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“Non riesco a rimanere incinta, a chi posso rivolgermi? Cosa posso fare?”. A differenza di quello che credi – circondata di amiche con bimbi e pancioni – non sei la sola a porti questa domanda. Anzi: non è affatto facile rimanere subito in stato interessante ai primi tentativi, e molto cambia in base all’età e agli stili di vita. Non sempre c’è un problema di fertilità alla base. Ecco tutto quello che devi sapere al riguardo e a chi rivolgerti a seconda del problema e dei tentativi già fatti.

Non riesco a rimanere incinta, a chi posso rivolgermi?

Non riesco a rimanere incinta, perché capita?

Le donne raggiungono il massimo della loro fertilità tra i 25 ed i 35 anni, dopodiché le possibilità diminuiscono gradualmente con il passare de tempo fino ad arrivare alla menopausa quando non si hanno più ovulazioni. Anche nell’uomo la qualità degli spermatozoi è direttamente dipendente all’età anche se non si assiste ad uno stop definitivo della loro produzione. Il fatto che oggi si tenda a posticipare oltre i trent’anni la gravidanza può dunque avere un’incidenza negativa sul tentativo di avere un bambino con rapidità e semplicità. Non solo. Le statistiche generali sulle coppie fertili under 35 indicano una percentuale di successo che si aggira solo tra il 25 ed il 40% per ogni ciclo mestruale, con un abbassamento progressivo con il passare degli anni che scende sotto il 10% dopo i 40 anni della donna. Dunque se non riesci a rimanere subito incinta, non ti preoccupare: come vedi può essere normale.

Quando vedere uno specialista? Dopo 12 mesi di tentativi andati a vuoto (prestando attenzione all’ovulazione e con rapporti frequenti, possibilmente a giorni alterni) se hai meno di 35 anni e dopo 6 mesi se ne hai di più.  Solo in questo caso è opportuno sospettare un’infertilità di coppia ed agire per comprenderne la causa specifica e correggerla. Attendere un anno però può essere motivo di ansia, è comprensibile, quindi si può sfruttare questo periodo per effettuare dei primi test di fertilità e salute generale.

 

Non riesco a rimanere incinta, quali cause?

L’infertilità colpisce il 15 % delle coppie in età riproduttiva, ma numerosi altri fattori giocano un ruolo determinante nel concepimento, alcuni facilmente risolvibili, altri veramente insospettabili, come i seguenti:

  • Tabagismo e consumo eccessivo di alcolici possono influenzare la fertilità sia maschile che femminile, così come alcuni farmaci.
  • Le donne troppo magre o obese hanno maggiori difficoltà a rimanere incinte: il grasso corporeo è utile alla produzione di estrogeni, un eccesso o un livello insufficiente possono provocare squilibri ormonali.
  • Lo stress psicofisico può influire sia sull’ovulazione che sulla spermatogenesi.
  • Anche alcune infezioni intime possono complicare il concepimento: la candida albicans, ad esempio, può modificare l’ambiente vaginale attraverso cui passano gli spermatozoi al punto tale da danneggiarne la motilità e la capacità di penetrazione dell’ovulo.

Nei primi mesi di tentativi di concepimento è quindi opportuno tenere presente questi aspetti, cercando di modificarli o curarli.

Più in generale le vere e proprie cause di infertilità femminile sono legate a disturbi dell’ovulazione, anomalie delle ovaie (come la presenza di una cisti) o ostruzione tubarica. Per l’uomo il problema dipende dalla produzione e rilascio di spermatozoi sani ed in numero adeguato.

 

Non riesco a rimanere incinta a chi posso rivolgermi?

Dunque a chi rivolgersi? Nella prima fase può bastare il proprio ginecologo di fiducia. In realtà già quando si decide di avere un bambino occorrerebbe fare dei test preconcezionali. Se hai saltato questo passaggio e nonostante i rapporti senza protezione la gravidanza non arriva il tuo specialista potrà sicuramente consigliarti delle semplici indagini diagnostiche per valutare la funzionalità ovarica (con un’ecografia), analisi del sangue e dosaggi ormonali, nonché un tampone vaginale per escludere infezioni.

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Se tutto è a posto, ma il concepimento non arriva dopo i fatidici 12 mesi, si può sospettare un problema di infertilità e procedere con test più mirati. A questo punto è però meglio rivolgersi ad un centro per la fertilità: l’esperienza specifica aiuta ad individuare più rapidamente il problema, ma soprattutto in una struttura specializzata è possibile trovare numerosi professionisti e tutte le strumentazioni di laboratorio e non necessarie a raggiungere una diagnosi quanto prima. Il tuo partner sarà invitato a raccogliere del liquido seminale che verrà analizzato con un test di base, lo spermiogramma, capace di rilevare il numero degli spermatozoi, nonché la loro forma e motilità. Per te invece i test di fertilità iniziali iniziali riguarderanno l’ovulazione (con dosaggi ormonali ed un’ecografia mirata a controllare la maturazione dei follicoli ovarici e la preparazione dell’endometrio) e la pervietà tubarica (ovvero l’apertura delle tube di Falloppio) attraverso un’isterosalpingografia o un’isterosonografia.

Fermo restando che può capitare un’infertilità “sine causa”, in un centro per la fertilità si può ricorrere ad indagini diagnostiche più approfondite, ma soprattutto avviare subito un trattamento in caso di diagnosi accertata o valutare insieme agli specialisti un percorso di procreazione medicalmente assistita.

 

 

 

 

 

 

 

 

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