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L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’infertilità come la difficoltà o l’impossibilità di concepire un bambino dopo almeno un anno di tentativi mirati. Passato questo periodo è utile rivolgersi ad uno specialista che possa individuarne le cause attraverso un accurato iter diagnostico e la conseguente terapia. Per le donne over 35 è preferibile attendere non oltre i 6 mesi di tentativi non andati a buon fine. Le stime italiane raccontano come circa il 15% delle coppie in età fertile sia affetto da tale problema, che può essere provocato da fattori tanto femminili quanto maschili o di coppia. Tuttavia, in alcuni casi, nonostante gli esami diagnostici non evidenzino anomalie, la gravidanza non arriva. Si parla allora di infertilità inspiegata o idiopatica, che riguarda circa il 10-15% delle coppie infertili. Ecco cosa bisogna fare e a chi rivolgersi in Italia.

Infertilità inspiegata: cosa fare e a chi rivolgersi in Italia

Infertilità inspiegata o idiopatica, di cosa si tratta

La diagnosi di infertilità inspiegata o idiopatica, come è facile intuire, avviene attraverso l’esclusione di altre cause. In pratica si determina quando non si riesce ad individuare una motivazione organica, genetica, ormonale, immunologica o infettiva che possa spiegare il mancato concepimento. Questo non significa che non ci sia un problema reale, concreto, ma solo che sfugge agli attuali strumenti di indagine diagnostica. L’infertilità inspiegata può essere dovuta a fattori sottili o multifattoriali, che interagiscono tra loro e compromettono la qualità degli ovociti, degli spermatozoi o dell’ambiente uterino o talvolta possono riguardare un conflitto di coppia, come ad esempio nel caso di disturbi immunologici in cui il sistema immunitario della donna individua come ostili gli spermatozoi del compagno.

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Infertilità inspiegata quali le possibili cause

Non esiste una risposta univoca alla domanda sulle possibili cause dell’infertilità inspiegata, in quanto ogni coppia ha una storia clinica e personale diversa. Tuttavia, alcuni studi hanno cercato di identificare dei fattori di rischio o di prognosi che possano influenzare le possibilità di concepire. Tra questi, i più importanti sono:

  •  L’età della donna, che determina la quantità e la qualità delle sue riserve ovariche. Dopo i 35 anni, la fertilità femminile diminuisce progressivamente, fino a esaurirsi con la menopausa. L’età femminile è anche correlata al rischio di anomalie cromosomiche dell’embrione, che possono causare aborti spontanei o malformazioni congenite. In modo minore anche nell’uomo si può parlare di orologio biologico: ovvero con il passare degli anni la qualità dei suoi spermatozoi spesso diminuisce.
  • La durata dell’infertilità, che indica il tempo trascorso dalla prima ricerca di una gravidanza. Più è lungo il periodo di infertilità, minori sono le probabilità di successo, sia spontaneo che con le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA).
  • Il peso corporeo, che può influenzare l’equilibrio ormonale e la funzione ovarica. Sia il sovrappeso che il sottopeso possono alterare la regolarità del ciclo mestruale e la qualità dell’ovulazione. Inoltre, il peso corporeo può avere un impatto sullo sviluppo dell’endometrio e sull’impianto dell’embrione.
  • Lo stile di vita, che comprende le abitudini alimentari, l’attività fisica, il consumo di sostanze potenzialmente nocive. Infine, il fumo, l’alcol, il caffè, le droghe, i farmaci, possono ridurre la qualità e la quantità dei gameti e aumentare il rischio di complicanze in gravidanza.

Infertilità inspiegata, cosa fare e a chi rivolgersi in Italia

L’infertilità inspiegata è una condizione che può mettere a dura prova la coppia, sia dal punto di vista fisico che emotivo. Tuttavia, non bisogna perdere la speranza, in quanto esistono diverse possibilità di cura e di assistenza, in grado di aumentare le probabilità di realizzare il desiderio di genitorialità. L’importante è affidarsi a professionisti qualificati e competenti, che garantiscano un supporto medico, psicologico e legale adeguato. In Italia, le coppie che soffrono di infertilità inspiegata possono rivolgersi a numerosi centri specializzati, sia pubblici che privati, dove richiedere consulenze, sottoporsi ad indagini diagnostiche approfondite e fare trattamenti personalizzati. Una lista delle strutture legalmente riconosciute è possibile trovarla presso il Registro delle PMA in seno al sito dell’Istituto Superiore di Sanità. Un esempio tra questi è la clinica RAPRUI che da anni si è imposta come leader nel settore con tantissimi bambini nati. Qui, si lavora in squadra: ginecologi, andrologi, biologi, genetisti, psicologi e nutrizionisti, insieme al personale infermieristico sono a disposizione di tutte le coppie per individuare la causa dell’infertilità e la soluzione ideale. Non di rado può capitare infine che un’infertilità definita inspiegata sia riconducibile di fatto ad un iter diagnostico mal effettuato. Numerose al riguardo le testimonianze dirette di chi ce l’ha fatta nonostante l’infertilità idiopatica, affidandosi a centri specializzati come RAPRUI, con medici sempre aggiornati ed attenti, ma anche dotati di strumentazioni tecnologiche sofisticate e all’avanguardia.

 

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