Skip to main content

Gravidanza dopo raschiamento, è possibile? Dopo quanto tempo? Quali accortezze bisogna avere? La ricerca di un bambino può subire qualche complicazione se per vari motivi occorre sottoporsi a tale procedura ed i dubbi e le ansie aumentano se questa è dovuta ad un aborto spontaneo. Tuttavia non bisogna preoccuparsi più di tanto: ecco cosa occorre sapere al riguardo.

Gravidanza dopo raschiamento è possibile?

Cos’è un raschiamento?

Con questo termine si indica una procedura chirurgica impiegata in tutti quei casi in cui occorre “pulire” internamente l’utero. Nello specifico viene rimosso lo strato mucoso interno dell’endometrio. La causa più comune per cui vi si fa ricorso è sicuramente l’aborto. Può essere utile in seguito ad un evento spontaneo se sono rimasti residui fetali o di placenta, o negli altri casi quando l’età gestazionale è avanzata. Il raschiamento (noto anche come curettage o svuotamento della cavità uterina) si esegue comunque per altri scopi terapeutici come i seguenti:

  • Endometriosi (le neoformazioni vengono eliminate)
  • Iperplasia delle mucose (può compromettere la capacità di espellere il flusso mestruale)
  • Complicazioni postpartum (laddove siano rimasti residui placentari)
  • Presenza di polipi
  • Sanguinamento abbondante tra le mestruazioni o durante il flusso mensile o in menopausa
  • Per motivi diagnostici

Il raschiamento avviene solitamente in anestesia generale e dura tra i 10 ed i 15 minuti. Salvo complicazioni la paziente può tornare a casa dopo qualche ora di osservazione, senza cioè il pernottamento in ospedale.

 

Desideri una consulenza?

Chiamaci all' 800-761999

Cosa accade dopo un raschiamento?

Subito dopo l’intervento si manifesta una perdita ematica che non va confusa con il ciclo mestruale. A provocare il sanguinamento infatti è la rimozione meccanica dell’endometrio che ha compromesso fisiologicamente anche i vasi capillari che lo irroravano. Si tratta comunque di perdite leggere che perdurano per circa 7-10 giorni. Va avvisato il medico ginecologo nell’eventualità di un proseguo o di flussi abbondanti. Per il resto la paziente può tornare rapidamente alle proprie attività quotidiane, anche se si consiglia di evitare rapporti intimi per le prime settimane. Per una gravidanza invece occorre attendere il ritorno delle mestruazioni. Quando questo accade- dopo un raschiamento- dipende dalla causa che ha condotto alla procedura, oltre che ovviamente alle caratteristiche del ciclo della singola donna.

 

Gravidanza dopo raschiamento, in quanto tempo è possibile?

Di norma se il curettage è avvenuto per scopi diagnostici, in assenza di complicazioni, la donna può tentare una gravidanza già al primo ciclo mestruale che si manifesta secondo la sua regolarità entro un mese circa dall’intervento. Diverso è il discorso se la procedura è correlata ad un aborto. L’apparato riproduttivo può avere bisogno di più tempo per stabilizzarsi. Basti pensare alla presenza di alti livelli di progesterone ancora in circolo che può interferire con l’ovulazione. In media occorrono tre mesi per tornare ad avere un ciclo mestruale regolare, ma può capitare comunque di rimanere incinte anche prima.

 

 

Lascia un commento e se desideri una consulenza inserisci il tuo numero di telefono