L’insufficienza ovarica primaria o precoce è una delle cause di infertilità femminile, di quelle che non ti aspetti e che ti travolgono proprio quando hai sentito che è il momento giusto per avere un bimbo. Di cosa si tratta di preciso? E’ una sorta di menopausa precoce? Quali sono le soluzioni?
Insufficienza ovarica primaria o precoce, cos’è
L’insufficienza ovarica primaria è definita come una condizione in cui le ovaie smettono di funzionare regolarmente prima dei 40 anni. Può capitare che non rilascino più ovuli o lo facciano solo in modo intermittente, nonostante un flusso mestruale o che smettano di produrre gli ormoni necessari all’ovulazione come gli estrogeni o li producano solo a volte e/ o in quantità non sufficienti. E’ chiaro che in questa situazione si può andare incontro ad infertilità. Ma bisogna distinguere al riguardo l’insufficienza ovarica primaria dalla menopausa precoce.
Insufficienza ovarica precoce vs menopausa precoce
I due termini spesso vengono confusi poiché hanno alcuni punti in comune, soprattutto quello di non agevolare il concepimento di un bambino. In realtà si tratta di due condizioni diverse. Nell’insufficienza ovarica primaria le donne possono avere mestruazioni irregolari, con periodi che saltano, un po’ come avviene in premenopausa, ma possono rimanere in stato interessante seppur spesso con difficoltà: per semplificare in linea di massima si può sottolineare che la parola “insufficienza” non indica totale “assenza”, cosa che invece avviene con la menopausa precoce. Ovvero in questa condizione le donne non hanno più il ciclo e non possono più rimanere in stato interessante, in modo naturale.
Insufficienza ovarica primaria, quali sono i sintomi?
I sintomi dell’insufficienza ovarica, non sempre ben identificabili, sono simili a quelli della perimenopausa o comunque a condizioni in cui vi è una carenza di estrogeni e possono essere i seguenti:
- Ciclo mestruale irregolare o che salta per più mesi
- Difficoltà a rimanere incinte
- Sudorazioni notturne
- Vampate
- Sbalzi d’umore
- Difficoltà di concentrazione
- Insonnia
- Secchezza vaginale
- Calo della libido
Poiché questi sintomi non sono specifici, il consiglio è quello di rivolgersi sempre ad uno specialista per indagarne la causa. In relazione all’insufficienza ovarica precoce è particolarmente importante se il ciclo salta per 3 mesi. Al di fuori della programmazione di una gravidanza, bassi livelli di estrogeni correlati a questa condizione possono avere sul lungo termine importanti effetti collaterali, come un aumento di malattie cardiache e lo sviluppo di osteoporosi.
Insufficienza ovarica primaria o precoce, quali sono le cause?
L’insufficienza ovarica primaria o precoce può essere correlata ad alterazioni cromosomiche (come nel caso della sindrome di Turner a mosaico o in quella dell’X fragile), oppure essere indotta dall’esposizione a tossine o terapie oncologiche come la radioterapia e la chemioterapia; anche il sistema immunitario può innescare questa condizione: l’organismo produce anticorpi contro il tessuto delle ovaie, danneggiando quindi anche i follicoli ovarici. Non è chiaro ciò che determina questa malattia autoimmune rara, ma un’infezione virale potrebbe essere tra le cause. Esistono poi dei fattori di rischio specifici:
- Età, tra i 35 ed i 40 anni
- Familiarità
- Chirurgia ovarica
Non sempre la causa dell’insufficienza ovarica primaria è identificabile ed in questi casi si definisce idiopatica.
Insufficienza ovarica precoce, la diagnosi
Spesso si scopre un’insufficienza ovarica primaria o precoce, quando si cerca di avere un bambino senza successo. La condizione non è comunque sempre sinonimo di sterilità: in alcuni casi, con ovuli ancora presenti e sani, con il giusto iter è possibile ottenere una gravidanza. Il primo passo è comunque quello di rivolgersi ad un centro per la fertilità qualificato ed effettuare una diagnosi, che per tale condizione si esegue con le seguenti indagini diagnostiche:
- Anamnesi generale
- Visita ginecologica con ecografia
- Dosaggi ormonali FSH, estradiolo e Prolattina
- Test cromosomici
Quali cure per l’insufficienza ovarica precoce?
Le cure in genere sono mirate ai disturbi e ai rischi dovuti alla carenza di estrogeni correlata a tale condizione. Il trattamento in questi casi prevede quindi una terapia ormonale a base di estrogeni o combinata con il progesterone, da assumere fino ai 50 anni circa, ovvero per accompagnare la donna alla menopausa. Ciò induce il ritorno del ciclo mestruale e previene osteoporosi e rischi cardiovascolari, ma non cura definitivamente l’insufficienza ovarica, ovvero attualmente non esiste un trattamento che ripristini la fertilità. Per le donne che vogliono comunque avere un bambino c’è la possibilità di ricorrere alla fecondazione in vitro, anche eterologa se gli ovuli non sono più presenti o comunque non adeguatamente sani, presso un centro per la fertilità di provata esperienza.