Chi soffre di ipertensione può rimanere incinta? La risposta è sì. Non si tratta di una condizione che comporta infertilità o difficoltà nel concepimento. Tuttavia, la gravidanza deve essere monitorata con attenzione: la pressione alta può comportare rischi gravi per la gestante e complicazioni per il bambino. Ecco tutto quello che occorre sapere al riguardo.
Ipertensione: cos’è, valori e rischi
Questo termine indica una condizione patologica in cui la pressione sanguigna è costantemente sopra i livelli considerati normali: 120/80. Concorrono alla determinazione della giusta pressione alcuni fattori come l’età, per cui si può definire una persona sana quando ha valori sistolici compresi tra 90 e 129 mmHg, e diastolici tra 60 e 84 mmHg. Sopra i 140/90 si parla di ipertensione. È una malattia subdola poiché è tendenzialmente asintomatica. Per tali motivi la comunità scientifica consiglia regolari controlli dei valori pressori almeno una volta l’anno. E’ molto pericolosa: rappresenta la principale causa di malattie cardiovascolari (infarto, ictus, angina pectoris, ecc.) che possono compromettere la vita. Ulteriori rischi si hanno se la pressione è alta in gravidanza.
Ipertensione e gravidanza
Una donna ipertesa (o meglio affetta da ipertensione cronica essenziale) può tranquillamente concepire un bambino e metterlo al mondo sano e senza problemi. Tuttavia dovrebbe parlarne con il proprio medico curante per capire come gestire al meglio la situazione. Questa condizione rappresenta infatti una serie di rischi importanti (oltre quelli sopra citati) -sia per il bimbo che per la gestante- se non la si tiene sotto controllo. C’è infatti un pericolo maggiore di avere un parto pretermine, una scarsa crescita del bambino, aborto spontaneo, taglio cesareo o di sviluppare complicazioni varie, come il diabete gestazionale o peggio ancora la preeclampsia. Quest’ultima secondo studi scientifici si presenta in donne ipertese prima di rimanere incinte in percentuali che vanno dal 13 al 40%. A complicare le cose ci sono anche farmaci essenziali per trattare la pressione alta, come gli ACE-inibitori e le statine, non sicuri da assumere in gravidanza. La consulenza con il medico può far decidere per la loro sospensione a favore di altri principi attivi: è necessario trattare l’ipertensione grave, ovvero con una pressione pari o superiore a 160/105 mm Hg.
Ipertensione e gravidanza, la prevenzione
Per abbattere tutti questi rischi, quando si sta pianificando un concepimento si deve smettere di fumare (non aspettare dunque di rimanere incinta), perdere peso, fare esercizio fisico, nutrirsi in modo equilibrato e ridurre le quantità di sale nei pasti. Una volta incinta la donna ipertesa deve controllare con regolarità la pressione e mantenere uno stile di vita sano, insieme al controllo del peso ed una dieta iposodica. Ciò è particolarmente importante a partire dall’inizio dell’ultimo trimestre, quando cioè aumenta il rischio di preeclampsia. Nel corso della gestazione i controlli di routine dovranno essere più frequenti e particolari: misurazione della pressione, dei chilogrammi, ecografie per controllare la corretta crescita del bambino. Vanno ben considerati anche i valori delle proteine nelle urine. Se sono alti, insieme alla pressione, specialmente dopo la 20esima settimana di gestazione, possono essere sintomo di preeclampsia.