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Come calcolare il giorno più fertile per aumentare le possibilità di una gravidanza? Ma prima ancora: quale è di preciso? Per identificare il momento giusto adatto ad un concepimento esistono diverse metodiche e strumenti, più o meno validi. Certamente però una condizione imprescindibile è quella di conoscere bene il funzionamento del sistema riproduttivo femminile, con modi e tempi in cui avviene l’ovulazione, e dunque anche il proprio ciclo mestruale ed i sintomi del rilascio dell’ovulo. Scopriamo insieme tutto quello che bisogna sapere su questi aspetti.

Giorno più fertile: come calcolarlo?

Quale è il giorno più fertile?

Il giorno più fertile per poter concepire un bambino è quello dell’ovulazione, ovvero quando una ovaia rilascia in una tuba di Falloppio un ovulo maturo. Il gamete femminile ha una vita molto breve, circa 12-24 ore e questo è il tempo che gli spermatozoi hanno per poterlo fecondare. Non bisogna essere comunque così precisi! Questi ultimi, infatti, possono sopravvivere nel sistema riproduttivo femminile fino a 5 giorni, in attesa dell’ovocita. Da qui nasce il concetto di “finestra fertile”, caratterizzata proprio da tale durata. Va comunque sottolineato un aspetto: più si hanno rapporti intimi mirati in prossimità del giorno dell’ovulazione, maggiori sono le possibilità di rimanere incinta. In percentuali: il 30% se si tenta il giorno stesso o nelle 48 ore precedenti; il 10% se si hanno rapporti tra il 5° ed il 3° giorno prima, zero oltre il 6°.

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Come identificare il giorno più fertile?

Detto ciò, per individuare la finestra fertile è utile comprendere come funziona l’ovulazione. Questa avviene in media il 14° giorno di un ciclo mestruale di 28 giorni. È considerato “normale” un ciclo che va dai 21 ai 35 giorni, ma in tal caso, cambia il giorno possibile dell’ovulazione. Se questo avviene sempre nello stesso modo si parla di regolarità e quindi il giorno dell’ovulazione è identificabile con il cosiddetto “metodo del calendario”. In pratica ogni mese arriva alla stessa scadenza. Tuttavia, un ciclo sempre regolare non è molto frequente essendo soggetto a fluttuazioni ormonali che possono verificarsi anche solo per un periodo di stress. Esistono comunque altri metodi atti a identificare il giorno dell’ovulazione e sono i seguenti:

  •  Controllo del muco cervicale; gli ormoni correlati all’ovulazione influenzano anche la quantità e la consistenza del muco vaginale: si tratta di un fluido prodotto fisiologicamente dall’organismo femminile capace di proteggere gli spermatozoi e facilitarne lo spostamento verso le tube di Falloppio; per tale motivo la sua secrezione aumenta in prossimità dell’ovulazione: aumenta di quantità, consistenza, densità e -simile alla chiara di un uovo- si dimostra scivoloso, elastico e trasparente. Quando il muco si presenta così probabilmente si è nel culmine del giorno fertile.
  • Kit per l’ovulazione; ne esistono di diverse tipologie e sono tutti acquistabili senza ricetta in una qualunque farmacia: analizzano in una minima quantità di urina per identificare la presenza ed i livelli di ormone luteinizzante. Il test positivo è indicativo di un’ovulazione nell’arco delle successive 24 ore. È affidabile, ma tendenzialmente solo in chi ha un ciclo mestruale regolare.
  • Controllo della temperatura basale; la temperatura corporea della donna durante l’ovulazione subisce un lieve incremento a cavallo delle 48 ore, dopo essere diminuita di circa mezzo grado il giorno precedente. Qualche numero? In media la temperatura basale si attesta tra i 36, 3 gradi e i 36, 9 gradi; quindi, durante l’ovulazione può arrivare fino ai 37 – 37,3 gradi. Per una garanzia d’efficacia di tale metodo però è opportuno effettuare delle misurazioni per almeno tre mesi, con un termometro specifico, ogni mattina al risveglio, in totale riposo; solo così è possibile identificare la variazione giusta e con certezza.

Per avere una maggiore precisione gli esperti consigliano di impiegare contemporaneamente anche più di uno dei suddetti metodi. Può comunque capitare che la gravidanza non arrivi nonostante i rapporti intimi mirati al giorno della ovulazione.

Se la gravidanza non arriva

Cosa fare quindi in questi casi? È utile rivolgersi ad uno specialista dopo un anno di rapporti intimi mirati, senza che subentri una gravidanza, o 6 mesi se la donna è over 35. Raprui è una clinica per la fertilità che offre alle coppie una serie di servizi, frutto della lunga esperienza e competenza, dalla diagnosi alla terapia, fino ai più sofisticati percorsi di fecondazione assistita. Qui tutti i contatti.

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