualche giorno di ritardo. Questo può creare ansia e confusione, soprattutto se si teme una gravidanza indesiderata o se si soffre di sindrome premestruale
- La difficoltà a concepire: se si desidera una gravidanza, l’ovulazione in ritardo può rendere più difficile il concepimento. Infatti, se l’ovulazione avviene in modo irregolare o imprevedibile, è più difficile individuare il periodo fertile e programmare i rapporti intimi. Inoltre, se l’ovulazione è tardiva, l’ovulo potrebbe essere di qualità inferiore e meno recettivo alla fecondazione.
- La necessità di un consulto medico: se l’ovulazione in ritardo si ripete frequentemente, ed è quindi associata ad altri sintomi come irregolarità mestruali, acne, peluria eccessiva, aumento di peso o difficoltà a rimanere incinta, è consigliabile rivolgersi a un ginecologo per escludere eventuali patologie sottostanti e ricevere una diagnosi e una terapia adeguata, quanto prima.
Ovulazione in ritardo, come riconoscerla e cosa fare
Esistono diversi modi per diagnosticare l’ovulazione in ritardo. Il medico può chiedere alla donna di tenere un diario mestruale, in cui annotare la data di inizio e la durata delle mestruazioni. Contemporaneamente può consigliare di eseguire una visita, ecografia e analisi del sangue con dosaggio ormonale. Comunemente, come quando si cerca un bambino, si può fare attenzione al cambiamento del muco cervicale che diventa più fluido, oppure valutando costantemente la temperatura basale che al momento dell’ovulazione sale leggermente. Il trattamento dell’ovulazione in ritardo dipende dalla causa del problema. Talvolta possono bastare pazienza e modifiche nello stile di vita, mentre in altri casi può essere utile un trattamento farmacologico, in genere ormonale, per regolarizzare le mestruazioni. In situazioni più complesse con difficoltà a concepire per disturbi dell’ovulazione è consigliato rivolgersi ad un centro per la fertilità qualificato che possa eseguire, dopo un’accurata diagnosi, tecniche di fecondazione assistita come l’inseminazione artificiale (IUI) e la fecondazione in vitro (FIVET).
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