La pillola anticoncezionale, nelle sue varie formulazioni a base di ormoni di sintesi, è tra i farmaci più utilizzati al mondo per prevenire una gravidanza. Questo perché è di facile utilizzo e di altissima efficacia, fino al 99,9%. Si assume per via orale ogni giorno, preferibilmente allo stesso orario e gli effetti anticoncezionali svaniscono rapidamente dopo la sua sospensione: entro un massimo di tre mesi il sistema riproduttivo femminile torna a funzionare normalmente, grazie alla funzione degli ormoni naturalmente prodotti dall’organismo. Tuttavia, come ogni medicinale anche la pillola va assunta sotto controllo medico, poiché può comportare degli effetti collaterali, sul breve e sul lungo termine. Ecco quali sono e cosa occorre sapere.
Il ciclo mestruale
Per comprendere come funziona la pillola anticoncezionale è utile ricordare come opera il sistema riproduttivo femminile. Ogni mese, durante il ciclo mestruale, l’organismo si prepara a concepire un bambino e ad iniziare una gravidanza. Questo avviene all’incirca in 28 giorni, ad opera degli ormoni sessuali come l’estrogeno ed il progesterone, inizialmente a livelli minimi, basali, prodotti dalle ovaie. L’estrogeno serve a regolare il ciclo durante lo sviluppo dei follicoli, mentre il progesterone è secreto dall’ovaia dopo l’ovulazione con il compito di preparare l’utero all’arrivo dell’embrione aumentando lo spessore dell’endometrio. In tutto ciò intervengono anche altri ormoni prodotti dalla ghiandola pituitaria: il follicolo stimolante o FSH e l’ormone luteinizzante o LH. Il concepimento avviene quando un follicolo dominante si rompe rilasciando un ovulo nelle tube di Falloppio (ovulazione) dove, nella sua breve vita di 24 ore circa, può incontrare uno spermatozoo ed essere fecondato. Il prodotto del concepimento risale fino all’utero per impiantarsi nell’endometrio. Quando questo avviene ha inizio la gravidanza.
Come funzionano le pillole anticoncezionali?
La pillola anticoncezionale contiene una certa quantità di estrogeni e progesterone. Questi ormoni sintetici inibiscono la funzionalità di quelli naturali in diversi modi. Spesso impediscono l’ovulazione, in più possono alterare il muco cervicale, rendendolo più denso, in modo da bloccare la risalita nelle tube degli spermatozoi. Possono anche impedire che l’endometrio si inspessisca per accogliere l’embrione. In pratica con la pillola gli ormoni di sintesi interrompono l’azione di quelli fisiologici. L’importante è assumere la compressa con precisione e regolarità. Quotidianamente. Esistono diversi tipi di pillole anticoncezionali, con diversi dosaggi di progestinici ed estrogeni o solo progestinici. Per scegliere il contraccettivo giusto è importante chiedere consiglio ad un medico ginecologo, poiché in determinati casi gli ormoni possono indurre effetti collaterali, di diversa tipologia ed entità.
Effetti collaterali della pillola anticoncezionale più comuni
La pillola anticoncezionale può provocare alcuni effetti collaterali, subito o dopo un certo periodo di assunzione. I più comuni sono:
- seni doloranti e gonfi (come quando deve arrivare il ciclo)
- spotting, ovvero piccole perdite di sangue tra un ciclo e l’altro
- ciclo più leggero, meno abbondante del solito
- sbalzi d’umore
- lieve mal di testa
- dolore nel basso addome
- vertigini
- senso di stanchezza
In genere tutta questa sintomatologia si manifesta sul breve termine, non è grave, ed è reversibile, ma molto cambia da donna a donna ed in base ai dosaggi ormonali contenuti nella pillola, nonché nel principio attivo specifico.
Altri effetti collaterali sono più rari, ma più gravi come i seguenti:
- mal di pancia forte, acuto
- dolore al torace
- cefalea fortissima
- visione offuscata
- gonfiore e/ o dolore alle gambe
Sono tutti disturbi che possono indicare problemi epatici, cardiaci, ictus o trombi, correlati proprio all’assunzione di ormoni. In questi casi occorre rivolgersi immediatamente ad un Pronto Soccorso. E sul lungo termine? A differenza di quanto si creda la pillola non è collegata ad un aumento generale del rischio di sviluppare un tumore, come si riteneva in passato, anche se gli studi scientifici mantengono sempre alta l’attenzione nei confronti del cancro al seno o alle ovaie, per cui una certa relazione può manifestarsi. Per cui se si ha familiarità con tali patologie oncologiche occorre valutare bene il rischio-beneficio dell’assunzione di tali farmaci. Di contro esistono altri effetti da tenere sotto controllo:
- aumento della pressione sanguigna
- formazione di coaguli di sangue: se si ha familiarità è meglio evitare, soprattutto gli estrogeni
- modifiche ai livelli di colesterolo
La pillola è inoltre sconsigliata alle fumatrici over 35.
L’infertilità può essere un effetto collaterale della pillola?
Molte donne temono questo rischio, ovvero che assumendo per molto tempo la pillola il loro sistema riproduttivo subisca una limitazione della capacità riproduttiva. In realtà così non è, come hanno dimostrato numerosi studi scientifici. Gli ormoni dell’anticoncezionale rimangono in circolo nell’organismo solo per un breve periodo: una volta sospesi questi farmaci il ciclo torna al suo stato fisiologico nell’arco di un mese, o al massimo tre nella maggioranza dei casi. Qualche donna può impiegare anche un periodo leggermente più lungo, ma se si superano i 6 mesi è opportuno rivolgersi al proprio medico ginecologo. La pillola può aver tenuti nascosti problemi di fertilità sottostanti. In questi casi può essere utile rivolgersi al centro Raprui, per una diagnosi accurata e l’eventuale terapia.