Nidazione o annidamento. Quando si cerca una gravidanza è possibile che lo specialista ginecologo pronunci uno di questi termini e subito nasce spontanea la domanda: cosa significano? Via tutte le ansie! Significa che la gestazione è iniziata e quindi è una notizia positiva. Ecco tutto quello che occorre sapere al riguardo.
Nidazione o annidamento, cos’è?
Con l’annidamento si indica il momento in cui l’embrione, in fase di blastocisti, si impianta all’interno dell’utero e più specificatamente nella sua parete interna, l’endometrio. E’ un passaggio fondamentale: la gravidanza inizia in tale fase e non propriamente in quella del concepimento come si ritiene comunemente. E’ così definito perché la blastocisti qui inizierà a crescere e a svilupparsi, protetta e nutrita, come l’uovo e poi l’uccellino in un nido.
Nidazione o annidamento, quando e come avviene
In media si verifica tra il 7° ed il 10° giorno dal concepimento. E’ il tempo utile affinché l’ovulo fecondato dallo spermatozoo segua il suo percorso nella tuba per arrivare all’interno dell’utero. Molto dipende comunque dalla regolarità del ciclo mestruale e dal giorno dell’ovulazione. Nella maggioranza del casi avviene il nono giorno dopo l’ovulazione, quindi se si hanno mestruazioni regolari di 28 giorni il rilascio dell’ovulo potrebbe avvenire il 14° giorno e l’impianto il 23°. Va ricordato che lo spermatozoo ha a disposizione solo 24 ore per fecondare l’ovulo (questa la durata della sua vita), quindi per ottenere una gravidanza è importante avere rapporti al momento giusto. Una volta avvenuto il concepimento l’ovulo fecondato (zigote) inizia a percorrere la tuba di Falloppio per andare ad annidarsi nell’utero. In questo viaggio le cellule dello zigote si moltiplicano e nell’arco di 5 giorni raggiungono lo stato di blastociste, ovvero di embrione più maturo. Nel frattempo gli ormoni preparano l’endometrio alla sua ricezione. Anche in questo caso c’è un periodo prestabilito, la cosiddetta “finestra di impianto” (o WOI), che dura circa 72 ore, ed è sinonimo del massimo della ricettività endometriale. Questa si presenta in media tra il 19esimo ed il 21eimo giorno del ciclo, ed è individuabile in caso di una fecondazione assistita, attraverso un test di ricettività endometriale. Il processo di impianto può essere suddiviso in 3 distinte fasi: in un primo momento l’embrione si attacca all’endometrio (adplantazione), poi lo penetra ed infine vi si incorpora in profondità. Da qui in poi inizierà anche la produzione delle Beta Hcg, fondamentali per la crescita fetale e sarà possibile effettuare un test di gravidanza basato proprio su tale ormone, per avere la certezza della gravidanza.
Nidazione o annidamento, i sintomi
Ogni donna vive per ogni gravidanza un’esperienza individuale, soggettiva. Tuttavia alcuni sintomi precoci della gravidanza possono essere considerati relativamente comuni. Tra questi ci sono scuramente le cosiddette “perdite da impianto“. Sono tracce ematiche simili a quelle del el ciclo mestruale, ma decisamente più lievi. Non devono destare preoccupazione ed in genere si isolvono da sole nell’arco di due o tre giorni. Altri sintomi che possono insorgere in questa fase sono:
- Leggeri crampi
- Tensione al seno
- Temperatura corporea basale alta
- Minzione frequente (dopo qualche giorno dall’impianto)
- Vampate di calore (rare, ma comunque possibili, sono dovute ai cambiamenti ormonali)
- Aumento della secrezione del muco cervicale.