Il concepimento di un bambino è il risultato di un processo biologico complesso, in cui l’ovulazione gioca un ruolo fondamentale. Capire quando questa avviene può infatti aumentare significativamente le probabilità di una gravidanza, poiché corrisponde al breve periodo di circa 24 ore in cui l’ovulo -rilasciato dalle ovaie nelle tube di Falloppio- è disponibile per essere fecondato dagli spermatozoi. Conoscere il proprio ciclo mestruale e individuare i giorni fertili è quindi essenziale per chi cerca di con
cepire. Come calcolare dunque il momento in cui avviene l’ovulazione? Ecco sei metodi efficaci, con consigli pratici, anche riguardo a chi rivolgersi in caso di difficoltà.
Ovulazione: tutto quello che occorre sapere
L’ovulazione è il momento del ciclo mestruale in cui un ovulo maturo viene rilasciato dall’ovaio e può essere fecondato dallo spermatozoo. Questo avviene generalmente a metà del ciclo, ma la durata del ciclo varia da donna a donna, e talvolta anche di mese in mese; quindi, non esiste una formula unica e sicura al 100% per determinare il giorno esatto. Per comprendere meglio è utile sottolineare alcuni aspetti: il rilascio dell’ovocita è indotto da un complesso gioco ormonale, facilmente alterabile da molti fattori anche esogeni (come lo stress, lo sport eccessivo o la cattiva alimentazione) e durante questo periodo la donna è più fertile, con una finestra che dura circa 5 giorni. Tale tempistica è data dalla capacità dei gameti maschili di sopravvivere all’interno del sistema riproduttivo femminile 5 giorni, mentre l’ovulo ha una vita più breve, di sole 24 ore circa. Capire quando avviene l’ovulazione è dunque essenziale per ottimizzare i tentativi di concepimento. Per farlo esistono diversi metodi, ognuno con vantaggi e limiti specifici.
Ovulazione e concepimento: 6 metodi efficaci per calcolare il momento giusto
Come fare dunque a calcolare il momento giusto dell’ovulazione? Comunemente possono essere impiegati, da soli o preferibilmente in combinata, i seguenti metodi:
- Calcolo basato sul ciclo mestruale: è la metodica più semplice per chi ha le mestruazioni regolari. Un ciclo dura 28 giorni e l’ovulazione avviene intorno al 14° giorno. Poiché però alterazioni possono subentrare anche tra un mese e l’altro, è utile monitorare il tutto per un certo periodo di tempo, diversi mesi, prima di comprenderne l’effettiva durata.
- Temperatura basale corporea o BBT: con questo termine si indica la temperatura del corpo a riposo, al risveglio mattutino e prima di alzarsi dal letto. Subito dopo l’ovulazione, i livelli di progesterone aumentano e fanno salire leggermente i valori di circa 0.3-0.5°C rispetto al resto del mese. Monitorando la temperatura ogni giorno e registrando i cambiamenti, è possibile notare tale aumento indicativo del rilascio dell’ovulo.
- Test di ovulazione: misurano i livelli dell’ormone luteinizzante (LH) nelle urine. Un loro aumento significativo avviene circa 24-36 ore prima del rilascio dell’ovulo. Tali dispositivi, acquistabili senza ricetta medica, e simili a quelli per individuare la gravidanza, sono facili da usare e possono fornire indicazioni chiare e rapide sui giorni fertili.
- Monitoraggio del muco cervicale: questa sostanza fisiologica cambia consistenza durante il ciclo mestruale. Nel periodo fertile diventa trasparente, elastica, simile alla chiara dell’uovo, appositamente per favorire il passaggio degli spermatozoi attraverso il collo dell’utero. Monitorando e registrando le variazioni nel muco cervicale, le donne possono identificare i giorni di maggiore fertilità.
- App per il monitoraggio del ciclo mestruale: tengono traccia dei cicli mestruali, delle temperature basali, dei cambiamenti del muco cervicale e di altri indicatori. Sono dotate di algoritmi che aiutano ad identificare i giorni fertili e l’ovulazione, offrendo un supporto valido per chi cerca di concepire un bambino.
- Monitoraggio ormonale: alcuni dispositivi avanzati permettono di monitorare i livelli di estradiolo e progesterone attraverso l’urina o il sangue. Questi strumenti sono più costosi, ma possono offrire informazioni molto precise sui cambiamenti fisiologici che indicano l’avvicinarsi dell’ovulazione.
Ovulazione e concepimento: a chi rivolgersi in caso di difficoltà?
Se, nonostante l’uso di metodi per calcolare l’ovulazione, una coppia non riesce a concepire dopo aver provato per almeno un anno (sei mesi se la donna ha più di 35 anni), potrebbe essere il caso di consultare uno specialista in fertilità. Un siffatto professionista può aiutare ad individuare eventuali disturbi sottostanti, come disfunzioni ormonali, ostruzioni nelle tube di Falloppio, o problemi nell’utero che potrebbero impedire il concepimento. A tal fine potrebbe essere utile anche sottoporsi ad altre indagini diagnostiche come l’isterosalpingografia (HSG) o ecografie per esaminare la salute dell’apparato riproduttivo. Se si evidenzia un’alterazione dell’ovulazione, può bastare anche la prescrizione di alcuni farmaci, o in alternativa è possibile ricorrere ad altri trattamenti di procreazione medicalmente assistita. Rivolgersi ad una struttura qualificata e certificata come Raprui può essere la scelta giusta, per essere seguiti con un percorso personalizzato, dalla diagnosi del problema, fino alla nascita del bambino. Qui i contatti per un appuntamento.