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Può capitare che – pur avendo concepito un bambino in passato- non si riesca a raggiungere nuovamente l’obiettivo. Lo specialista consultato parla di infertilità secondaria. Di cosa si tratta? Quali sono le cause ed i percorsi da intraprendere se si vuole avere un bambino?

Infertilità secondaria: cause, rimedi, percorsi

Infertilità secondaria, cos’è

Quando una coppia cerca di avere un bambino già dopo 2 o 3 mesi di tentativi andati a vuoto viene colta da ansia circa la propria fertilità. In realtà non sempre si riesce ad ottenere un concepimento in questo lasso di tempo. Occorre avere pazienza. Uno specialista va consultato invece in seguito ad un anno di tentativi se la donna ha meno di 35 anni, o 6 mesi se ne ha di più. Solo dopo queste tempistiche è consigliato approfondirne le cause per capire la problematica di base. Si parla di infertilità primaria se non si è mai concepito un bambino, di secondaria se invece in passato si è già raggiunto tale obiettivo.

Infertilità secondaria, le cause

Le cause dell’infertilità secondaria sono approssimativamente quelle della primaria, sia per l’uomo che per la donna, anche se in ambedue i casi gioca un ruolo determinante l’età. Nella donna la riserva ovarica tende a diminuire con rapidità dopo i 35 anni ed anche la qualità degli ovuli. Lo stesso accade, seppur meno drasticamente, con gli spermatozoi maschili. A questa causa fisiologica se ne possono aggiungere anche altre, dovute a patologie di nuova insorgenza e ad altri fattori. Tra queste troviamo:

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  • Disturbi dell’ovulazione (ad esempio dovuti a stress)
  • Endometriosi
  • PCOS
  • Fibromi uterini
  • Aborti spontanei ricorrenti
  • Disturbi immunologici
  • Muco cervicale ostile
  • Aderenze o cicatrici cervico-uterine o alle tube di Falloppio (ad esempio conseguenti ad un precedente intervento chirugico, raschiamento o taglio cesareo)
  • Aumento o perdita eccessiva di peso
  • Insorgenza di nuove malattie come il diabete o il peggioramento di preesistenti
  • Farmaci per varie patologie che possono influire sulla fertilità
  • Infezioni sessualmente trasmissibili
  • Abuso di alcol e sostanze stupefacenti

Alcune di queste condizioni possono subentrare negli anni, oppure essere peggiorate nel tempo dopo il primo concepimento.

 

Infertilità secondaria, quali rimedi e percorsi?

Per fortuna, se si interviene precocemente, l’infertilità secondaria può essere superata. Secondo l’American Society for Reproductive Medicine, il 90% dei casi sono comunemente trattati con terapie farmacologiche o chirurgiche. La scelta delle cure dipende ovviamente dalla causa che determina l’infertilità, ma anche da altri fattori come l’età ed i tentativi pregressi. Tra  queste troviamo:

  • Farmaci: in genere ormoni che aiutano a correggere gli squilibri ormonali (sia nell’uomo che nella donna)
  • Interventi chirurgici: ad esempio per disostruire le tube di Falloppio o rimuovere un fibroma in caso di infertilità femmiile, o per correggere anomalie dei condotti spermatici nell’uomo.
  • Inseminazione intrauterina (IUI)
  • Fecondazione in vitro (FIVET o ICSI).

E’ chiaro che per comprendere quale sia il giusto iter terapeutico occorre una diagnosi approfondita. Per tale motivo è utile sempre rivolgersi ad un centro per la fertilità qualificato.

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