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Alimentazione errata e peso, in difetto o in eccesso rispetto alla norma, possono avere un’influenza negativa sulla fertilità sia maschile che femminile? Sono domande importanti da porsi se non si riesce ad avere un bambino.  Il concepimento e la gestazione sono percorsi fisiologici molto delicati e complessi, che dipendono da numerosi fattori. Tra questi ci sono l’età, lo stile di vita, le condizioni di salute generali e i fattori ambientali. Il tale contesto l’alimentazione e il peso corporeo hanno un ruolo importante. Vediamo in che modo.

Alimentazione, peso e infertilità: quale legame?

Alimentazione, peso e infertilità femminile

L’alimentazione influisce sulla fertilità femminile in diversi modi. Innanzitutto, una dieta sana ed equilibrata contribuisce a mantenere un buon funzionamento dell’apparato riproduttivo, fornendo i nutrienti essenziali per la produzione e la qualità degli ovociti, per l’ovulazione, per l’impianto e lo sviluppo dell’embrione. Quali in particolare?

  • La vitamina B favorisce l’impianto dell’embrione
  • lo zinco aiuta il concepimento e la qualità degli ovociti
  • gli acidi grassi omega-3 concorrono a garantire un normale sviluppo del sistema nervoso del feto
  • l’acido folico previene alcune malformazioni congenite.

Per questi motivi spesso può essere utile l’implementazione di tali nutrienti sia a supporto del concepimento che della gravidanza.  Inoltre, l’alimentazione ha un impatto sul peso corporeo e sull’equilibrio ormonale, due fattori che possono interferire con la fertilità. Un eccesso o una carenza di peso possono alterare il ciclo mestruale e l’ovulazione, causando irregolarità, amenorrea (assenza di mestruazioni) o anovulazione. Ciò può dipendere da una ridotta produzione di estrogeni, l’ormone femminile che regola il ciclo, o da un aumento della produzione di androgeni, gli ormoni maschili che possono inibire l’ovulazione. Inoltre, un peso eccessivo o insufficiente può influire sulla risposta all’insulina, l’ormone che regola il metabolismo degli zuccheri. Un’alterata sensibilità all’insulina può provocare la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), una condizione che si manifesta con irregolarità mestruali, eccesso di peli, acne e difficoltà a concepire.

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Alimentazione, peso e infertilità maschile

L’alimentazione ha un effetto anche sulla fertilità maschile. Di fatto può influenzare la produzione e la qualità degli spermatozoi. Una dieta sana ed equilibrata favorisce la spermatogenesi, il processo di formazione degli spermatozoi, e ne migliora la motilità, la morfologia e la concentrazione. Di contro un’alimentazione errata, squilibrata, può essere correlata ad alterazione dei suddetti parametri. I nutrienti preziosi che non devono mancare nell’alimentazione dell’uomo sono:

  • lo zinco che partecipa alla sintesi del testosterone, l’ormone maschile che stimola la spermatogenesi
  • la vitamina C, che protegge gli spermatozoi dallo stress ossidativo
  • la vitamina E, che migliora la motilità e la capacità fecondante degli spermatozoi
  • il selenio, che previene le anomalie morfologiche degli spermatozoi.

Analogamente a quanto accade nelle donne, anche per gli uomini il peso corporeo ha un’incidenza sulla fertilità. Eccesso o carenza di chilogrammi e di grasso corporeo possono alterare il profilo ormonale, riducendo la produzione di testosterone e aumentando quella di estrogeni. Ciò può avere effetti negativi sulla spermatogenesi, sulla libido e sull’erezione. Inoltre, possono influire sulla risposta all’insulina, favorendo l’insorgenza di diabete, una patologia che può compromettere la funzione erettile e la qualità degli spermatozoi.

Come migliorare la fertilità attraverso l’alimentazione

Per migliorare la fertilità attraverso l’alimentazione, sia per le donne che per gli uomini, è consigliabile seguire alcune semplici regole:

  • Consumare quotidianamente frutta, verdura e proteine magre in varietà per ottenere una vasta gamma di nutrienti.
  • Limitare l’assunzione di zuccheri raffinati e cibi processati, che possono alterare l’equilibrio ormonale e la risposta all’insulina.
  • Preferire i grassi vegetali spremuti a freddo, come l’olio extravergine di oliva, rispetto a quelli processati industrialmente e/o cotti, che sono dannosi per il cuore e la fertilità.
  • Integrare la dieta con alimenti ricchi di acidi grassi omega-3, come il pesce azzurro, che hanno effetti benefici sull’apparato riproduttivo e sullo sviluppo fetale.
  • Ridurre il consumo di carne rossa e di proteine animali in generale, preferendo i legumi e i cereali integrali, che sono fonti di proteine vegetali, fibre e zinco.
  • Includere nella dieta una moderata quantità di latticini interi, come latte, yogurt e formaggio, che possono avere un effetto positivo sulla fertilità, a differenza di quelli scremati o parzialmente scremati.
  • Assumere un integratore di acido folico, almeno un mese prima del concepimento e durante il primo trimestre di gravidanza, per prevenire difetti del tubo neurale nel feto.

Alimentazione, peso ed infertilità, l’importanza dello specialista

Ogni individuo ha una fisiologia a sé stante per cui quando si tratta di dieta ed alimentazione occorre seguire un approccio estremamente personalizzato. Ciò è particolarmente importante quando si affronta un disturbo della fertilità.  Per tale motivo nel centro RAPRUI i pazienti sono comunemente seguiti anche da un nutrizionista.

2 Comments

  • Marina ha detto:

    Buongiorno, ho 42 anni e mezzo, nell’ultimo anno ho avuto per 3 volte un ammanco del ciclo, ultimamente sono 20 gg che ho le mestruazioni, ho fatto un’ecografia interna a luglio dove non risulta nessun problema. Sto andando in menopausa?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno, tra i vari esami ha fatto anche un dosaggio dell’ormone antimulleriano (AMH), questo insieme a ecografie per la conta dei follicoli antrali può dare indicazioni ulteriori su quella che è una stima della sua riserva ovarica o se si trova in una fase di perimenopausa

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