Come concepire un maschietto? Molte coppie di genitori sognano di avere un bambino. Può capitare perché magari si sono avute in precedenza una o due femminucce, perché si vuole far proseguire il cognome di famiglia o per qualunque altro motivo. Non va dimenticato anche quello più raro ma importante: alcune malattie ereditarie che possono essere trasmesse a figli di sesso femminile, ma non maschile. La storia ci racconta un passato in cui avere un maschio era particolarmente importante: braccia da lavoro nelle famiglie più umili o eredi diretti in quelle più nobili. È proprio in questo tempo lontano che sono nate numerose leggende dedicate a tecniche e pratiche per avere un figlio maschio. Nel corso degli anni, si sono moltiplicate, sviluppate, hanno preso spunto anche da basi scientifiche o pseudo tali. Ecco tutto quello che occorre sapere tra falsi miti e realtà.
Come concepire un maschietto, la realtà dei cromosomi
Per capire come concepire un maschietto, è essenziale conoscere il ruolo dei cromosomi. Gli esseri umani hanno 23 coppie di cromosomi, tra cui una coppia di cromosomi sessuali. Le femmine hanno due cromosomi X (XX), mentre i maschi hanno un cromosoma X e un cromosoma Y (XY). Durante la fecondazione, il padre contribuisce attraverso lo spermatozoo con uno dei suoi cromosomi sessuali, che può essere indifferentemente X o Y, mentre la madre partecipa sempre con lo stesso cromosoma X. Pertanto, il sesso del nascituro dipende dal cromosoma che trasmette il gamete maschile: si avrà una bimba con un cromosoma X ed un maschio se a fecondare l’ovulo è uno spermatozoo con cromosoma Y. Questa è la natura umana, la sua fisiologia, che non va confusa ovviamente con l’identità di genere. Oggi le moderne scoperte scientifiche e le tecnologie a queste abbinate permettono di individuare i cromosomi di ogni singolo gamete e di poter selezionare quello giusto in caso di fecondazione assistita. Questa selezione comunque in Italia non è consentita dalla legge 40 e successive modifiche, ameno che non si tratti di prevenire malattie ereditarie particolari legate al sesso del nascituro.
Come concepire un maschietto, tra teorie e miti popolari
Numerosi sono i miti risalenti al passato che suggeriscono come concepire un bambino, così come le teorie scientifiche, che però a tutt’oggi non sono state ancora confermate. Ad esempio, si dice racconta che se la donna mangia molta carne rossa o ha un forte appetito sessuale, è più probabile che abbia un figlio maschio. Tuttavia, non esiste alcuna prova scientifica a sostegno di tali affermazioni. Queste le ipotesi più comuni tra leggenda e realtà:
1. Metodo del calendario: una delle ipotesi più diffuse è che il concepimento di un maschietto sia influenzato dal momento in cui si verifica l’ovulazione. Secondo questa teoria, avere rapporti intimi senza protezione vicino al momento dell’ovulazione aumenterebbe le probabilità di concepire un maschietto.
2. Dieta: alcuni miti sostengono che la dieta della madre possa influenzare il sesso del nascituro. Ad esempio, si dice che seguire una dieta ricca di cibi salati o potassio favorisca il concepimento di un maschietto.
3. Posizioni sessuali: un altro mito popolare suggerisce che certe posizioni sessuali durante il rapporto possano influenzare il sesso del nascituro. Ad esempio, si dice che quelle più profonde possano favorire il concepimento di un maschio.
Queste ipotesi partono da alcuni assunti scientifici riconducibili al metodo Shettles e a quello più recente Babydust, quali tecniche naturali per scegliere il sesso del bambino da concepire. Quali? Il principio su cui si basano è che gli spermatozoi portatori del cromosoma X siano più grandi e lenti, ma anche più resistenti al ph vaginale, nonché longevi. Numerosi nel tempo gli studi scientifici al riguardo che però non hanno evidenziato grandi differenze tra i cromosomi sessuali X e Y ai fini del concepimento e più in generale non hanno confermato la validità di tali metodiche per concepire un maschio piuttosto che una femmina.
Come concepire un maschietto, la fecondazione assistita
La fecondazione assistita è una procedura che consente di fecondare l’ovulo in laboratorio e poi di trasferire l’embrione nell’utero della donna. Ne esistono diversi tipi, ma quella utilizzabile per scegliere il sesso del nascituro è la FIVET o ICSI. Dopo la fecondazione, gli embrioni vengono trasferiti nell’utero della donna. In alcune situazioni particolari, è possibile selezionare il sesso del nascituro, individuando l’embrione giusto, o prima ancora impiegando nella procedura spermatozoi con cromosoma X. È ciò che viene fatto con la cosiddetta diagnosi preimpianto. Questi metodi sono generalmente riservati alle coppie che hanno problemi di fertilità o che sono a rischio di trasmettere malattie genetiche legate al sesso, come l’emofilia o la distrofia muscolare. In Italia, la legge 40/2004 vieta la selezione del sesso del bambino per motivi non terapeutici, in quanto considerata una forma di discriminazione e di violazione della dignità umana. In caso di necessità quindi, se si vuole avere un figlio maschio a questi scopi è opportuno rivolgersi ad un centro per la fertilità qualificato e all’avanguardia nelle tecnologie, proprio come Raprui.