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La MicroTese  è una tecnica definita di III° livello che serve a recuperare chirurgicamente spermatozoi dal tessuto testicolare in caso di infertilità maschile dovuta essenzialmente ad azoospermia. Si pratica quando non c’è possibilità di reperire i gameti maschili con le metodiche tradizionali, ovvero attraverso un campione di eiaculato. Il fine è quello di procedere poi ad inseminazione artificiale tramite ICSI/IMSI. Ecco tutto quello che occorre sapere al riguardo.

Microtese contro l’infertilità maschile

Cos’è l’infertilità maschile?

L’infertilità maschile è dovuta ad un’alterazione del sistema riproduttivo dell’uomo tale da rendere difficile il concepimento. Ne soffre almeno il 7% degli uomini, in età sempre più precoce ed è la causa, secondo alcune stime, del 30/50 % dei casi di mancato concepimento, dopo un anno almeno di tentativi. Può dipendere da un’insufficiente produzione di spermatozoi, dal mancato arrivo degli stessi nell’eiaculato, o dalla qualità alterata degli stessi (per morfologia e motilità). Un primo step diagnostico fondamentale si fa eseguendo uno spermiogramma, che si dimostra dirimente nella maggioranza dei casi. La sua forma più grave è l’azoospermia, ovvero l’assenza totale di spermatozoi nel campione seminale che coincide con un’effettiva sterilità. Questa può essere ostruttiva (il testicolo produce spermatozoi ma nel liquido seminale non sono presenti a causa di un’ostruzione delle vie seminali) oppure non ostruttiva (c’è una mancata produzione testicolare di spermatozoi). Oggi, grazie a sofisticate tecniche di fecondazione assistita,  uomini affetti da azoospermia possono sperare comunque in un concepimento.

La MicroTese

Il termine medico Micro Tese (Microscopic Testicular Sperm Extraction) indica l’estrazione microchirurgica degli spermatozoi dal tessuto testicolare attraverso l’ausilio di un microscopio operatore: si esegue in casi di azoospermia / criptozoospermia ovvero di assenza di gameti nello sperma a causa di ostruzioni anatomiche o scarsa o inesistente produzione degli stessi da parte dell’organismo maschile. Lo scopo è quello di ottenere spermatozoi da sottoporre alla fecondazione in vitro, in un numero e qualità adeguata, prestando attenzione a non provocare danni all’apparato riproduttivo. La Microtese grazie all’impiego del microscopio permette una ricerca mirata di gameti, nei tessuti più favorevoli e rispetto alla Tese si dimostra più conservativa. E’ comunque una procedura invasiva che va eseguita solo in casi selezionati ed in un centro per la fertilità qualificato. Va sottolineato che si tratta di una tecnica di III° livello e non tutte le strutture sanitarie sono in grado di eseguirla: solo alcune sono autorizzate.

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Microtese, la procedura

La MicroTese si esegue in una sala operatoria, sterile, in anestesia generale per il paziente. Un medico specialista esegue una singola incisione nella sacca scrotale che permette di arrivare al testicolo. Attraverso un microscopio si cercano dei sottili tuboli che possono contenere spermatozoi e si procede con ulteriori piccole incisioni allo scopo di prelevare del tessuto (come in una biopsia). Il reperto viene poi analizzato in laboratorio, al microscopio. Se trovati, i gameti possono essere impiegati subito per una fecondazione in vitro tramite ICSI/ IMSI oppure crioconservati, una volta effettuata una selezione di quelli di migliore qualità. Il paziente può tornare a casa il giorno stesso dell’intervento, dopo qualche ora sotto osservazione e riprendere le sue normali attività nell’arco di 7/14 giorni. I punti impiegati si riassorbono da soli nell’organismo. Poiché si tratta di una procedura invasiva, si cerca di recuperare quanti più spermatozoi possibile e quelli non utili alla FIVET del momento possono essere crioconservati, onde evitare di eseguire di nuovo la MicroTese in caso di necessità. Se questo fosse necessario è utile aspettare almeno 6 mesi.

Microtese, i rischi

Trattandosi di una procedura chirurgica può comportare degli effetti collaterali come un sanguinamento abbondante, infezione o dolore localizzato. Non va tralasciato il rischio di un danneggiamento del testicolo, che comunque è raro se ci si affida a mani esperte.

 

 

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