L’endometriosi ha un serio impatto sulla qualità della vita delle donne che ne sono affette. Determina intenso dolore pelvico che aumenta in prossimità del ciclo mestruale ed una ridotta fertilità. I sintomi non sono eguali per tutte e talvolta tale condizione si scopre solo quando si cerca un bambino e non si riesce ad ottenere una gravidanza. Quale legame c’è di preciso tra endometriosi e fertilità? Quali opzioni per la cura di questa patologia e la possibilità di rimanere incinta? Scopriamolo insieme.
Cos’è l’endometriosi?
Si tratta di una malattia cronica e progressiva caratterizzata dalla formazione e crescita incontrollata di tessuto endometriale al di fuori della sua sede abituale, ovvero la cavità uterina. Può colpire vari organi, all’interno ed oltre l’area pelvica: le tube, le ovaie, la vagina e la cervice, ma anche il retto, la vescica, il peritoneo e l’intestino. In rarissimi casi le cellule endometriali possono migrare più lontano, fino ai polmoni e al cervello. Non è nota la causa scatenante dell’endometriosi e neppure il perché si sviluppi in modo diverso in ogni singolo caso, arrecando sintomi più o meno gravi. Colpisce il 10% delle donne in età fertile, per un totale di circa 3 milioni di pazienti in Italia.
Cosa accade all’organismo con l’endometriosi?
L’endometrio è il rivestimento dell’utero che si sviluppa ogni mese con l’ovulazione per accogliere l’eventuale ovulo fecondato e permettergli di impiantarsi. Come è noto, se il concepimento non arriva, questo tessuto viene fisiologicamente espulso dall’organismo con il flusso mestruale. In caso di endometriosi, le cellule che migrano fuori dalla cavità uterina mantengono la medesima struttura e funzionalità e sono in grado di rispondere attivamente alle stimolazioni ormonali. E’ per tale motivo che i sintomi dolorosi aumentano in prossimità del ciclo. Ne scaturisce infatti la crescita ulteriore del tessuto endometriosico extra sede, nonché un sanguinamento dello stesso: non potendo fuoriuscire innesca un processo infiammatorio ed una fibrosi dei tessuti adiacenti (ovvero cicatrici ed aderenze).
Endometriosi, come influisce sulla fertilità
Non tutte le donne con endometriosi sono infertili. Alcune possono avere bambini in modo naturale. Di contro altre scoprono di esserne affette proprio perché non riescono ad ottenere una gravidanza. Tutto dipende dalla diffusione della patologia, dall’organo colpito e dalla sua posizione. Ad esempio: una cisti endometriosica su un ovaio può interferire o meno sulla funzionalità dell’organo e sul rilascio mensile dell’ovulo da fecondare. In altri casi può ostruire le tube di Falloppio ed impedire il passaggio degli spermatozoi o la ridiscesa verso l’utero dell’ovulo fecondato, oppure la condizione infiammatoria può alterare la qualità di entrambe i gameti, mentre aderenze di tessuto endometriale in altri organi possono incidere sull’impianto o sul proseguo della gravidanza. Poiché si tratta di una malattia cronica e progressiva anche l’età ha un ruolo importante nella fertilità di pazienti con endometriosi. Va inoltre sottolineato che tale patologia non altera solo la morfologia degli organi, ma influisce seriamente anche sulla riserva ovarica. Alcune donne la esauriscono prima ancora di tentare di avere un bambino, con conseguente sterilità.
Endometriosi e cure per avere un bambino
Un terzo delle donne affette da endometriosi ha difficoltà a rimanere incinta. Il restante che concepisce un bambino in modo naturale invece può andare incontro ad un maggiore rischio di aborto spontaneo, parto pretermine o cesareo. Un attento monitoraggio della gravidanza può evitare questi problemi, mentre per riuscire a concepire è possibile cercare di trattare la malattia di base, ovvero l’endometriosi. Va detto che non esiste però una cura definitiva: alcuni farmaci (come quelli ormonali) ad esempio possono bloccare la crescita del tessuto endometriale per un certo periodo, ma non ridurre quello che è già esistente. Tale compito è affidato alla chirurgia laparoscopica che è spesso possibile, ma va evidenziata la possibilità di recidiva. Non sempre la chirurgia è la soluzione ottimale: va attentamente valutata una strategia conservativa che preservi la riserva ovarica con ricorso alla fecondazione nel minor tempo possibile piuttosto che alla chirurgia, in casi lievi della malattia. Dunque come fare per avere un bambino? Pianificare un percorso di fecondazione assistita in pazienti con endometriosi richiede importanti capacità cliniche, che vadano oltre la singola patologia. Occorre avere una visione completa della coppia, con test della funzionalità ovarica, valutazione della pervietà tubarica ed analisi del seme maschile. Anche per tale motivo bisogna affidarsi ad un centro per la fertilità qualificato che possa trovare l’iter giusto per ogni paziente, talvolta anche con una combinazione di trattamenti. Si può ad esempio tentare naturalmente dopo un intervento di escissione di una cisti o procedere con un percorso di fecondazione assistita, come la FIVET .