Con il termine medico ovodonazione si intende una tecnica di procreazione medicalmente assistita che si avvale di ovuli maturi (o gameti) di una donatrice esterna alla coppia intenzionata ad avere un bambino e degli spermatozoi del partner maschile. Si tratta dunque di una fecondazione eterologa ed oggi grazie alla ricerca scientifica ed a tecnologie sempre più precise e sicure raggiunge percentuali di successo (ovvero di gravidanze e di bambini nati) molto alte.
Ovodonazione, cos’è
L’ovodonazione è una tecnica di procreazione medicalmente assistita che impiega ovuli di una donatrice. Questi vengono fecondati in vitro con spermatozoi dell’uomo della coppia richiedente. L’embrione viene poi impiantato nell’utero della donna attraverso tecniche di fecondazione come la FIVET e la ICSI. Gli ovociti possono essere trattati ” a fresco” o essere “crioconservati”. Un’ovodonazione inizia con la stimolazione ovarica della donatrice, al fine di prelevare gli ovuli, mentre si prepara l’utero della ricevente con la somministrazione di ormoni specifici.
Ovodonazione, quando si fa
La fecondazione eterologa è possibile in Italia dall’Aprile del 2014 grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale che di fatto ha abrogato il limite contenuto nella Legge 40/2004 di rivolgersi a donatori esterni alla coppia. Rimangono comunque delle restrizioni, relative soprattutto alle indicazioni. L’ovodonazione è infatti indicata e permessa solo nei seguenti casi:
- Se la donna non è in grado di produrre ovuli (ad esempio per malattie congenite come la Sindrome di Turner)
- In caso di anovulazione dovuta a cause iatrogene (chemioterapia, rimozione chirurgica di ovaie)
- Scarsa qualità o quantità della riserva ovarica della donna che non permette il concepimento o il proseguo dell’adeguato sviluppo dell’embrione
- Altre patologie che compromettono la capacità riproduttiva femminile
- Se si è in presenza di menopausa precoce
- Per prevenire la trasmissione di malattie genetiche di cui la donna è portatrice
- In taluni casi di poliabortività dalle cause non conosciute e dunque non trattabili
- Quando la fecondazione omologa non porta a risultati
In generale dunque l’ovodonazione è fattibile solo nei casi in cui sia accertata una condizione irreversibile di sterilità o infertilità femminile. Non è permessa una selezione eugenetica benché gli ovuli generalmente appartengano a donatrici con caratteristiche fenotipiche (razza, colore occhi e capelli) simili alla ricevente o compatibili con la coppia. La donatrice deve altresì essere sana e non percepire alcun compenso.
La legislazione attuale permette alle coppie che non riescono ad avere un bambino di rivolgersi alla donazione dei gameti femminili (ovodonazione), di quelli maschili (in caso di sterilità o infertilità dell’uomo) o anche ad una doppia donazione.
Possono accedere infine a questo tipo di fecondazione assistita solo coppie di coniugi o di fatto di sesso diverso, entrambi viventi, con più di 18 anni ed in età potenzialmente fertile.
Ovodonazione e inseminazione eterologa percentuali di successo 2018
Le percentuali di successo di questa e delle altre tecniche di fecondazione assistita sono state presentate con la “Relazione al Parlamento sulla PMA 2019” relativa all’attività dei centri autorizzati, pubblici, privati e privati accreditati, tra il 2017 ed il 2018 afferenti al Registro Nazionale PMA e sono molto confortanti.
Includendo tutte le tecniche di fecondazione assistita omologhe ed eterologhe dell’ultimo biennio si è assistito ad un incremento rispetto al passato:
- del numero delle coppie trattate: da 77.522 a 78.366
- di cicli effettuati: da 97.656 a 97.888
- di bambini nati vivi: da 13.582 a 13.973
Questo aumento è dovuto proprio all’applicazione di tecniche eterologhe: +18% le coppie che ne hanno fatto richiesta e +19,2 % i bambini nati.
I dati raccolti e presentati sono stati suddivisi secondo le tecniche impiegate, il tipo di gameti e gli embrioni crioconservati.
Dei 7.514 cicli con donazione di gameti:
- 582 cicli iniziati sono con donazione di seme, pari al 21,1%;
- 149 sono quelli con donazione di ovociti (freschi e congelati), pari al 41,9%;
- 783 sono quelli con embrioni, precedentemente formati da gameti donati e crioconservati, pari al 37,0%.
Delle 2189 gravidanze ottenute, il 32,8% di gravidanze è stato su cicli iniziati con donazione di ovociti (fresco + crioconservato) in ambito privato, per un totale di 1306 bambini nati vivi.