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Come rimanere incinta più facilmente e rapidamente? Il desiderio di genitorialità spesso stimola questa ed altre infinite domande, incertezze e dubbi. Ciò accade soprattutto quando la gravidanza non arriva subito, nei tempi brevi spesso agognati. Non sempre le risposte sono facili, così come le soluzioni. Tuttavia, quando si parla di fertilità, la conoscenza del proprio corpo, del ciclo mestruale, dei meccanismi riproduttivi, delle strategie migliori per favorire il concepimento, e quando rivolgersi ad uno specialista, rappresentano dei fattori essenziali che possono fare la differenza. Ma cosa è utile sapere? Di seguito, le domande più frequenti che le donne si pongono quando cercano di avere un bambino e le relative risposte.

Come rimanere incinta, le 10 domande più frequenti

1.    Perché non rimango incinta anche se ci provo da tre mesi?

La domanda potrebbe essere posta anche in un altro modo: “quanto tempo occorre in media per rimanere incinta?”. Le motivazioni per cui non si riesce subito a concepire un bambino sono numerose, poiché possono sottendere alcune cause di infertilità. Tuttavia, prima di preoccuparsi in tal senso è opportuno fare riferimento alla statistica. Per una coppia sana, infatti, le probabilità di concepire un bimbo al primo tentativo, è solo del 20-25%. Dopo 6 mesi, circa il 60-70% delle coppie riesce comunque a ottenere una gravidanza, percentuale che dopo un anno, sale all’85%. La fertilità è infatti influenzata da diversi fattori, come l’età, la salute generale e riproduttiva, la frequenza dei rapporti sessuali ed il momento giusto per averli, ovvero nel cosiddetto periodo di “finestra fertile”. Se dopo 12 mesi di tentativi mirati non si ottiene una gestazione (6 mesi per donne over 35), è consigliabile rivolgersi a uno specialista.

2.    Quale è il momento giusto per avere rapporti e rimanere incinta?

Il momento più fertile del ciclo mestruale è quello dell’ovulazione, ovvero quando l’ovaio rilascia l’ovulo nelle tube. Questo evento si verifica in media 14 giorni dopo l’inizio dell’ultima mestruazione, in un ciclo regolare di 28 giorni. Si definisce come “finestra fertile” e dura circa 5 -6 giorni: i 4 -5 che precedono l’ovulazione e quello stesso del rilascio dell’ovulo. Come mai? L’ovocita ha una vita breve, solo 24 ore circa, mentre gli spermatozoi possono sopravvivere anche per 5 giorni nel sistema riproduttivo femminile, in attesa di incontrare l’ovulo da fecondare. Ovviamente più ci si avvicina al momento dell’ovulazione, maggiori sono le probabilità di successo. Come individuarla se non si ha un ciclo individuale? Con il monitoraggio di alcuni parametri, quali

  • La misurazione della temperatura basale
  • L’osservazione del muco cervicale
  • L’impiego di test di ovulazione acquistabili in farmacia
  • Monitoraggi ecografici nei centri specializzati

3. Quante volte bisogna avere rapporti sessuali per aumentare le possibilità?

Per entrare nello specifico della finestra fertile, è consigliabile avere rapporti intimi ogni 2-3 giorni nel periodo intorno alla prevista ovulazione. Anche quotidianamente. Tuttavia non è necessario tentare più volte al dì o durante tutto il ciclo: gli spermatozoi necessitano di tempo per rigenerarsi e mantenere una buona qualità e concentrazione nel liquido seminale.

4. L’età influisce sulla fertilità?

Sì, soprattutto per la donna, l’età è uno dei fattori determinanti. La fertilità femminile comincia a diminuire già dopo i 30 anni, con un calo più importanti dopo i 35 e ulteriormente drastico dopo i 40-45. Tuttavia, molte donne riescono comunque a concepire anche in questa fase, sebbene spesso sia necessario ricorrere ad un supporto medico. Molto dipende dalla riserva ovarica individuale e dalla qualità, oltre che quantità degli ovociti. Attenzione, anche negli uomini si può parlare di orologio biologico: benché gli spermatozoi continuino ad essere prodotti dal sistema riproduttivo maschile, questi possono non essere di buona qualità quando si è avanti con gli anni.

5. Quanto liquido seminale serve per rimanere incinta?

Non è una domanda particolarmente frequente, ma rappresenta una curiosità decisamente interessante, soprattutto se ci si appresta ad un percorso di fecondazione assistita. In termini biologici, come è noto, basta un solo spermatozoo per fecondare un ovulo. Tuttavia, è fondamentale che questo derivi da un’adeguata quantità di liquido seminale per favorirne il viaggio nell’apparato riproduttivo femminile. L’eiaculato medio contiene da 1,5 a 5 ml di liquido, con milioni di spermatozoi, ma non è tanto la quantità quanto la qualità degli stessi (motilità, morfologia, concentrazione) a fare la differenza.

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6. Quali sono le migliori posizioni per rimanere incinta?

Non esistono evidenze scientifiche in grado di dimostrare come alcune posizioni durante i rapporti intimi possano favorire il concepimento rispetto ad altre. Il concepimento di un bambino si ha quando uno spermatozoo raggiunge e penetra un ovocita. Il gamete maschile, quando è sano, è aiutato nel suo percorso nel sistema riproduttivo femminile, dal muco cervicale che si modifica appositamente nel periodo fertile.

7. Esiste una dieta che aiuti a rimanere incinta?

Una dieta equilibrata aiuta sia l’uomo che la donna a mantenere una salute generale ottimale, ma anche la fertilità, escludendo l’insorgere di particolari condizioni (come il diabete) che possono comprometterla o agendo direttamente su essa. Deve essere anche ricca di antiossidanti, acido folico (almeno 400 mcg al giorno), Vitamina D, Omega 3, Zinco e Selenio (questi ultimi sono utili specialmente per la fertilità maschile). In caso di carenze, gli integratori possono essere utili, ma sempre sotto controllo medico e senza abusarne indiscriminatamente.

8. È vero che il peso influisce sulla possibilità di rimanere incinta?

Sì. Chili di troppo o eccessiva magrezza possono avere un impatto negativo sulla fertilità sia maschile che femminile. In particolare, il grasso interagisce sulla produzione di ormoni, così come essere sottopeso induce (in protezione dell’organismo) un blocco dell’ovulazione. È dunque buona norma prima di tentare di concepire un bambino, cercare di raggiungere un peso sano. Ovviamente con l’aiuto di una dieta equilibrata. Tale fattore è talmente importante che spesso, la consulenza nutrizionale è proposta anche nei centri di fertilità.

9. È normale avere difficoltà a concepire anche se siamo giovani e sani?

La risposta è NI. Dipende. Anche in assenza di patologie e condizioni note o evidenti, concepire un bambino può richiedere più tempo del previsto. Alcuni fattori come lo stress, ritmi di vita irregolari, alimentazione scorretta, peso corporeo non ideale e uso di sostanze (alcool, farmaci, droghe) possono influenzare negativamente la fertilità, temporaneamente o meno. Inoltre, esistono condizioni “invisibili” come l’endometriosi o il varicocele che richiedono approfondimenti specialistici per essere individuate.

10. Quando bisogna rivolgersi ad un centro per la fertilità per rimanere incinta?

Se dopo 12 mesi (o 6 se la donna ha più di 35 anni) di rapporti regolari e mirati non si riesce a concepire un bambino, è opportuno consultare uno specialista in medicina della riproduzione. Il professionista suggerirà una serie di indagini diagnostiche di base, come le seguenti:

  • Dosaggi ormonali
  • Spermiogramma
  • Ecografia pelvica
  • Valutazione della riserva ovarica

In seguito ai risultati ottenuti si potrà proseguire con altri esami più approfonditi o direttamente con un iter di trattamento personalizzato verso la genitorialità. Per una prima visita è possibile contattare il centro Raprui, eccellenza italiana nella medicina riproduttiva. Qui tutte le informazioni del caso.

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