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Gravidanza dopo aborto spontaneo? Molte donne desiderano tentare un nuovo concepimento immediatamente, ma la maggior parte è spesso travolta da sentimenti negativi come la paura di non essere in grado di avere un bambino, l’ansia di un nuovo aborto o peggio un profondo senso di colpa per il timore di aver fatto qualcosa di sbagliato. In realtà così non è. Perdere un bambino, soprattutto nelle prime settimane di gestazione o primo trimestre è un evento piuttosto comune e normale. Ma cosa occorre sapere al riguardo? Quando tentare di nuovo? Quali indagini diagnostiche è consigliabile fare? Ecco cosa occorre sapere.

gravidanza dopo aborto spontaneo

Aborto spontaneo, le cause

Il primo passaggio importante per avere una gravidanza dopo un aborto spontaneo è quello di allontanare tutte le ansie. Occorre quindi capire quali sono le possibili cause che hanno portato a tale evento. Raramente la colpa è della gestante. Nella maggioranza dei casi l’aborto si verifica perché il feto ha anomalie cromosomiche tali da non permettergli il prosieguo dello sviluppo. Sono in genere alterazioni casuali, benché più frequenti con l’avanzare dell’età materna. Altre condizioni di salute della donna possono incidere sulla perdita precoce del bambino, come un diabete trascurato o difetti uterini, magari non noti. Talvolta non è possibile identificare una causa precisa dell’aborto spontaneo, tuttavia questo non preclude la possibilità di altre gravidanze a buon fine.

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Gravidanza dopo aborto spontaneo, può ricapitare?

Purtroppo sì, anche se sostanzialmente si tratta di un evento occasionale e la maggior parte delle donne, dopo una prima precoce ed involontaria interruzione della gravidanza, può rimanere nuovamente incinta e partorire con serenità un bambino. Le donne con aborti ricorrenti sono circa l’1% . Il rischio aumenta gradualmente con gli eventi consecutivi (il 20% di ripetere la negativa esperienza dopo un evento, il 28% circa dopo il secondo e fino al 40% con più di tre o quattro aborti consecutivi). Questi rappresentano un campanello d’allarme inequivocabile per scoprire la causa e rivolgersi eventualmente ad uno specialista della fertilità.

Gravidanza dopo aborto spontaneo, cosa fare?

Dopo un aborto spontaneo non è necessario fare nulla. Alla prima nuova ovulazione può già avvenire il concepimento che nella maggioranza dei casi è seguito da una gravidanza sana e a termine. Se invece si verificano due o più eventi consecutivi, lo specialista può consigliare alcuni test come i seguenti:

  • Analisi del sangue (per valutare alterazioni ormonali e stati immunitari particolari)
  • Test cromosomici di coppia: aiutano a comprendere se c’è un’anomalia genetica di cui uno o entrambe i genitori possono essere portatori; se c’è un tessuto fetale, magari raccolto con un raschiamento, è possibile analizzarlo con lo stesso scopo.
  • Ecografia, isteroscopia, isterosalpingografia, sonoisterografia: sono indagini diagnostiche che permettono di identificare e talvolta trattare anomalie dell’utero. In taluni casi può essere impiegata anche una risonanza magnetica.

Gravidanza dopo aborto spontaneo, quanto riprovare?

In genere è consigliato attendere almeno un paio di settimane affinché l’organismo si ristabilisca e si torni ad ovulare (dopo 4-6 settimane). Tuttavia, un momento giusto e valido per tutti non c’è. Un aborto spontaneo comporta stati d’ansia e di tristezza che occorre elaborare: ogni donna o coppia ha i suoi tempi per farlo. Il tutto ovviamente non può prescindere dalla cura della causa sottostante laddove possibile. Ovvero se presumibilmente l’evento negativo è stato provocato da un diabete incontrollato, si può avviare prima una terapia, così come si può intervenire su alcune anomalie uterine.

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