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Le donazioni di sperma sono una realtà ben definita nel mondo già da decenni, ovvero da quando gli sviluppi della medicina riproduttiva hanno permesso a coppie infertili di ottenere delle gravidanze grazie alla fecondazione assistita. In questi casi, ovvero quando vengono impiegati i gameti di un donatore esterno alla coppia, si parla di “eterologa”. Come funziona? Quali i requisiti occorre avere e a quali trattamenti bisogna sottoporsi per offrire il proprio campione di liquido seminale? Il tutto è regolato dalla normativa italiana in materia, che sicuramente non ha nulla a che vedere con ciò che si vede nei film: la selezione dei donatori volontari è molto rigorosa e comporta anche un impegno in materia di tempo, al fine di dimostrare di essere un individuo sano. Vediamo nel dettaglio.

Donazioni sperma: requisiti e trattamenti per i donatori

Donazioni sperma, i requisiti

Per diventare donatori di sperma e quindi di gameti maschili (spermatozoi) occorre rivolgersi ad una banca del seme o ad una struttura clinica ad essa collegata. La normativa stabilisce i seguenti requisiti:

  • Età: il donatore deve avere tra i 18 ed i 50 anni, ma per convenzione si preferisce limitare la raccolta di campione ad individui entro i 35 anni, poiché con il passare degli anni gli spermatozoi possono diminuire in quantità e peggiorare di qualità;
  • Salute psichica: si eseguono dei test mirati preliminari;
  • Salute fisica: il volontario viene sottoposto ad una visita completa sia generale che andrologica, con un’attenta valutazione dell’anamnesi personale e famigliare. Non possono donare uomini con malattie genetiche o psichiatriche ereditarie, con storia di abuso di alcolici o droghe, o che sono stati esposti a radiazioni o sostanze chimiche;
  • Assenza di malattie infettive al momento della donazione: da escludere con test di screening;
  • Liquido seminale di buona qualità, secondo i parametri dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità);
  • Non avere più di 6 figli, per problemi di equilibrio genico/consanguineità in futuri eventuali incontri; allo stesso modo con la donazione e la fecondazione assistita non possono essere messi al mondo più di 6 bambini.

Donazione sperma, le caratteristiche fenotipiche

In fase di screening del volontario donatore vengono inoltre attenzionate le caratteristiche fenotipiche quali:

  • Peso ed altezza
  • Costituzione fisica
  • Colore degli occhi
  • Colore e tipologia di capelli
  • Colore della pelle e/o incarnato

Questi aspetti sono utili al momento della scelta del seme per il processo di PMA, al fine di offrire alla coppia un donatore compatibile fisicamente con i riceventi. Bisogna comunque sottolineare che la selezione spetta agli addetti (medici e biologi) che operano con coscienza e attenzione non ai futuri genitori. In Italia non è possibile scegliere il donatore da un catalogo, come avviene in altre parti del mondo. Una particolare attenzione è infine data al Gruppo Sanguigno e al Fattore RH, che va evidenziato nell’eventualità di una ricevente Rh negativo.

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Donazione sperma, lo screening iniziale

Al fine di garantire il perfetto stato di salute del donatore e la qualità dei gameti, il volontario deve essere sottoposto ad uno screening attraverso una serie di indagini diagnostiche :

  • Analisi del sangue di base (emocromo, glicemia, creatinina, colesterolo tot, HDL, trigliceridi, elettroforesi, ecc.).
  • Spermiogramma (per valutare la qualità del seme)
  • Analisi del sangue per escludere malattie infettive come l’epatite, l’ HIV, il citomegalovirus,
  • Test (spermiocolotura, urinocoltura e tamponi uretrali) per escludere altre patologie infettive come la sifilide, la Gonorrea, la Chlamidia, il Micoplasma Hominis, Ureaplasma Urealyticum
  • Screening genetico, per individuare il cariotipo ed identificare mutazioni del gene CFTR, ma anche altre. Poiché è impossibile testare tutte  le malattie ereditarie, si fa riferimento alle più comuni e gravi, ma anche all’anamnesi familiare del donatore. Per tale motivo sono esclusi gli uomini adottati, o che comunque non conoscono la storia clinica dei genitori biologici;
  • Test di crioconservazione/scongelamento dei gameti (ovvero va valutato se gli spermatozoi riescono a superare indenni questa procedura necessaria dopo la raccolta del campione).

Tutto ciò comporta per il volontario molto tempo e pazienza, con l’eventualità anche di un’esclusione dalla donazione.

Donazioni sperma, trattamenti per i donatori

La donazione di sperma è un atto semplice, che non comporta trattamenti particolari come avviene invece per gli ovuli delle donne che devono sottoporsi a stimolazione e a pick-up ovocitario. Tuttavia il volontario deve attenersi ad un periodo di astinenza sessuale di 3-5 giorni, prima della donazione, per poter offrire un campione di liquido seminale migliore. Questo, una volta raccolto in un contenitore sterile, presso il centro di riferimento, viene consegnato al laboratorio e poi crioconservato. Sono solitamente richieste più donazioni a distanza di una settimana l’una dall’altra.

 

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