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L’insufficienza ovarica precoce ha un forte impatto emotivo sulle donne: è una condizione in cui le ovaie non funzionano più come dovrebbero con la conseguenza di non rilasciare ovuli regolarmente. Il ciclo mestruale salta, o scompare per mesi, prima dei 40. Le ripercussioni sul sistema riproduttivo possono essere importanti, comportando difficoltà nel concepimento, ma anche le basse quantità di estrogeni inducono effetti sull’organismo, non più adeguatamente protetto da questi ormoni, con il risultato di un aumento del rischio di sviluppare osteoporosi e malattie cardiache. Cosa fare?

Insufficienza ovarica precoce: cos’è e cosa significa per una donna

Insufficienza ovarica precoce, cos’è

Si parla di insufficienza ovarica precoce o primaria quando le ovaie smettono di funzionare adeguatamente prima dei 40 anni: cessano di produrre estrogeni, ormoni preziosi, e di rilasciare ovuli mensilmente; oppure lo fanno in modo irregolare. Il ciclo mestruale può scomparire del tutto per mesi o manifestarsi in modo altalenante. I sintomi in pratica sono simili a quelli del periodo della perimenopausa che abitualmente si inizia a manifestare dopo i 45 anni e sono i seguenti:

  • Mestruazioni irregolari
  • Vampate
  • Sudorazioni notturne
  • Alterazioni del tono dell’umore
  • Difficoltà a mantenere la concentrazione
  • Difficoltà a dormire o sonno non ristoratore
  • Secchezza vaginale
  • Diminuzione della libido

È chiaro che un ciclo mestruale irregolare, così come la stessa sintomatologia, possono svilupparsi per numerosi motivi, dallo stress alla cattiva alimentazione, passando anche da un esercizio sportivo troppo intenso. È importante però, nel persistere del problema per oltre tre mesi, rivolgersi ad uno specialista ginecologo per individuarne le cause precise e trovare una soluzione.

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Insufficienza ovarica precoce, cosa significa per le donne

Non avere il ciclo mestruale è spesso una comodità, specialmente per le donne moderne sempre impegnate su mille fronti. Ma il disturbo non va trascurato. Se alla base c’è una scarsa produzione di estrogeni, sul lungo termine si può andare incontro ad una perdita della massa ossea (osteoporosi) e ad un aumento del rischio delle malattie cardiache, condizioni che, come è noto, si sviluppano con maggiore facilità dopo la menopausa. Di fatto però sul breve termine, il primo e più rilevante impatto si ha sulla capacità di concepire un bambino: quando non c’è ovulazione o non si produce l’adeguata quantità di estrogeni, tutto diventa più difficile. Emotivamente per una donna ciò ha un impatto molto forte, anche se non si sta programmando ancora una gravidanza. L’insufficienza ovarica precoce, infatti, rara prima dei 30 anni, è possibile, anche nelle adolescenti, poiché tra le cause sussistono anomalie genetiche e disturbi autoimmuni. Considerando il fatto che oggi la prima gravidanza si cerca sempre più avanti con gli anni, questa forma di infertilità può rilevarsi tardi, se non si presta la dovuta attenzione ai campanelli d’allarme: dopo i 35 anni è sempre più complicato concepire un bambino, per la fisiologica diminuzione della riserva ovarica, che peggiora anno dopo anno, o per la scarsa qualità degli ovuli che, come il resto del corpo invecchiano e l’insufficienza ovarica precoce può trasformarsi in un problema di sterilità. Va comunque sottolineato come tale condizione sia diversa dalla menopausa precoce in cui l’ovulazione ed il ciclo scompaiono definitivamente: la possibilità di concepire un bambino c’è sempre, ma può essere più complicato avere una gravidanza in modo naturale o comunque senza un aiuto medico.

Insufficienza ovarica precoce, cosa fare?

Se il ciclo mestruale è assente o anomalo per oltre 3 mesi, è utile rivolgersi ad uno specialista in ginecologia per individuare la causa, che può essere identificata tra le seguenti condizioni:

  • Basso numero di follicoli ovarici (dalla nascita)
  • Atresia dei follicoli ovarici;  la fisiologica degenerazione ed il riassorbimento dei follicoli ovarici che non raggiungono la maturazione ad ovocita, può accelerare ed aumentare in conseguenza di alcuni eventi come un danno subito da radio o chemioterapia, o da un intervento chirurgico.
  • Follicoli sono disfunzionali, ad esempio in presenza di autoimmunità nei confronti del tessuto ovarico
  • Malattie genetiche come la sindrome di Turner, che possono provocare insufficienza ovarica precoce.

Insufficienza ovarica precoce, la diagnosi

La diagnosi si esegue sostanzialmente escludendo una gravidanza e valutando i livelli dell’ormone follicolo stimolante (FSH) e dell’estradiolo, a cui si abbinano test di funzionalità tiroidea ed altri esami di base come la valutazione degli elettroliti e la glicemia a digiuno. Se l’estradiolo è basso e l’ormone FSH è alto, si ha la conferma di una insufficienza ovarica, la cui causa va indagata con altri test in base al sospetto diagnostico: ad esempio genetici se c’è familiarità, anticorpali in caso di sospetta autoimmunità o con il dosaggio dell’ormone antimulleriano sinonimo in quantità basse, di una riserva ovarica ridotta. Se si sta cercando di concepire un bambino è importante rivolgersi quindi ad un centro per la fertilità qualificato, che segua la donna in tutte le fasi del percorso diagnostico e terapeutico, nonché di PMA, laddove necessario.

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